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APOCRIFI


Apocrifo indica quei libri che dal titolo e dalla materia trattata presentano affinità con la Bibbia. La Chiesa nega loro ogni carattere soprannaturale e non li include nel novero dei libri fonte della Rivelazione, detti canonici. Tuttavia non possono essere ignorati in una ricerca storica, dato che sono espressione della letteratura cristiana antica e costituiscono esempi arcaici della sensibilità ecclesiale. Vi sono apocrifi dell’Antico Testamento e apocrifi del Nuovo Testamento. Per quanto riguarda il Nuovo Testamento vi sono: vangeli, atti, epistole, apocalissi ecc. I Vangeli apocrifi a loro volta si suddividono in: vangeli sinottici, in vangeli eterodossi e in vangeli che si prefiggono di aggiungere notizie mancanti nei vangeli canonici. Circa il loro genere letterario, dobbiamo dire che gli apocrifi non si esprimono ordinatamente per concetti, ma con simboli, immagini, e descrizioni artistiche e quindi un genere non gnostico – sapienziale ma narrativo - apocrifo.

Questi arcaici documenti con contenuti mariani, esprimono la venerazione dei giudeo – cristiani per la Madre di Gesù. Tra di essi notiamo:

- PROTOVANGELO DI GIACOMO (o Natività di Maria)
Opera in tre parti di un giudeo cristiano della diaspora del II secolo. Sottolinea la santità di Maria e la concezione verginale di Gesù. Ha quindi per soggetto Maria ed ebbe una grande diffusione e godette dell’attenzione dei Padri d’oriente”.

- ODI DI SALOMONE
Sono 42 inni modellati secondo i salmi, opera di un giudeo cristiano della prima metà del II secolo, in greco e in siriano e cantano la riconoscenza del pio israelita verso Dio. L’ode XIX celebra la Maternità di Maria e l’assenza del dolore del parto in Lei e al sua attiva partecipazione all’evento dell’incarnazione.

- ORACOLI SIBILLINI (LIBRO VIII)
Sono 15 libri con materiale che va dal II al VI secolo con elementi pagani, giudaici e cristiani. Il Libro VIII, scritto prima del 180 è una soave parafrasi dell’annunciazione ed è citato dai Padri antichi a cominciare da Giustino.

- LETTERA AGLI APOSTOLI 3,14
A metà tra testo evangelico, lettera e apocalisse, fu composto in Asia Minore o Egitto tra il 160 e il 170 e contiene le rivelazioni di Gesù agli apostoli dopo la sua resurrezione. Il III capitolo contiene una solenne professione di fede nel verginale concepimento, molto importante per la Liturgia.

- ATTI DI PIETRO,7
Redatti in Siria o Palestina verso il 190 raccontano le gesta di Pietro a Roma. Al cap. 7 esalta il concepimento verginale come parte integrante del piano salvifico di Dio e furono tenuti in grande considerazione da molti Padri della Chiesa.

- TRANSITUS VIRGINIS O DORMITIO MARIAE
Composto nel IV secolo con parti originali più antiche in copto risalenti al II secolo ritenute opere di Leucio, discepolo di Giovanni. Presenta gli ultimi istanti della vita di Maria e l’assunzione del suo corpo al cielo e che quindi non subì la corruzione del sepolcro. Sorprendente le coincidenze dei dati offerti dalle scoperte archeologiche con quelle  trasmesse da quest’opera, come ad es. le tre camere sepolcrali della versione siriana del documento.

- ATTI DI PILATO, 2,3,4
Racconto della passione di Gesù inviato da Pilato a Tiberio risalente alla fine del I secolo o la metà del II. Citato più volte da Giustino e contenente le dicerie sui natali illegittimi di Gesù.

- VANGELO DI FILIPPO
Di origine gnostica ha un accenno al tema Eva – Maria.

Si suppone che gli apocrifi siano stati scritti per quattro motivi fondamentali:
- Difesa della fede nella verginale concezione e trascendenza divina di Gesù e di riflesso difesa della figura etica e sociale di Maria. Tra gli Ebrei circolavano voci circa l’illegittimità dei natali di Cristo, secondo le quali Gesù sarebbe stato figlio di una povera filatrice adultera ripudiata con un soldato romano di nome Pantera. A questa calunnia si reagisce con l’esaltazione della concezione verginale e con manifestazione di amore per lei;
- Veicolare idee e sentimenti che erano vivi soprattutto nella comunità giudeo – cristiana particolarmente legata alla Madre di Gesù;
- Colmare i vuoti su Maria dei vangeli canonici soprattutto sulle sue origini e il suo destino finale.
- Raccontare l’infanzia di Maria che sarebbe stata la Madre di Dio. Giustamente i cristiani si chiedevano: chi era? Che maternità sarebbe stata la sua?

Si possono riassumere in 13 punti:
- Preistoria di Maria
Singolare dignità della futura Madre di Dio, attesa, invocata, dono di Dio. Nasce perciò per un miracolo da genitori pii, annunciata allo stesso modo di Gesù;
- Origine, nascita, primi anni
Creatura allo stato puro, ella viene consacrata al Signore e custodita da ogni contatto umano perché già tutta relativa a Dio e tutta pura;
- Presentazione e sua vita al Tempio
Accompagnata dal corteo delle vergini, viene nutrita dagli angeli, diviene lei stessa il Tempio vivo e vero del Santo dei santi;
- Affidamento a Giuseppe
Maria è la vergine del Signore per questo viene affidata al vecchio Giuseppe capace di osservare la continenza, perché appartiene tutta e solo a Dio. Maria non è la “donna” di Giuseppe, ma egli l’ha ricevuta in consegna per custodirla come pegno sacro perché non appartiene agli uomini ma solo a Dio;
- Annunciazione
Maria partecipa attivamente all’incarnazione del Signore. Ella riceve una doppia annunciazione: prima alla fontana poi a casa. I testi sottolineano la piena collaborazione di Maria e la sua cosciente e attiva collaborazione con Dio;
- Maria terra vergine
L’annunciazione viene accostata alla Genesi, un tema dottrinale molto denso di significato teologico e sotereologico per i Padre del II secolo. Il Protovangelo paragona Maria a Eva e il Vangelo di Filippo la chiama “terra vergine”;
- Concezione verginale
Maria concepisce per volontà divina e non per volere di carne. Il Protovangelo sottolinea la grandezza verginale attraverso la prova dell’acqua amara  e scagiona energicamente Maria dell’accusa di adulterio. La Lettera agli Apostoli ripropone la solenne professione di fede di Giovanni in Gesù non nato da carne, né da volere d’uomo, ma da Dio. Questo è il primo documento in cui Maria è chiamata “Vergine santa”.
- Gioia profetica di Maria
Andando verso Betlemme dove darà alla luce il salvatore delle genti, Maria vede i popoli gioire e lamentarsi. Il Protovangelo ha una straordinaria intuizione: Maria partecipa al dolore e alla gioia degli uomini ed è solidale con loro.
- Il parto verginale, stupore della natura
Il Protovangelo di Giacomo, l’Ascensione di Isaia e le Odi di Salomone ci testimoniano l’esistenza di una credenza popolare, almeno nell’ambiente da cui provengono, del parto verginale di Maria. Ella partorisce per particolare intervento divino, da sola e senza bisogno di ostetriche, senza lesione per la sua intergità fisica, senza doglie. Il messaggio è evidente: il parto verginale è il segno della reale umanizzazione di Dio., Maria madre vergine è testimone di questo evento.
- Maria sempre vergine
I fratelli di Gesù di cui parlano i Sinottici, sono figli di un primo matrimonio di Giuseppe. Il Protovangelo presenta Giuseppe come padre di altri figli e restio a prendere Maria con sé proprio per questo e perché vecchio.
- Maria e Gesù riconoscenti verso Giuseppe
Giuseppe viene esaltato per l’esemplarità della vita e viene raccomandato il suo culto. Gesù e Maria assistono Giuseppe e alla sua morte piangono per lui.
- Maria muore e viene assunta in cielo
Il messaggio fondamentale degli apocrifi è che il corpo della Vergine non si decompose nella tomba, ma seguì il destino di Gesù e testimonia la fede primitiva in questo evento.
- Segni di venerazione a Maria
Soprattutto Gabriele, Elisabetta e i sacerdoti che accolgono Maria fanciulla al Tempio, hanno profonda venerazione per Lei che viene chiamata santa e che salverà gli uomini dalla perdizione, come affermano le Odi di Salomone. (testo 20)

Da quanto si è detto so possono trarre sugli apocrifi queste conclusioni:
- questi documenti sono un segno evidente che in parecchie aree ecclesiali si era recepita la grande dignità di Maria;
- Accenti particolari sono posti sul concepimento e il parto verginale, visti come segni della divinità di Gesù e come salvaguardia della sua trascendenza;
- Si avverte un grande interesse per l’avvento del Logos e di riflesso per Colei che è stata protagonista dell’evento;
- Interessante risulta l’accostamento Eva ingannata – Maria fedele e l’accostamento dell’Annunciazione alla Genesi;
- Sono un test del senso dei fedeli circa il destino ultraterreno di Maria che spesso precede la Liturgia e la Teologia;
- Maria viene distaccata dalla famiglia umana e circondata di molti elementi fantastici e miracolosi.

Bibliografia
PERETTO E., Apocrifi, in DE FIORES S. – MEO S., Nuovo Dizionario di Mariologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 1986, pp. 106-125; GHARIB G., Maria di Nazaret secondo gli apocrifi, Città Nuova, Roma 2001; NORELLI E., Maria nella letteratura apocrifa cristiana antica, in DEL COVOLO E. – SERRA A. (a cura di), Storia della Mariologia. Dal modello biblico al modello letterario, vol 1, Marianum – Città Nuova, Roma 2009, pp. 143-255; MORENO S., Valore culturale e devozionale dei libri apocrifi, in Madre di Dio, n. 12 - dicembre 2007, pp. 6-7; GILA A., Padri e tradizione ecclesiale dal I al VI secolo. Dispense, Marianum, Roma 1999-2000; IDEM, Le più antiche testimonianze sulla morte e glorificazione della Madre di Dio. I racconti del Transito di Maria tra fede e teologia, Edizioni Messaggero, Padova 2010; ULLNER – WITE I., Pour une comprénsion de la signification apocryphe dans le “continent scripturaire”, in Apocrypha 6 (1995), 235-278; KAESTLI J. D. – MARGUERAT D. (a cura di), Il mistero degli apocrifi, Massimo, Milano 1996.

VEDI ANCHE
 - DORMITIO MARIAE
 - ODI DI SALOMONE
 - PROTOVANGELO DI GIACOMO







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