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BERNARDO DI CHIARAVALLE



1. Dati biografici
Nato a Fontaines-di-jon (Costa d'oro) nel 1090 da nobili geni­tori, a 21 anni, nel 1111, si ritirava nel mona­stero di Chatillon-sur-Seine, e nella prima­vera dell'anno seguente a Citeaux. Tre anni più tardi, nel giugno del 1115, veniva man­dato a fondare l'Abazia di Chiaravalle, di cui divenne Abate. «Nel Chiostro — così si legge nel Menologio Cistercense al giorno 21 agosto — egli si esercita meravigliosa­mente nei digiuni, nelle veglie, nelle ora­zioni, menando sulla terra una vita di cielo. Senza trascurare il proprio perfezionamento, egli lavora con zelo e successo nella santifi­cazione dei suoi; poi egli è costretto a mani­festarsi al mondo. Consiglia i Papi, pacifica i Re, converte i popoli; stermina l'eresia, atterra lo scisma, predica la Crociata, ri­fiuta vescovati, opera innumerevoli mira­coli, scrive opere ed un migliaio di lettere. E quando muore, all'età di 63 anni, 150 mona­steri gli sono debitori dell'esistenza e 700 religiosi lo piangono a Chiaravalle. Il Papa Alessandro III lo iscrive nell'albo dei Santi, e Pio VIII, nel 1830, gli conferisce il titolo di Dottore della Chiesa Universale ».

2. Opera di carattere mariano
Il suo insegnamento e la sua devozione mariana sgorgano dal fondo della sua personalità robusta, ricca di capacità mistiche e contemplative a cui si aggiunge una grandissima e affascinante capacità oratoria, capace di saper comunicare con impeto questa ricchezza interiore. Ancora oggi la lettura dei sermoni mariani affascina e meraviglia. Gli scritti mariani di San B. si possono distinguere in principali e secondari.

SCRITTI PRINCIPALI
Meri­tano di esser catalogati tra i principali quattro scritti che potrebbero chiamarsi quat­tro piccoli trattati, vale a dire:
1) le Laudi della Vergine (quattro discorsi a Super Missus est »;
2) la lettera 174 ai Canonici di Lione;
3) il discorso per la festa della Natività della B. V. Maria, detto « De Aquaeductu »;
4) i cinque discorsi sull'Assunzione.

STra gli scritti secondari (discorsi o fram­menti) vanno annoverati:
1) un brano del De Consideratione;
2) il secondo discorso per l'Avvento;
3) il terzo discorso per la vigilia di Natale;
4) il quarto discorso per la vigilia di Natale;
5) il terzo discorso per Natale;
6) il primo discorso per la prima domenica dopo l'Epifania;
7) il secondo discorso per la domenica dopo l'Epifania;
8) il quinto di­scorso per l'Ascensione;
9) il secondo di­scorso per la Pentecoste;
10) il terzo discorso per la Purificazione;
11) il terzo discorso per l'Annunciazione;
12) il discorso XLVI;
13) il discorso LI;
14) il discorso LII;
15) il discorso XXIX sulla Cantica;
16) il discorso LXXXVII; 17) la lettera CCCXCIII;
18) la lettera sul Battesimo.
In breve: quattro trattatelli organici e  18  frammenti. J. Leclercq ha rivendicato a San B. an­che il Sermo in Assumpt. (PL 1001c-1014d). Cfr. « Rech. de théol. anc. et méd. » 20 (1953) pp. 5-12.

3. Mariologia di San Bernardo
MARIA NEL MISTERO DELL’INCARNAZIONE
La grandezza e la dignità di Maria affondano le loro radici nel mistero dell’Incarnazione, in cui il Figlio di Dio diventa figlio di una creatura. Incarnazione e maternità divina, sono due verità che stanno alla base di tutto il pensiero mariano di S. Bernardo. In Maria, egli contempla soprattutto la responsabilità della risposta data all’angelo, le virtù e la disposizione interiore, soffermandosi soprattutto sull’umiltà e la verginità che considera i due cardini intorno ai quali ruota l’intera sua esistenza .

MARIA TRA CRISTO E L’UMANITÁ
Accanto a questa prospettiva cristologia, Bernardo pone Maria anche in quella soteriologia e cioè parla della sua apertura e disponibilità nei confronti delle creature cosa intimamente legata alla sua elezione a Madre di Dio. Questo, infatti, comporta dei precisi doveri e delle funzioni a favore del genere umano. Maria è vista da Bernardo come la mediatrice dell’intera creazione, perché in lei si sono incontrati Dio e l’umanità. L’adozione divina a cui il cristiano è chiamato passa attraverso il mistero dell’incarnazione dove è presente ed operante Maria. Questo suo ruolo continua nella sua mediazione, grazie alla quale ella attinge la grazia alla sorgente e la distribuisce agli esseri umani. Maria è paragonata da Bernardo come ad un acquedotto che ha raggiunto le sorgenti eccelse della grazia divina e convogliarla verso i credenti sulla terra mediante la potenza del suo desiderio, del suo fervore e della sia pietà. Nell’esercizio di questa funzione Maria è spinta dalla sua immensa carità che, in quanto santità, la unisce profondamente a Dio e in quanto misericordia, la unisce intimamente agli uomini. Ella nutre perciò una grande compassione e sentimenti profondi di bontà verso gli uomini. Pur non parlando di maternità spirituale, Bernardo attribuisce a Maria un cuore e sensibilità materne nei nostri confronti. Questa mediazione di Maria, non è di necessità assoluta, quasi fosse impossibile rivolgersi direttamente a Cristo. Pur ponendola tra Cristo e gli uomini come mediatrice, Bernardo sollecita i cristiani a rivolgersi direttamente a lui, loro unico Salvatore. La mediazione di Maria stimola al ricorso alla misericordia divina, alla preghiera, alla santità, non impedisce anzi facilità l’incontro con Cristo.

DEVOZIONE MARIANA
Data questa missione di Maria e la sua potenza mediatrice, i cristiani non solo possono, ma devono ricorrere a Lei, che non ha mai rifiutato di accogliere la preghiera di alcuno. Bisogna quindi pregarla con assoluta fiducia, perché Lei è come una stella che illumina il mondo intero e aiuta a vinceri il peccato e i vizi.

MARIA E IL PECCATO ORIGINALE
L’atteggiamento di Bernardo di fronte a questo dogma è totalmente negativo. Sconsigliando i Canonici di Lione di celebrare la festa della Concezione, elenca tre motivi: è una celebrazione assente nella tradizione antica della Chiesa; ignorata dalla chiesa universale del suo tempo, non conforme ai criteri di ragione. Bernardo ammette che l’esistenza di Maria fosse senza peccati attuali ma, in quanto al peccato originale, gli sembrava impossibile che potesse essere evitato in un concepimento avvenuto sotto l’effetto della libidine. Bernardo giustificava anche il suo atteggiamento con il fatto che Roma non si era ancora pronunciata sull’introduzione di questa festività.

ASSUNZIONE AL CIELO
Bernardo si mostra molto favorevole, anche se non parla con chiarezza sulle sorti del corpo di Maria al termine della sua esistenza terrena.

4. Valore di San Bernardo in campo mariologico
In tema di dottrina mariana, Bernardo è l’autore che ha letteralmente dominato tutto il secolo e influito decisamente anche su quelli futuri. Anche se i suoi scritti mariani sono relativamente pochi, egli parla della Vergine con uno straordinario impeto carismatico. La gigantesca figura di San B. fu presen­tata da Dante come « Colui ch'abbelliva di Maria — come del sol la stella matutina » (Par. XXXII, 37-38). Egli infatti è stato ed è comunemente ritenuto come « il Dot­tore  Mariano »  per antonomasia. San Bernardo è l'eco fedele dei  dodici  secoli cristiani   che l'han   preceduto   ed   è  l'anima   del   movi­mento mariano dei secoli che l'hanno susseguito. Oltre ad essere il « Dottore mariano » per antonomasia, è anche il « Dottore dei dottori mariani ». Il suo influsso sugli autori susseguenti è immenso. S. Bonaventura, nei suoi sermoni mariani autentici, lo cita 57 volte e lo proclama « il principale amante della Vergine e zelatore della gloria di Lei» (In III Sent., D. III, P. II, a. I, q. 1, conci., Opera, Quaracchi, II, p. 63). Corrado di Sassonia, nel suo Speculum B. V. M., lo cita 13 volte; Riccardo da S. Lorenzo più di 200 volte; S. Alfonso de Liguori centinaia di volte.

Bibliografia
De Mariae plenitudine gratiae secundum S. B., Friburgo (Sviz.) 1901; CLEMENCET C, La Mariologie de S. B., Brignais 1909; HÀNSLER B.,Die Marienleherede hi. Bernhard, Regensburg 1917; VAN DER KERKHOVEN A.,   De   Marialeer van den H. Bernardus, in « Handelinghen van net Vlaamsch Maria Congres te Brussel », 1921, I, pp. 260-291; VARGA OTTONA DA ZIRC,   Die Mariologie des hi. B. uon Clairvaux, Innsbruck 1926; AUBRON P., S.J., La Mariologie de S. B., in « Rech. de Se. Rei. » 24 (1934) 543-577. Que­sto articolo è stato riprodotto - come introdu­zione - nella raccolta di testi bernardiani in­titolata « L'oeuvre mariale de S. B. »; MORINEAU B., S.M.M.,   Comment la doctrine  de la  maternité spirituelle de Marie s'installe dans la théologie mystique de S.  B.,  in  «Bull.  Soc.  Franç. Et. Mar. » a. 1935, pp. 121-148; TALBOT H., A forerunner of St.  Bernard  mariology,  in   « The clergy review » 24  (1944) 192-202; SOLA FRAN­CISCO DE P., S.J., Fuentes patristicas de la Mariologia de  S.  B., in  «Est.  ecles. »  23  (1949) 209-226; WELLENS M. E., O.S.C.O., LOrdre de Citeaux  et  l’Assomption,  in  « Coli.   Ord. Cist. Ref. »   13   (1951)   30-51;   BARON   H.   M.,  S.J., Saint B. et la  Vierge Marie, Nicolet, 1950, in 8° gr., 31 pp.; LECLERCQ J., O.S.B., Dévotion et théologie mariales dans le monachisme occidental, presso Du Manoir, II, pp. 568-575; LE BAIL A., O.C.R., B. (Saint), in DSp, I, coli. 1485-1490; HUMERES J. M., C.M.F., Quanta polleat auctoritate S. B. in doctrina de Mediatione B. M. Virginis declaranda, in « Eph. Mar. » 2 (1952) pp. 325-350; AUNIORD J. B.,  Citeaux et Notre Dame, presso Du Manoir, II, pp. 581-613; ROSCHINI G., Il Dottore Mariano, Roma 1953, 204 pp.; GARCÌA C., O.C.S.O., San Bernardo Cantore de Ma­ria; Las doce prerogativas de Maria segùn S. B., Avino 20 Barcellona 1953, 226 pp.; BERNARD P., Saint Bernard et N.-D.; étude d'àme, textes originaux et traductions, ed. Desclée de Brouwer, 1953, 432 pp.; OUIMET A., Marie et notre Rédemption, 61 pp. Tesi per il Dottorato in S. Teol. presentata  al  Pont.  Ateneo  «Angelicum » di Roma.






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