Le poche notizie che si hanno di lui le dobbiamo a Cirillo di Scitopoli (Cfr. Schwarz, Cyrillosvon Skytopolis [TUU, 49 B, 2 H] Leipzig 1939, pp. 25-69). Oriundo della Cappadocia, C. ricevette la sua prima formazione in Siria. Verso il 428, si portò a Gerusalemme, ove S. Eutimio l'accolse, quale primo disce­polo, nel suo monastero o « laura » presso la stessa Città Santa. Nel 455 riceveva l'ordina­zione sacerdotale dal Patriarca Giovenale, e nel 467 succedeva al fratello Cosma nel­l'ufficio di « custode della Croce » nella chiesa della Resurrezione, ufficio che ritenne fino alla morte, avvenuta nel 479. Lasciò molte ed eccellenti opere; però sono pervenuti a noi solo quattro discorsi, fra i quali uno « Sulla Madre di Dio »: « Homilia in sanctam Deiparam » edita dal P. Jugie in PO 19, pp. 336-343, edizione che è stata poi migliorata da Sigalas A. (Byzantinische-neugriech. Jahr-bùcher 11 (1934-1935) pp. 145-150, ed. in « Texte und Forschungen zur byzant.-neugr. Philologie», 20 [Athen 1937] pp. 103-109). Nella PG soltanto latina vien riprodotta una versione latina della stessa Omelia (PG 80, 741-746). L'autenticità di questa bella Ome­lia è fuori d'ogni dubbio, non ostante le somiglianze con le Omelìe di Esichio di Gerusalemme. C, nella sua Omelia, com­menta i testi liturgici prescritti per la festa del 15 agosto, nei quali però non si trova il minimo accenno alla « Dormizione » o As­sunzione (Cfr. Capelle B., in « Marianum » 15 [1953] pp. 244-245).

Bibliografia
DEL FABBRO D., in «Marianum» 8 (1946) pp. 226-227; GALLUS T., S.J., Antithesis « Eva-Maria » cum Gen. 3, 15 coniuncta apud Chrysippum, in « Divus Thomas » (Plac.) 59 (1956) pp. 71-74.