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MIRACOLO DEL SOLE



É così indicato, normalmente, l'evento solare straordinario avvenuto a Fatima il 13 ottobre 1917 al termine della sesta apparizione della Vergine ai tre pastorelli.

Il 15 ottobre del 1917, «O Século», uno dei principali quotidiani di Lisbona, annunciava il miracolo con un titolo che dominava la colonna destra della prima pagina. Secondo questo titolo, il sole aveva ballato a mezzogiorno del 13 ottobre a Fatima: «Come il sole ha ballato a mezzogiorno a Fatima». Per quanto il titolo manifestasse buone intenzioni, introducendo un reportage di Avelino de Almeida - famoso giornalista del tempo -, l'articolo era uno tra i più ingannevoli della storia del giornalismo, semplicemente perché chi avrebbe dovuto assumere un atteggiamento critico non lo fece.

Le 50.000 persone accorse il 13 ottobre a Cova da Iria, una zona pianeggiante nei pressi di Fatima, che al tempo era solo un paesino, equivalevano per numero al triplo di quelle che vi si erano recate un mese prima. Erano attratte, ovviamente, dall'affermazione fatta da Lucia dos Santos, la maggiore dei tre veggenti, secondo la quale il 13 ottobre si sarebbe vericato un miracolo. Ma né lei, né gli altri due veggenti, dissero che il sole avrebbe danzato, per lo meno secondo la Documentazione critica di Fatima che registrò meticolosamente quanto essi affermarono sul miracolo di Fatima, e che in seguito fu pubblicata.

La folla era principalmente composta da contadini comuni, molti dei quali analfabeti. Ma non poche erano anche le persone istruite. Tra esse c'era Gonçalo Xavier Almeida Garrett, professore di matematica in pensione dell'Università di Coimbra, il quale alcuni anni dopo avrebbe insistito presso il vescovo di Leiria per cominciare una raccolta sistematica dei testimoni oculari. Da alcune indagini, svolte a livello parrocchiale, risultò l'esistenza di una dozzina di testimoni oculari, tutte persone che abitavano nella zona.

Nessuna di loro e nessuno dei sacerdoti che registrarono le testimonianze potevano essere informati su un fenomeno meteorologico, assai poco comune, denominato "lente d'aria", che potrebbe fornire una spiegazione sensata al fenomeno osservato. La prima volta che fu prestata attenzione alla "rifrazione ottica" fu negli anni Cinquanta, a proposito di resoconti su quelli che verranno poi definiti "dischi volanti", solitamente ritenuti mezzi di trasporto di presunti visitatori provenienti dallo spazio.

Ma se il canonico Formigão, primo promotore di Fatima, avesse letto con attenzione le lettere ricevute da persone colte negli anni Venti, la nozione che il sole avrebbe danzato su Fatima non avrebbe mai ricevuto alcun incoraggiamento e sarebbe stata, probabilmente, recisa alla radice. Una delle testimonianze scritta sull'argomento è di José Almeida e Garrett, avvocato e figlio del professor Almeida Garrett e risale al dicembre del 1917: egli chiariva che mentre era in corso il fenomeno, il cielo su Cova da Iria fu coperto da nubi che si spostavano rapidamente, lasciando intravedere soltanto sporadicamente il cielo azzurro. Questa lettera fu pubblicata dal canonico Formigão che non si rese conto del vero significato. Un'altra lettera, scritta nel 1929 dal barone di Alvaiázere, sarebbe stata di maggior utilità se egli avesse prestato la dovuta attenzione a momento debito. Secondo l'autore, apparve tra le nuvole un disco rotante che proiettava vari colori e scendeva in direzione della terra. Prima di toccare il suolo, tornò in cielo, dopo aver descritto un percorso ovale. Il disco ripeté questo movimento due o tre volte, per circa 15 minuti.

Alcune persone, avendo osservato il movimento del Sole su Fatima dal vicino paese di Alburitel, affermarono che il sole sembrava scendere in direzione della chiesa. Bastano poche conoscenze elementari sulle vere dimensioni del sole e la temperatura per rendersi conto che ciò che sembrava stare in cima alla torre non poteva essere il sole.

Malauguratamente, il canonico Formigão nel suo libro di 414 pagine intitolato Le grandi meraviglie di Fatima, pubblicato nel 1927, affrontava in modo assai poco critico il problema del sole. Oltretutto egli incluse nel libro una fotografia che sosteneva essere stata scattata durante il fenomeno. Nella foto è visibile il sole in cima a una fila di alberi. Solo a metà degli anni Cinquanta, uno studioso portoghese di Fatima, Martins dos Reis, sostenne che la fotografia doveva essere stata scattata al tramonto. Eppure i suoi argomenti, venuti alla luce in diversi libri alla fine degli anni Cinquanta, non furono bene accolti in nessuno dei circoli legati a Fatima.

Le grandi meraviglie di Fatima
fini per essere la principale fonte d'informazione degli autori di libri su Fatima, i quali si moltiplicarono negli anni Quaranta. Il primo, degno di essere menzionato, fu scritto da Casimir Barthas, canonico di Tolosa, che si reco spesso a Fatima durante gli anni Trenta. Gli fece seguito il gesuita italiano, Pio Scatizzi, versato in Fisica matematica, che col suo Fatima alla luce della fede e della scienza (1947) conferì un'aura di scientificità all'ipotesi che il sole avesse danzato davvero su Fatima. Sfortunatamente, lunghi brani di questo testo furono tratti dalle ultime edizioni di Era una signora più luminosa del sole(1946) dell'italiano Giovanni De Marchi. La traduzione in inglese, A Lady more Brilliant than the Sun, divenne il libro più letto su Fatima. Perfino scrittori di alto livello, come il gesuita inglese Martindale, diedero credito alla danza del sole su Fatima.

Ci si sarebbe aspettati che uno dei primi e più importanti promotori di Fatima, Luis Fonseca, professore gesuita portoghese di Storia della Teologia presso l'università Gregoriana di Roma, cominciasse a catalogare e a studiare in modo adeguato i testimoni oculari. Ma pur essendo uno dei massimi oratori in molti grandi pellegrinaggi a Fatima alla fine degli anni Venti, non riuscì a farlo. E cosi divenne luogo comune nella letteratura su Fatima affermare che il sole aveva danzato su Cova da Iria il 13 ottobre del 1917, quando la Vergine Maria apparve per l'ultima volta ai tre veggenti e, in special modo, a Lucia.

A suggerire per la prima volta che il fenomeno doveva semplicemente essere stato un caso di "rifrazione ottica", fu il professore di astronomia dell'Università di Coimbra, Diogo Pacheco de Amorim, nell'ambito di un simposio a Lourdes nel 1958, in occasione delle celebrazioni per il centenario dell'apparizione della Vergine a Bernadette Soubirous. Ma il professor Amorim si limitò a suggerire che le ricerche fatte sui dischi volanti dal professor Menzel, un astronomo dell'Università di Harvard, potevano dimostrarsi utili nella ricerca di una spiegazione adeguata al fenomeno osservato a Cova da Iria.

Il primo passo decisivo in questa direzione fu dato dall'autore del presente articolo nel suo God and the Sun of Fatirna, uscito nel 1999 (Port Huron, Michigan, Real View Book), dopo aver consultato per tre volte gli archivi di Fatima. In questo libro di circa 400 pagine furono attentamente considerate tutte le testimonianze oculari, sia a stampa che manoscritte. La conclusione è che l'unico modo di affrontare in maniera adeguata il "miracolo del sole" consiste nel considerarlo un fenomeno meteorologico. È ciò che si sostiene (ovviamente senza far riferimento alla rifrazione ottica) nell'articolo intitolato "Fatima" dall'Enciclopedia cattolica, pubblicata a Roma nel 1947.

La spiegazione risiede nel fatto che due correnti di vento che si incontrino in un angolo possano far si che una massa d'aria entri in movimento rotativo. Nel caso avvenga un'inversione di temperatura, tale massa non solo ruoterà, ma sarà spinta dall'alto verso il basso, molto probabilmente seguendo un'orbita ellittica. Le dimensioni di tale rifrazione ottica possono variare tra pochi metri e 30 metri all'incirca. Se, inoltre, si riempie di particelle di ghiaccio, potrà frammentare la luce del sole in vari, o per lo meno alcuni, colori dell'arcobaleno, come osservato a Fatima. Un fenomeno simile avviene quando si formano i tornado. Assai elucidativo è il diagramma pubblicato da «Newsweek» sulla formazione del tornado che provocò molti danni in Oklahoma nel maggio del 1999, pur non non facendo alcun riferimento a Fatima.

A tale proposito, il fotografo di Avelino de Almeida, Juda Ruah, non scattò alcuna fotografia del sole "danzante". Le sue foto mostrano un cielo grigio su una folla che guarda di proposito verso l'alto. La fotografia a colori sarebbe arrivata dopo decine di anni, per non parlare delle cineprese portatili e delle versioni digitali, le quali avrebbero potuto registrare in modo adeguato quanto visto. È necessario anche segnalare che alcuni dei presenti affermarono enfaticamente di non essere riusciti a vedere nulla, mentre altri paragonarono esplicitamente il fenomeno a una «ruota di fuoco», oggetto tipico delle feste portoghesi.
Se consideriamo che quanto fu osservato in quel giorno memorabile a Cova da Iria fu una rifrazione ottica, avremo la possibilità di affrontarlo come un miracolo fisico, senza nessuna impossibilità evidente. Impossibile sarebbe stato invece un mutamento improvviso della posizione del sole, per non parlare del suo avvicinamento alla superficie terrestre. Bisogna ricordare che l'attraversamento del Mar Rosso può essere stato possibile per l'azione di un vento dell'est innaturalmente forte; che un terremoto potrebbe aver essiccato le acque del Giordano affinché gli israeliti lo potessero attraversare a piedi; che il sole avrebbe smesso di muoversi in cielo, obbedendo all'ordine di Giosuè per un prolungamento psicologico del giorno, causato da una tempesta di grandine improvvisa e molto forte che decimò gli Amaleciti.

Il carattere miracoloso di questa rifrazione ottica deve essere ricercato nella formazione, creatasi su Cova da Iria e nella previsione fatta da Lucia mesi prima e nel fatto che la rifrazione ottica, essendo cosi fragile, deve aver mantenuto la sua forma una quindicina di minuti, dopo aver seguito due o tre traiettorie ellittiche in direzione della terra. La spiegazione dell'evento attraverso una rifrazione ottica è soddisfacente per un complesso di circostanze che sono miracolose nella misura in cui sono imprevedibili e molto rare.

È un peccato che alla storia di Fatima sia mancata per tanti anni una ricerca scientifica adeguata dell'accaduto. Il che può essere spiegato, in parte, dalla situazione molto difficile in cui si trovava la Chiesa in quel periodo e per il fatto che nel Paese c'era un gran numero di visionari che i membri della chiesa avrebbero dovuto ignorare affinché i resoconti falsi non guadagnassero credibilità. Si noti anche che alcuni testimoni affermarono che il sole era calato due volte, mentre altri parlarono di tre. Un aspetto molto interessante al proposito è contenuto nel resoconto di Domingos Coelho, stimato avvocato cattolico, che era presente al miracolo del sole a Cova da Iria e presenziò allo stesso fenomeno il giorno seguente. Al riguardo egli inviò una lettera al giornale cattolico «Liberdade», che si affrettò a pubblicarla. Una settimana dopo, alcune, persone di passaggio a Leiria, videro nel cielo qualcosa di simile. È infatti possibile che determinate condizioni atmosferiche e movimenti del vento si siano mantenuti nella zona per giorni. Comunque sia, è di massima importanza per Fatima e per la Chiesa cattolica che la "danza del sole" sia descritta in modo adeguato, o meglio, interamente accantonata.

Oltre al libro cui abbiamo fatto riferimento e che contiene la storia completa -' delle speculazioni sul miracolo del sole '-, con relativa documentazione, è stato anche pubblicato un opuscolo di 32 pagine, intitolato The Suns' miracle or something else (Port Huron, Real View Books, Michigan 2000).

Bibliografia
STANLEY J., Miracolo del sole, in MOREIRA AZAVEDO C. - CRISTINO L. (a cura di), Enciclopedia di Fatima, Cantagalli, Siena 2010, pp. 293-296; Lucia racconta Fatima. Memorie, lettere e documenti di Suor Lucia, Queriniana, Brescia 1977; ADLER M., Das dritte Geheimnis von Fatima, Pro Fide Catholica, Durach 1986; SPEZIALE V., Dall'apocalisse a Fatima, Edizioni Segno, Udine 1994; BERTONE T., L'ultima veggente di Fatima. I miei colloqui con Suor Lucia, BUR, Milano 2007;  CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE,  Il messaggio di Fatima, Elle Di Ci, Leumann 2000; MANZI F. (a cura di), Didattico su Fatima. Cinque teologi a confronto, Ancora, Milano 2012; BORELLI A. A., Fatima. Messaggio di tragedia o di speranza?, Luci sull'Est, Roma 1996; ALBANI A. - ASTRUA M., Storia illustrata di Fatima, Edizioni Istituto S. Gaetano, Vicenza 1974.

VEDI ANCHE:
  - DOS SANTOS LUCIA
  - FATIMA
  - IL MESSAGGIO DI FATIMA
  - MARTO FRANCISCO
  - MARTO JACINTA
  - PRIMI SABATI






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