Il riferimento alla Sacra Scrittura, che è la Parola di Dio rivelata, è essenziale, fondamentale e vincolante per qualsiasi disciplina teologica e, di conseguenza, anche per la Mariologia. I Testi Sacri parlano di Maria in pochi ma essenziali passaggi di grande valore. I progressi dell’esegesi biblica, confermano la profondità e la polivalenza di questi passaggi molto densi, evidenziando una sorprendente ricchezza di significati. Per questo, l’opinione, ancora oggi molto diffusa, secondo cui i Testi Sacri parlerebbero poco di Maria, si manifesta un giudizio acritico, anzi un vero pregiudizio che non vuole riconoscere il carattere non quantitativo, ma eminentemente qualitativo della Parola di Dio e la sua finalità storico - salvifica. La Scrittura infatti, contrariamente a come fa la letteratura apocrifa e devozionale, non si interessa direttamente della biografia e della vicenda personale di Maria, ma del suo ruolo e significato all’interno del disegno salvifico. La Via biblica in Mariologia risulta, quindi, irrinunciabile per comprendere meglio e a fondo il mistero della Vergine Madre. È attraverso la Parola di Dio, infatti, che noi conosciamo Maria nella sua realtà storica e nella sua collocazione, a partire da "fatti" ed "eventi", nel piano complessivo della Salvezza:«In tutto l’arco della rivelazione divina la persona di Maria è là, nei punti nodali, a svolgere il ruolo assegnatole da Dio accanto al Figlio: dalle prime pagine del Genesi alle ultime dell’Apocalisse; da Isaia a S. Luca; nell’Incarnazione e nella Resurrezione; nella Pentecoste e nell’Escaton di tutti i tempi». Questa “presenza” di Maria, palese ed evidente nel Nuovo Testamento, è profeticamente adombrata nell’Antico Testamento, perché i due Testamenti sono intimamente congiunti, essendo Dio l'autore dell'unica Storia della Salvezza narrata nelle Sacre Scritture. In questo senso si parla di una "preparazione" e di una "presenza" di Cristo già nell'Antico Testamento e si può, di conseguenza, anche parlare di una "preparazione" e di una "presenza" in esso di Maria, in quanto sua madre. Si tratta, perciò di annunci, anticipazioni e riferimenti tipologici che possono essere rettamente compresi solo alla luce del Nuovo Testamento e della Pasqua, là dove l'evento Cristo dà compimento a tutte le Scritture. «I libri dell’Antico e del Nuovo Testamento e la veneranda tradizione mostrano in modo sempre più chiaro la funzione della Madre del Salvatore nell’Economia della salvezza. […] E questi documenti, come sono letti nella Chiesa e sono capiti alla luce dell’ulteriore e piena Rivelazione, mettono sempre più chiaramente in luce la figura di una donna: la Madre del Redentore». In sostanza, Dio è l’autore della storia religiosa di Israele ed è lui che la guida e conduce verso una sua finalità che le dà significato; Dio è l’autore delle Scritture ispirate, la cui diversità è orientata verso lo stesso termine che è il Cristo Salvatore e la salvezza che egli apporta all’intera umanità. In questa prospettiva, tutti gli avvenimenti storici della salvezza preparano moralmente e tipicamente a Vergine, Madre del Redentore. Essi ne sono gli abbozzi o le figure ed è in questo insieme, che le profezie acquistano una loro valenza. La figura della Madre del Signore è, perciò, intimamente legata a tutta la Storia della Salvezza che trova il suo culmine in Cristo, per cui anche la comprensione di ciò che era latente nell’Antico Testamento o che viene detto nel Nuovo Testamento su di Lei, si chiarisce e comprende con la manifestazione sempre più luminosa dei misteri del Salvatore. «Le Scritture, in effetti, hanno al centro la comprensione del mistero di Gesù, non già la figura di Maia; man mano, però, che l’annuncio evangelico si sviluppa passando dal kérygma pasquale alla narrazione della vita pubblica e, addirittura, ai temi dell’infanzia, ecco che emerge la figura di Maria. Il discorso su Maria, quindi, dipende totalmente da quello su Cristo». Maria diviene così, nei dati essenziali della sua realtà biblica, approfonditi ed illuminati dalla viva Tradizione, dalla fede e dal Magistero della Chiesa e aldilà dei superlativi aggiunti della retorica devota, l’icona in cui si riflette il volto autentico della nuova umanità, di Israele e della Chiesa stessa così come voluti dal progetto del Padre.

Bibliografia
VALENTINI A., Editoriale, in Theotokos. Maria secondo le Scritture, 8 (2000), n.2, pp. 377-382; ROTA G., Note di Mariologia, Ad usum auditorum, Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, Milano 2012/2013; MANELLI S. M., Casa Mariana Editrice, Frigento 1989; LAURENTIN R., Breve trattato su la Vergine Maria, San Paolo, Cinisello Balsamo 1987; ID.,  Maria chiave del mistero cristiano, San Paolo, Cinisello Balsamo 1996; COLZANI G., Maria. Mistero di grazia e di fede, San paolo, Cinisello Balsamo 1996; GUARDINI R., La Madre del Signore. Una lettera, Morcelliana, Brescia 1997