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COMPENDIO DEL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA


1. La struttura del Compendio
Il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica," è il dono di papi: di Giovanni Paolo II, che accolse l'idea di preparare uno strumento di sintesi più agile del grande catechismo, e di Benedetto XVI, che prima da cardinale, presiedette i lavori di elaborazione, e poi, da papa, ha pubblicato il Compendio stesso, come uno dei primi atti del suo magistero. Promulgato il 28 giugno 2005, il Compendio è caratterizzato anzitutto da una sostanziale fedeltà al CCC sia nel linguaggio sia nella struttura anch' essa quadripartita:
1) professione della fede (il Credo) o lex credendi
2) celebrazione della fede (i sacramenti) o lex celebrandi;
3) esperienza della fede (i comandamenti) o lex agendi;
4) educazione alla preghiera (il Padre nostro) o lex orandi.
In più il Compendio apporta una triplice novità:
1) ha una forma dialogica, costituita da 598 domande e risposte, che ripropone in estrema sintesi e in modo molto coinvolgente la dottrina cattolica;
2) utilizza le immagini, non come semplice nota ornamentale, ma come vero strumento di comunicazione della fede per cui l'immagine diventa anch' essa annunzio evangelico;
3) raccoglie, infine, le preghiere cristiane più comuni, presentate sia nell'originale latino sia nella lingua corrente, per conservare una eredità preziosa della bimillenaria tradizione della Chiesa.
Sparsa nelle sue varie articolazioni, il Compendio contiene anche un'essenziale ma esaustiva catechesi mariana, comunicata attraverso tre vie: quella dialogica, racchiusa in più di una ventina di domande-risposte; quella iconologica, presente in alcune immagini, che illustrano splendidamente il mistero di Maria; e, infine, quell'eucologica, costituita da otto preghiere della tradizione mariana cattolica.

2. Maria nel Compendio
Sono poco più di una ventina i numeri che il Compendio dedica alla Beata Vergine Maria:
26. Quali sono nella Sacra Scrittura i principali testimoni di obbedienza della fede? Ci sono molti testimoni, in particolare due: Abramo, che, messo alla prova, «ebbe fede in Dio » (Rm 4,3) e sempre obbedì alla sua chiamata, e per questo è diventato « padre di tutti quelli che credono » (Rm 4,11.18); e la Vergine Maria, che realizzò nel modo più perfetto, durante tutta la sua vita, l'obbedienza della fede: « Fiat mihi secundum Verbum tuum – Avvenga di me quello che hai detto » (Lc 1,38).
85. Perché il Figlio di Dio si è fatto uomo? Il Figlio di Dio si è incarnato nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo, per noi uomini e per la nostra salvezza, ossia: per riconciliare noi peccatori con Dio; per farci conoscere il suo amore infinito; per essere il nostro modello di santità; per farci « partecipi della natura divina » (2 Pt 1,4).
88. Che cosa insegna a questo riguardo il Concilio di Calcedonia (anno 451)? Il Concilio di Calcedonia insegna a confessare « un solo e medesimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità; vero Dio e vero uomo, composto di anima razionale e di corpo; consostanziale al Padre per la divinità, consustanziale a noi per l'umanità, “simile in tutto a noi, fuorché nel peccato” (Eb 4,15); generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità e, in questi ultimi tempi, per noi e per la nostra salvezza, nato da Maria Vergine e Madre di Dio, secondo l'umanità ».
94. «Concepito per opera dello Spirito Santo...»: che cosa significa quest'espressione? Significa che la Vergine Maria ha concepito il Figlio eterno nel suo grembo per opera dello Spirito Santo e senza la collaborazione di uomo: « Lo Spirito Santo scenderà su di te » (Lc 1,35), le ha detto l'Angelo nell'Annunciazione. 95. « ...Nato dalla Vergine Maria »: perché Maria è veramente la Madre di Dio? Maria è veramente Madre di Dio perché è la madre di Gesù (Gv 2,1; 19,25). In effetti, colui che è stato concepito per opera dello Spirito Santo e che è diventato veramente suo Figlio, è il Figlio eterno di Dio Padre. È Dio egli stesso.
96. Che cosa significa « Immacolata Concezione »? Dio ha scelto gratuitamente Maria da tutta l'eternità perché fosse la Madre di suo Figlio: per compiere tale missione, è stata concepita immacolata. Questo significa che, per la grazia di Dio e in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento.
97. Come collabora Maria al disegno divino della salvezza? Per la grazia di Dio Maria è rimasta immune da ogni peccato personale durante l'intera sua esistenza. È la « piena di grazia » (Lc 1,28), la « Tutta Santa ». Quando l'Angelo le annuncia che avrebbe dato alla luce « il Figlio dell'Altissimo » (Lc 1,32), ella dà liberamente il proprio assenso con « l'obbedienza della fede » (Rm 1,5). Maria si offre totalmente alla Persona e all'opera del suo Figlio Gesù, abbracciando con tutta l'anima la volontà divina di salvezza.
98. Che cosa significa la concezione verginale di Gesù? Significa che Gesù è stato concepito nel grembo della Vergine per la sola potenza dello Spirito Santo, senza intervento dell'uomo. Egli è Figlio del Padre celeste secondo la natura divina e Figlio di Maria secondo la natura umana, ma propriamente Figlio di Dio nelle due nature, essendoci in lui una sola Persona, quella divina.
99. In che senso Maria è « sempre Vergine »? Nel senso che ella è «rimasta Vergine nel concepimento del Figlio suo, Vergine nel parto, Vergine incinta, Vergine madre, Vergine perpetua» (sant'Agostino). Pertanto, quando i Vangeli parlano di « fratelli e sorelle di Gesù », si tratta di parenti prossimi di Gesù, secondo un'espressione adoperata nella Sacra Scrittura.
100. In che modo la maternità spirituale di Maria è universale? Maria ha un unico Figlio, Gesù, ma in lui la sua maternità spirituale si estende a tutti gli uomini che egli è venuto a salvare. Obbediente al fianco del nuovo Adamo, Gesù Cristo, la Vergine è la nuova Eva, la vera madre dei viventi, che coopera con amore di madre alla loro nascita e alla loro formazione nell'ordine della grazia. Vergine e Madre, Maria è la figura della Chiesa, la sua più perfetta realizzazione.
104. Quale insegnamento ci offre la vita nascosta di Gesù a Nazaret? Durante la vita nascosta a Nazaret Gesù rimane nel silenzio di una esistenza ordinaria. Ci permette così di essere in comunione con lui nella santità di una vita quotidiana intessuta di preghiera, di semplicità, di lavoro, di amore familiare. La sua sottomissione a Maria e a Giuseppe, suo padre putativo, è un'immagine della sua obbedienza filiale al Padre. Maria e Giuseppe, con la loro fede, accolgono il Mistero di Gesù, pur non comprendendolo sempre.
142. Qual è l'opera dello Spirito in Maria? Lo Spirito Santo porta a compimento in Maria le attese e la preparazione dell'Antico Testamento alla venuta di Cristo. In maniera unica la riempie di grazia e rende la sua verginità feconda, per dare alla luce il Figlio di Dio incarnato. Fa di lei la Madre del « Cristo totale », cioè di Gesù Capo e della Chiesa suo corpo. Maria è presente fra i Dodici il giorno della Pentecoste, quando lo Spirito inaugura gli « ultimi tempi » con la manifestazione della Chiesa.
196. In che senso la beata Vergine Maria è Madre della Chiesa? La beata Vergine Maria è Madre della Chiesa nell'ordine della grazia perché ha dato alla luce Gesù, il Figlio di Dio, Capo del corpo che è la Chiesa. Gesù, morente in Croce, l'ha indicata come madre al discepolo con queste parole: « Ecco la tua madre » (Gv 19,27).
197. Come la Vergine Maria aiuta la Chiesa? Dopo l'ascensione del suo Figlio, la Vergine Maria aiuta, con le sue preghiere, le primizie della Chiesa. Anche dopo la sua assunzione in cielo, ella continua a intercedere per i suoi figli, ad essere per tutti un modello di fede e di carità e ad esercitare su di loro un influsso salutare, che sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo. I fedeli vedono in lei un'immagine e un anticipo della risurrezione che li attende, e la invocano come avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice.
198. Che tipo di culto si rivolge alla santa Vergine? È un culto singolare, ma differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato soltanto alla Santissima Trinità. Tale culto di speciale venerazione trova particolare espressione nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nella preghiera mariana, come il santo Rosario, compendio di tutto il Vangelo.
199. In che modo la beata Vergine Maria è l'icona escatologica della Chiesa? Guardando a Maria, tutta santa e già glorificata in corpo e anima, la Chiesa contempla in lei ciò che essa stessa è chiamata ad essere sulla terra e quello che sarà nella patria celeste.
234. Da chi è celebrata la liturgia celeste? La liturgia celeste è celebrata dagli Angeli, dai Santi dell'Antica e della Nuova Alleanza, in particolare dalla Madre di Dio, dagli Apostoli, dai Martiri e da una « moltitudine immensa, che nessuno » può contare, « di ogni Nazione, razza, popolo e lingua » (Ap 7,9). Quando celebriamo nei Sacramenti il mistero della salvezza, partecipiamo a questa liturgia eterna.
240. Qual è la finalità delle sacre immagini? L'immagine di Cristo è l'icona liturgica per eccellenza. Le altre, che rappresentano la Madonna e i Santi, significano Cristo, che in loro è glorificato. Esse proclamano lo stesso messaggio evangelico che la Sacra Scrittura trasmette attraverso la parola, e aiutano a risvegliare e a nutrire la fede dei credenti.
429. In qual modo la Chiesa nutre la vita morale del cristiano? La Chiesa è la comunità dove il cristiano accoglie la Parola di Dio e gli insegnamenti della « Legge di Cristo » (Gal 6,2); riceve la grazia dei sacramenti; si unisce all'offerta eucaristica di Cristo, in modo che la sua vita morale sia un culto spirituale; apprende l'esempio di santità della Vergine Maria e dei Santi.
546. Come pregava la Vergine Maria? La preghiera di Maria è caratterizzata dalla sua fede e dall'offerta generosa di tutto il suo essere a Dio. La Madre di Gesù è anche la Nuova Eva, la « Madre dei viventi »: essa prega Gesù, suo Figlio, per i bisogni degli uomini.
547. Esiste nel Vangelo una preghiera di Maria? Oltre all'intercessione di Maria a Cana di Galilea, il Vangelo ci consegna il Magnificat (Lc 1,46-55), che è il cantico della Madre di Dio e quello della Chiesa, il grazie gioioso che sale dal cuore dei poveri perché la loro speranza è realizzata dal compimento delle promesse divine.
562. In che cosa la preghiera cristiana è mariana? Per la sua singolare cooperazione all'azione dello Spirito Santo, la Chiesa ama pregare Maria e pregare con Maria, l'Orante perfetta, per magnificare e invocare il Signore con Lei. Maria, in effetti, ci « mostra la via » che è Suo Figlio, l'unico Mediatore.
563. Come la Chiesa prega Maria? Anzitutto con l'Ave Maria, preghiera con cui la Chiesa chiede l'intercessione della Vergine. Altre preghiere mariane sono il Rosario, l'inno Acatisto, la Paraclisis, gli inni e i cantici delle diverse tradizioni cristiane.
165. In che senso la Chiesa è santa? La Chiesa è santa, in quanto Dio Santissimo è il suo autore; Cristo ha dato se stesso per lei, per santificarla e renderla santificante; lo Spirito Santo la vivifica con la carità. In essa si trova la pienezza dei mezzi di salvezza. La santità è la vocazione di ogni suo membro e il fine di ogni sua attività. La Chiesa annovera al suo interno la Vergine Maria e innumerevoli Santi, quali modelli e intercessori. La santità della Chiesa è la sorgente della santificazione dei suoi figli, i quali, qui sulla terra, si riconoscono tutti peccatori, sempre bisognosi di conversione e di purificazione.
Nell’Appendice sono poi raccolte alcune preghiere mariane della tradizione
cattolica universale:
Ave Maria
Salve Regina
Magnificat
Angelus
Regina Coeli
Sotto la tua protezione
Memorare
Rosario

3. Catechesi dialogica su Maria
1. L'esemplarità di Maria
L'immaginario dialogo tra maestro e discepolo presenta Maria anzitutto come un insuperabile modello di fede: «La Vergine Maria [...] realizzò nel modo più perfetto, durante tutta la sua vita, l'obbedienza della fede: "Fiat mihi secundum Verbum tuum - Avvenga di me quello che hai detto" (Lc 1,38)» (n. 26). Ed è nella fede che ella accoglie il mistero di Gesù, pur non comprendendolo sempre (n. 104). Per questo «la preghiera di Maria è caratterizzata dalla sua fede e dall'offerta generosa di tutto il suo essere a Dio» (n. 546). Un secondo essenziale aspetto della figura di Maria riguarda la sua vocazione alla maternità divina, alla quale ella risponde con la libertà del suo Fiat: «Quando l'angelo le annuncia che avrebbe dato alla luce "il Figlio dell'Altissimo" (Lc 1,32), ella dà liberamente il proprio assenso con "l'obbedienza della fede" (Rm 1,5). Maria si offre totalmente alla persona e all'opera del suo Figlio Gesù, abbracciando con tutta l'anima la volontà divina di salvezza» (n. 97). Generando Gesù, Maria diventa la madre di Dio: «Maria è veramente Madre di Dio perché è la madre di Gesù (Gv 2,1; 19,25). In effetti, colui che è stato concepito per opera dello Spirito Santo e che è diventato veramente suo Figlio, è il Figlio eterno di Dio Padre. È Dio egli stesso» (n. 95). E lo straordinario evento dell'incarnazione — «Il Figlio di Dio si è incarnato nel seno della Vergine Maria per opera dello Spirito Santo, per noi uomini e per la nostra salvezza» (n. 85) — celebrato anche dal Concilio di Calcedonia (anno 451 d.C.), che proclama solennemente che il Signore nostro Gesù Cristo fu generato dal Padre prima dei secoli secondo la divinità e, in questi ultimi tempi, per noi e per la nostra salvezza, è nato dalla Vergine Maria Madre di Dio, secondo l'umanità (n. 88). Sulla scia del CCC, il Compendio spiega con semplicità e chiarezza di linguaggio la modalità del concepimento verginale di Gesù. Infatti, alla domanda sul significato dell'espressione «concepito per opera dello Spirito Santo», la risposta suona cosi: «Significa che la Vergine Maria ha concepito il Figlio eterno nel suo grembo per opera dello Spirito Santo e senza la collaborazione di uomo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te" (Lc 1,35), le ha detto l'angelo nell'annunciazione (n. 94; cf. anche n. 142). E in una risposta successiva viene ulteriormente precisata la concezione verginale di Gesù, concepito nel grembo della Vergine per la sola potenza dello Spirito Santo, per cui «egli è Figlio del Padre celeste secondo la natura divina e Figlio di Maria secondo la natura umana, ma propriamente Figlio di Dio nelle due nature, essendoci in lui una sola persona, quella divina» (n. 98). Oltre alla maternità divina di Maria, il Compendio spiega anche il significato sia della sua Immacolata Concezione sia della sua perpetua verginità. Per compiere la missione di madre del Figlio di Dio incarnato, Maria è stata concepita immacolata: «Questo significa che, per la grazia di Dio e in previsione dei meriti di Gesù Cristo, Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal suo concepimento» (n. 96). E inoltre sempre vergine nel senso «che ella è "rimasta Vergine nel concepimento del Figlio suo, Vergine nel parto, Vergine incinta, Vergine madre, Vergine perpetua" (sant'Agostino). Pertanto, quando i Vangeli parlano di "fratelli e sorelle di Gesù", si tratta di parenti prossimi di Gesù, secondo un'espressione adoperata nella Sacra Scrittura» (n. 99). Un'altra dote spirituale di Maria, come piena di grazia e tutta santa, è la sua assenza di peccato, dal momento che per grazia di Dio «è rimasta immune da ogni peccato personale durante l'intera sua esistenza» (n. 97).

2. La missione di Maria
Per questo suo patrimonio di grazia Maria, oltre che esempio sommo di santità per tutti i cristiani (n. 429), ha anche la missione della maternità spirituale verso tutta l'umanità: «Maria ha un unico Figlio, Gesù, ma in lui la sua maternità spirituale si estende a tutti gli uomini che egli è venuto a salvare. Obbediente al fianco del nuovo Adamo, Gesù Cristo, la Vergine è la nuova Eva, la vera madre dei viventi, che coopera con amore di madre alla loro nascita e alla loro formazione nell'ordine della grazia» (n. 100). Questa maternità spirituale di Maria si estende soprattutto alla Chiesa, in quanto Madre del Cristo totale, cioè di Gesù capo e della Chiesa suo corpo (n. 196). Alla domanda «in che senso la Beata Vergine Maria è Madre della Chiesa?», si risponde: «La Beata Vergine Maria è Madre della Chiesa nell'ordine della grazia perché ha dato alla luce Gesù, il Figlio di Dio, capo del corpo che è la Chiesa. Gesù, morente in croce, l'ha indicata come madre al discepolo con queste parole: "Ecco la tua madre" (Gv 19,27)» (n. 196). Come Madre della Chiesa Maria subito dopo l'ascensione di Gesù aiuta con le sue preghiere le primizie della Chiesa: «Anche dopo la sua assunzione in cielo, ella continua a intercedere per i suoi figli, ad essere per tutti un modello di fede e di carità e ad esercitare su di loro un influsso salutare, che sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo. I fedeli vedono in lei un'immagine e un anticipo della risurrezione che li attende, e la invocano come avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice» (n. 197). In tal modo la Beata Vergine diventa icona escatologica della Chiesa, la quale, guardando a Maria, tutta santa e già glorificata in corpo e anima, contempla ciò che essa stessa è chiamata a essere sulla terra e quello che sarà il suo compimento nella patria celeste (n. 199). Per questa sua mediazione materna, a ragione la Chiesa offre a Maria un culto speciale di venerazione, che si esprime nelle feste liturgiche dedicate alla Madre di Dio e nelle preghiere mariane, alle quali si farà cenno in seguito (n. 198). A tale proposito il Compendio distingue tra preghiera di Maria e preghiera a Maria. La preghiera di Maria è caratterizzata dalla sua fede e dall'offerta generosa di tutto il suo essere a Dio. Il Magnificat è la preghiera tipica della Beata Vergine, in quanto «è il cantico della Madre di Dio e quello della Chiesa, il grazie gioioso che sale dal cuore dei poveri perché la loro speranza è realizzata dal compimento delle promesse divine» (n. 547; cf. anche n. 546). La preghiera a Maria, invece, è quella che la Chiesa rivolge alla sua Madre celeste, per chiederne l'intercessione e per magnificare e invocare il Signore con lei (n. 562). Le più note preghiere mariane sono l'Ave Maria, il Rosario, l'inno Acathisto e altri inni e cantici delle diverse tradizioni cristiane (n. 562-563).

4. Catechesi iconologica: l'immagine mariana come annuncio evangelico

Nel Compendio c'è anche una seconda via di catechesi mariana: la via iconologica. L'immagine infatti ha un preciso significato evangelizzatore: «L'immagine di Cristo è l'icona liturgica per eccellenza. Le altre, che rappresentano la Madonna e i santi, significano Cristo, che in loro è glorificato. Esse proclamano lo stesso messaggio evangelico che la Sacra Scrittura trasmette attraverso la parola, e aiutano a risvegliare e a nutrire la fede dei credenti» (n. 240). Oltre alla parola scritta e orale c'è quindi la parola dipinta, anch' essa autentica ed efficace predicazione evangelica. Su quattordici immagini ben sette hanno un riferimento mariano più o meno esplicito." Nell'Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano, Maria presenta Gesù bambino ai Magi venuti dall'Oriente. Tre rappresentazioni fanno riferimento alla scena della crocifissione. Nel Trionfo della croce, che si trova nella basilica di San Clemente Romano a Roma, Maria è accanto al Crocifisso in atteggiamento di orante. Nel mosaico della Parete dell'incarnazione della Cappella Redemptoris Mater (Città del Vaticano) di M. Rupnik, Maria, simbolo della Chiesa, abbraccia con amore materno Gesù morente, mentre con la mano sinistra raccoglie dal costato aperto di suo Figlio sangue e acqua, simboli dei sacramenti della Chiesa. Infine, nella pala centrale del trittico I sette sacramenti di R. van der Weyden, la Beata Vergine è raffigurata affranta mentre viene sostenuta da Giovanni e dalle pie donne. L'elemento comune a queste tre rappresentazioni è dato dalla vocazione di Maria a diventare madre dei discepoli di Gesù e madre della Chiesa: «Gesù, vedendo la madre e li accanto il discepolo che egli amava, disse Alla madre: "Donna, ecco il tuo figlio! ". Poi disse al discepolo: "Ecco la tua madre! ". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa» (Gv 19,26-27). Al centro dell'icona copta della Pentecoste, sul capo di Maria, circondata dagli apostoli e avvolta anch' essa dalla luce dello Spirito Santo, si posa la lingua di fuoco a indicare la pienezza della carità divina. Nell'icona russa delle principali Feste liturgiche alcuni dei dodici riquadri che incorniciano la scena centrale della risurrezione raffigurano la nascita di Maria, la sua presentazione al tempio, l'annunciazione, Maria che mostra Gesù all'adorazione dei magi, la presentazione di Gesù al tempio, la dormitio della Beata Vergine. Ma l'icona tutta mariana del Compendio è quella dell'Immacolata di El Greco, che si trova all'inizio della terza parte, dedicata alla vita morale, a indicare che la Chiesa vede in Maria il modello virtuoso più eccelso da contemplare e da imitare. Ecco uno stralcio di questa catechesi iconologica: «Maria, la Panaghia (Tuttasanta), è il capolavoro dello Spirito Santo Panághion. La sua esistenza, dal suo immacolato concepimento fino alla sua gloriosa assunzione al cielo, è interamente sorretta dalla carità divina. Lo Spirito d'amore del Padre e del Figlio fa di Maria una creatura nuova, la nuova Eva, che ha il cuore e la mente rivolti all'adorazione e all'obbedienza del Padre celeste, di cui è figlia prediletta; all'accoglienza e al servizio del Figlio, di cui è madre, discepola e socia; alla corrispondenza e alla collaborazione con lo Spirito Santo, di cui è prezioso sacrario. In questa immagine Maria è circondata da angeli musicanti e festanti, con il capo sovrastato dallo splendore della carità divina dello Spirito Santo, simboleggiato dalla colomba. Maria è la madre e la protettrice della Chiesa (ai suoi piedi si intravede un edificio sacro). Mediante la sua efficace intercessione materna presso Gesù, ella riversa sulla Chiesa l'abbondanza delle grazie celesti (significate dal cespo di rose fiorite). A sinistra in basso, l'apostolo Giovanni che contempla l'Immacolata, simboleggia ogni fedele, che vede nella Beata Vergine il modello perfetto e, allo stesso tempo, la maestra e la guida nella vita dello Spirito».

5. Catechesi eucologica: la preghiera mariana

Alla fine del Compendio ci sono due appendici. Nella prima sono presenti le preghiere comuni alla Chiesa intera. Sono otto le preghiere mariane raccolte in questa sezione e si tratta di preghiere che fanno parte della pietà popolare profondamente radicata nei fedeli: Ave Maria, Salve Regina, Magnificat, Angelus, Regina Coeli, Sotto la tua protezione, Memorare, il Rosario. Come abbiamo già rilevato, queste preghiere si trovano anche in latino, per ridare alla Chiesa cattolica un linguaggio comune alla sua devozione mariana. Il significato di queste preghiere di devozione è ben riassunto dalla orazione finale della recita del Rosario: «O Dio, il tuo unico Figlio ci ha acquistato con la sua vita, morte e risurrezione i beni della salvezza eterna: concedi a noi che, venerando questi misteri del santo Rosario della Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e otteniamo ciò che promettono».

6. Valutazione

Come accade nel Vangelo, cosi nel Compendio, la relativa esiguità dei riferimenti mariani — 24 numeri su 598 — non implica povertà catechistica, ma, al contrario, mostra una grande capacità di schizzare con pochi tratti una immagine completa e luminosa della figura della Beata Vergine da un punto di vista dottrinale e devozionale. Il Compendio, infatti, dà risposte precise agli interrogativi più ricorrenti sul mistero di Maria: concezione immacolata, maternità divina, verginità perpetua, concepimento verginale di Gesù, collaborazione alla redenzione, maternità spirituale, assunzione, culto mariano. Si tratta, quindi, di un prezioso e valido vademecum mariano, utile non solo per una consulta frettolosa, ma anche per un'assimilazione più profonda della dottrina cattolica sulla Beata Vergine. Particolarmente suggestivo appare l'uso catechistico dell'immagine sacra e soprattutto dell'immagine mariana. Ciò costituisce un incentivo a dare creatività alla catechesi, utilizzando l'immenso patrimonio artistico dedicato a Maria, presente sia nelle grandi opere dei geni universali, sia nelle altrettanto efficaci rappresentazioni di artisti poco conosciuti ma altamente significativi da un punto di vista teologico. In questo contesto, è utile ricordare che l'arte sacra in Oriente come in Occidente ha sempre visto in Maria una figura splendida di umanità riscattata dal peccato e rivestita di straordinaria bellezza, riflesso della sovrabbondante grazia divina.

Bibliografia
AMATO A.,  Maria la Theotokos. Conoscenza ed esperienza, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2011, pp. 232-239; Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana - San Paolo, Città del Vaticano - Cinisello Balsamo 2005

VEDI ANCHE
 - CATECHISMI LIMENSI
 - CATECHISMO DEGLI ADULTI
 - CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA
 - CATECHISMO DI SAN PIO X
 - CATECHISMUS ROMANUS
 

 






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