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ROSARIO CERTOSINO


1. L’ambiente certosino
Tra il XIV e il XV secolo i monaci certosini si dedicavano alla vita di preghiera, silenzio e moderato studio. Oltre alla Messa e all’Ufficio divino, praticavano altre forme di preghiera. Alcune erano preghiere “numeriche”, cioè la ripetizione di formule secondo un numero simbolico. Tra queste si distinguevano il “salterio” di 150 formule che rimandava ai 150 Salmi e il “rosario” di 50 formule che rimandava ai 50 anni del giubileo biblico. Se poi le preghiere constavano dell’Ave Maria, questa era priva della attuale seconda parte e terminava con il nome di Gesù. Va ancora notato che all’inizio le preghiere numeriche traevano ispirazione dalla formula stessa e dal numero, senza aggiungere una meditazione alla recitazione delle formule. Ciò premesso, siamo in grado di capire due interventi certosini che plasmarono l’evoluzione del rosario attuale.

2. Enrico di Kalcar e le quindici decine del “Salterio”

Al certosino Don Enrico Egher di Kalcar (1328-1408) la tradizione attribuisce la divisione del salterio delle centocinquanta Ave in quindici decadi precedute ognuna da un Pater. Una cronaca dei priori della certosa di Colonia dice che «La stessa Madre di Dio... gli apparve e lo istruì su come egli stesso potesse comporre un salterio, dicendo di dire prima un Pater noster, poi dieci Ave Maria e così di seguito sino a 15 Pater noster e 150 Ave Maria». Sarà una formula vincente.

3. Domenico di Prussia e il “Rosario” delle cinquanta Ave

Domenico di Prussia (1382-1460), partendo dal rosario delle cinquanta Ave, unì una «clausola» (cioè una proposizione relativa) al nome di Gesù variante per ognuna di esse: compose quindi un rosario ininterrotto di cinquanta Ave con cinquanta clausole. Domenico di Prussia, dopo una giovinezza non proprio esemplare, entrò nella certosa di S. Albano di Treviri dove era priore don Adolfo d’Essen. Questi era devoto del “rosario” delle 50 Ave e aveva scritto un compendio di meditazioni tratte dalla Vita di Cristo di Ludolfo di Sassonia (domenicano e priore provinciale, poi certosino, † 1377). Domenico unì le due intuizioni, cioè compose 50 clausole meditative ispirate alla vita di Cristo da aggiungere alle 50 Ave. A parte visioni della Madonna, questo rosario riscosse un buon successo, tanto che Domenico ne compose un altro di 150 clausole, ma ciò che lo rese famoso resta la prima soluzione. Il senso dell’operazione è di arricchire la ripetizione con dei contenuti meditativi, non però con argomenti e discorsi, ma con semplici proposizioni relative al nome di Gesù che rimandano al vangelo. Il proposito è di ripercorrere tutta la vita di Cristo, ma lo spirito dell’attuale rosario è anticipato nell’attenzione alle gioie e ai dolori, all’incarnazione e al mistero pasquale: 14 clausole per i misteri dell’incarnazione e 23 per la passione/morte, mentre solo 6 sono riservate alla vita apostolica di Cristo. Infine il metodo è nella linea dotta, per chi sa leggere e per chi già sa pregare.

4. Le scelte e la contrapposizione di Alano De La Roche

Il domenicano Alano De La Roche (1428-1475) è il fondatore del rosario moderno, cioè delle quindici decine con un soggetto di meditazione, mantenendo la divisione di Enrico di Kalcar e il legame formula/contenuto di Domenico di Prussia, legame però stabilito per ogni decina e non per ogni Ave. Alano previde anche altri metodi per questa preghiera e sarà la storia a far prevalere l’attuale. Aveva però un punto irrinunciabile: sempre doveva trattarsi di 150 formule per via del riferimento al salterio. Alano ebbe molte amicizie nel mondo certosino, tanto che dopo la morte i certosini curarono una edizione dei suoi scritti. Dunque conosceva Domenico di Prussia e il suo “rosario”, ma ne prese le distanze: «È invece vero – ahimè – che da circa 70 o 80 anni questo divino salterio fu troncato e ridotto alla sola cinquantina ad opera di uno a me ben noto e la cui devozione è singolare» (Apologia VIII,17,13). Dunque da parte di Alano massima stima per Domenico di Prussia, ma difesa ad oltranza del numero di 150 e del “salterio”: è una contrapposizione che non ci appartiene più ma che non possiamo sottovalutare.

5. Come recitare il Rosario certosino

L’inizio più scontato può essere l’inizio delle ore canoniche: «O Dio, vieni a salvarmi. / Signore, vieni presto in mio aiuto. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia». Questa formula è ricchissima: da una parte ricorda che pregare bene, prima che una nostra iniziativa, è un dono di Dio; dall’altra parte ci eleva verso la glorificazione del Padre, del Figlio e dello Spirito, che sono il senso di ogni preghiera cristiana. Qualora si preferisse un inizio più mariano, si può iniziare con la Salve Regina. Volendo accentuare lo spirito di semplicità, si può iniziare con il solo Segno della Croce seguito da un momento di preghiera silenziosa.

6. Le clausole

Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta tra le donne e benedetto il frutto del Tuo seno Gesù Cristo che...

MANIFESTAZIONE
1 che all’annuncio dell’angelo hai concepito di Spirito Santo. Amen.
2 che, dopo averlo concepito, hai portato ad Elisabetta mettendoti in viaggio verso la montagna. Amen.
3 che hai partorito con gaudio rimanendo sempre vergine e santa nella mente e nel corpo. Amen.
4 che hai adorato come tuo creatore e hai allattato al tuo seno verginale. Amen.
5 che hai avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. Amen.
6 che gli angeli hanno lodato cantando Gloria in excelsis e che i pastori hanno trovato a Betlemme. Amen.
7 che il giorno ottavo fu circonciso e chiamato Gesù. Amen.
8 che riverentemente fu adorato dai tre Magi che portavano i tre doni. Amen.
9 che con braccia materne hai portato nel tempio e presentato a Dio, Padre suo. Amen.
10 che Simeone prese tra le braccia benedicendo Dio e che Anna riconobbe. Amen.
11 con il quale fuggisti in Egitto dalla presenza di Erode. Amen.
12 con il quale dopo sette anni ritornasti in patria, ivi richiamata dall’Angelo. Amen.
13 che, quando ebbe dodici anni, perdesti in Gerusalemme e ritrovasti nel tempio dopo tre giorni di dolorosa ricerca. Amen.
14 che ogni giorno cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Amen.

VITA PUBBLICA
15 che Giovanni battezzò nel Giordano, mostrandolo a dito come l’agnello di Dio. Amen.
16 che digiunò per quaranta giorni nel deserto e che Satana tentò per tre volte. Amen.
17 che, radunati i discepoli, predicò al mondo il regno dei cieli. Amen.
18 che rese la vista ai ciechi, risanò i lebbrosi, curò i paralitici e quanti erano oppressi dal diavolo. Amen.
19 i cui piedi Maria Maddalena lavò con le lacrime, asciugò con i capelli, baciò e cosparse di unguento. Amen.
20 che risuscitò Lazzaro morto già da quattro giorni, e anche altri morti. Amen.

PASSIONE, MORTE E DISCESA AGLI INFERI
21 che il giorno delle Palme, incedendo mentre cavalcava un asinello, fu accolto dal popolo con grande gloria. Amen.
22 che nell’ultima sua Cena istituì il venerabile sacramento del suo Corpo e del suo Sangue. Amen.
23 che con i suoi discepoli entrò nell’orto e lì intensamente pregando sudò con sudore di sangue. Amen.
24 che spontaneamente andò incontro ai suoi nemici e si consegnò volontariamente nelle loro mani. Amen.
25 che i servi dei Giudei legarono duramente, e così legato, condussero ai capi dei sacerdoti. Amen.
26 che falsi testimoni accusarono, che altri velarono, coprirono di sputi, schiaffi e percosse. Amen.
27 che dinanzi a Pilato ed Erode proclamarono reo di morte come un malfattore. Amen.
28 che, spogliato della veste, Pilato fece flagellare crudelmente e lungamente. Amen.
29 che anche i servi coronarono di spine e adorarono dopo averlo vestito di una vile porpora. Amen.
30 che ingiustamente condannarono a morte turpissima e con altri due iniqui portarono fuori. Amen.
31 che infissero alla croce nelle mani e nei piedi e al quale offrirono vino mirrato, cioè misto a fiele. Amen.
32 che pregò per i suoi crocifissori dicendo: Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno. Amen.
33 che disse al ladrone alla sua destra: In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso. Amen.
34 che disse a te, santissima sua Madre: Donna, ecco il tuo figlio; e a Giovanni: Ecco tua madre. Amen.
35 che gridò: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Amen.
36 che disse: Tutto è compiuto. Amen.
37 che alla fine disse: Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito. Amen.
38 che morì di morte amarissima e sacratissima per noi peccatori. Deo gratias. Amen.
39 il cui costato un soldato trapassò con la lancia, e da lì sgorgò sangue e acqua in remissione dei nostri peccati. Amen.
40 il cui sacratissimo corpo levarono dalla croce e, come piamente si crede, posero esanime sul tuo seno. Amen.
41 che uomini giusti e santi seppellirono, dopo averlo cosparso di aromi. Amen.
42 il cui sepolcro i Giudei sigillarono con sigilli ponendovi dei custodi. Amen.
43 la cui anima santissima discese agli inferi e consolando i santi padri li portò con sé in Paradiso. Amen.

RISURREZIONE
44 che risuscitò il terzo giorno, allietandoci di un gaudio inestimabile. Alleluia. Amen.
45 che dopo la sua risurrezione apparve spesso ai suoi discepoli e fedeli, confortando i loro cuori nella santa fede. Amen.
46 che di fronte a loro, mentre anche tu eri presente e guardavi, salì al cielo e siede alla destra del Padre.Amen.
47 che ai suoi fratelli il giorno di Pentecoste mandò dal cielo lo Spirito Santo che aveva promesso. Amen.
48 che finalmente assunse te, dolcissima madre sua, collocandoti alla sua destra e coronandoti gloriosamente. Amen.

ASSUNZIONE DI MARIA AL CIELO
49 il quale, con la tua intercessione, dopo il corso di questa misera vita si degni di assumere anche noi, suoi e tuoi servi, costituendoci nel regno del Padre suo. Amen.

INTERCESSIONE E DOSSOLOGIA
50 che con il Padre e il Santo Spirito e con te, gloriosissima sua madre, vive e regna Re glorioso per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Bibliografia
MOVIMENTO DOMENICANO DEL ROSARIO, Il Rosario certosino. Le clausole di Domenico di Prussia (1382-1460), in Rosarium, n. 4 del 2010.

VEDI ANCHE:
 - IMPRONTA BIBLICA DEL ROSARIO
 - MISTERI DELLA LUCE
 - ROSARIO

 - ROSARIO PERPETUO
 - ROSARIO VIVENTE
 - ROSARIUM VIRGINIS MARIAE

 
VEDI ANCHE
 - CERTOSINI
 - DIONIGI IL CERTOSINO
 - DOMENICO DI PRUSSIA
 - HÉLION DOMENICO






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