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BONAVENTURA DA BAGNOREGIO



1. Cenni biografici e opere mariane
- 1221: nasce a Bagnoregio nei pressi di Viterbo
- 1243: trovandosi a Parigi per ragioni di studio, decide di diventare francescano
- 1248: insegna sempre a Parigi S. Scrittura e poi teologia con il commento ai libri di PietroLombardo
- 1257 viene eletto generale dell’ordine che governa per 17 anni
- 1273: nominato cardinale e vescovo di Albano da papa Gregorio X con l’incarico di preparare il Concilio di Lione
- 1274: muore proprio a Lione. Per la modestia e la bontà viene definito Doctor seraficus
Bonaventura si occupa del mistero di Maria soprattutto: nei commenti  ai libri delle sentenze di Pietro Lombardo, nelle conferenze sui doni dello S. Santo,  nel “Breviloquium”, “Soliloquium”, “Lignum vitae” “Vitis mystica”.

2. La Mariologia di Bonaventura
Nell’esporre il suo pensiero Bonaventura lascia trasparire la sua personalità di filosofo e teologo ma anche di mistico, per cui la sua grande preparazione accademica si coniuga con una devozione ed un amore autentico verso la Madre di Dio. Bonaventura rifiuta la Concezione Immacolata perché non vede come poter coniugare questa dottrina con il dogma della Redenzione universale. Egli tuttavia definisce Maria il tempo di Dio adorno di divina sapienza, consacrato dalla grazia e riempito dalla divina presenza. Le questioni che egli affronta con maggiore interesse sono i privilegi di Maria, la verginità perpetua, la compassione ai piedi della Croce che egli pone a fondamento della dottrina della maternità spirituale, l’assunzione e la mediazione celeste.

MARIA E L'INCARNAZIONE
Il legame contratto da Maria con il Verbo nell’Incarnazione è la radice di tutta la grandezza di Maria che con umiltà, purezza e benignità si rese anche adatta a diventare la Madre di Dio. Dopo l’Annunciazione Maria meritò anche per grazia la maternità divina, che rimane tuttavia sempre un dono gratuito di Dio. Maria cooperò con lo S. Santo alla realizzazione del mistero dell’Incarnazione, perché Cristo avesse un corpo adatto alla sua suprema dignità di Dio.

LA MEDIAZIONE DI MARIA
Ricollegandosi al parallelismo Eva-Maria, Bonaventura definisce con chiarezza la funzione di Maria nella storia della salvezza, funzione che ne fa una protagonista, come protagonista era stata nel peccato un’altra donna, Eva. Maria ha dato inizio alla vittoria del Figlio sul peccato nel mistero dell’Incarnazione, quando è diventata Madre di Dio. Maria è la mediatrice tra noi e Gesù, come questi è il mediatore tra noi e Dio. Questa funzione si fonda sul contributo dato da Maria alla salvezza, quando acconsentì che Cristo venisse offerto in sacrificio, come prezzo del nostro riscatto. Dal cielo Maria continua a svolgere questa funzione al punto che tutte le grazie passano per le sue mani.

LA MATERNITA' SPIRITUALE
Bonaventura fa anche il parallelismo Eva-Chiesa: come Eva uscì da fianco di Adamo così la Chiesa è uscita dal costato di Cristo morente sulla croce. Sul calvario stesso e nello stesso momento si inaugura la maternità spirituale di Maria che appare come la piena accettazione del divino disegno di salvezza voluto da Dio per l’umanità.

DEVOZIONE MARIANA
Per tutti quello che la Vergine ha fatto e fa per noi, merita di essere amata e onorata dal popolo cristiano. Questo onore da rendere a Maria non deve portare mai pregiudizio alla gloria del Figlio, ma deve portare ad un legame più intimo con il Cristo. Infatti va bene onorare la Madre, ma molto di più bisogna onorare il Figlio.

3. Sintesi della "marianità" di San Bonaventura
Tutta la vita di san Bonaventura fu un inno a Maria. La sua devozione mariana – devozione filiale, tenera e forte – illumina tutte le sue opere, le sue meditazioni filosofiche, le sue poesie, la sua predicazione.
In Maria vede, ama, saluta:
la Regina della creazione;
l’Avvocata del genere umano;
la Dispensatrice dei tesori della grazia.
Soleva ripetere: «Tutti i miei beni mi vennero dalle mani di Maria». «Bisogna essere pronti a difendere i privilegi di Maria anche con il pericolo della vita».
Ai suoi discepoli insegnava:
- Bisogna guidarsi con diligenza dallo scemare minimamente l’onore dovuto a Maria, per non incorrere nella indignazione di lei, che è ausiliatrice ed amante dei suoi fedeli lodatori.
- Dobbiamo sentire, ogni giorno ed ogni momento, il bisogno di prostrarci dinanzi a lei, per amarla, lodarla e ringraziarla come nostra ausiliatrice e nostra grande benefattrice, ed attestarle così tutto il nostro amore, come essa si merita.
- Della beatissima Vergine nessuno può essere troppo devoto.
- Non si è mai letto di alcun santo il quale non fosse stato particolarmente devoto della gloriosa Vergine Maria.
- Chi mette le sue radici in Maria, viene da lei santificato.
Amatissimo della Madonna, fu l’apostolo mariano del suo tempo.
- A Roma fondò il sodalizio intitolato «I raccomandati di Maria», assegnandogli, come luogo di riunioni, la chiesa di Ara Coeli.
Eletto Generale dei Francescani,
- consacrò tutto l’ordine a Maria;
- prescrisse, in tutte le chiese francescane, la celebrazione di una messa solenne ogni sabato;
- ordinò in tutte le chiese dell’ordine, il suono delle campane al cader del giorno per ricordare il saluto dell’angelo Gabriele alla santissima Vergine;
- scrisse 24 discorsi mariani, nei quali spiega, esalta e difende tutti i privilegi della Madonna.
L’arte italiana rappresentò san Bonaventura con la penna in mano, con lo sguardo fisso sopra una immagine di Maria, ai piedi della quale si leggono le parole: «tutti i miei beni mi vennero dalle sue mani».
Descrivendo la figura mariana di san Bonaventura, viene fuori il ritratto mariano dell’inclito ordine francescano, al quale il Santo appartiene; del quale fu il settimo generale dopo san Francesco d’Assisi; del quale fu chiamato talvolta il «secondo fondatore» per la sua grande influenza nello sviluppo dell’ordine, perché codificò le prime costituzioni e potenziò la sua attività in servizio della Chiesa.

Bibliografia
GAMBERO L., Maria nel pensiero dei teologi latini medievali, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000, pp. 249-260; APOLLONIO A. M., Mariologia francescana. Da San Francesco d'Assisi ai Francescani dell'Immacolata. Estratto Tesi di Laura in Sacra Teologia con specializzazione in Mariologia, Marianum, Roma 1997, pp. 62-69.






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DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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