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JASNA GORA



Il più importante Santuario della Polonia, in cui si venera la Madonna nera di Czestochowa.

1. Il cuore mariano della Polonia
Un aspetto importante emerge dalla storia del culto della Vergine di Czestochowa: il legame profondo tra la religiosità mariana e lo spirito nazionale, da quando, nel 1656, il re Giovanni Casimiro proclamò «Maria regina della Polonia» per avere ella salvato il paese dall'invasione svedese. Gli ex-voto di ringraziamento danno la prova della fiducia nella sua protezione, nel suo continuo aiuto alla Nazione e nella sua difesa contro le minacce esistenziali, morali e religiose. Il santuario divenne simbolo di libertà, un punto di riferimento nelle ore più buie, tutte le volte in cui la Polonia fu assoggettata e divisa dai potenti vicini dell'Est e dell'Ovest. Per queste vicende, ad ogni polacco la Madonna è segno di speranza, «la lanterna del porto nel diluvio», come hanno cantato i loro poeti. Il comandante dell'esercito nazista d'occupazione, nel 1940, scrisse che «quando per la Polonia è spenta ogni luce, resta ancora Czestochowa». E non abbiamo certamente dimenticato che il distintivo dei sindacalisti di «Solidarnosc» è una piccola immagine della Vergine di Jasna Gòra. Ma la storia del culto della Madonna Nera è soprattutto una storia di pellegrinaggi, nati dalla convinzione delle grazie che si ottengono con la sua intercessione. Il più antico pellegrinaggio a piedi, tuttora praticato, ha un percorso di 300 chilometri e nel 1991 si è svolto per la 354° volta.

2. La sacra Icona della Madonna Nera
L'icona della Vergine, secondo l'interpretazione di alcuni, sarebbe la famosa Odighitria (= la Conduttrice) venerata a Costantinopoli, e della cui esistenza parlarono alcuni ecclesiastici del secolo V. L'origine dell'immagine, però, al di là delle ipotesi, costituisce ancora un vero rebus. Problematica è pure l'origine dello sfregio al volto della Madonna, che ne diventò, in qualche modo una caratteristica unica e immediatamente riconoscibile: sulla guancia destra, infatti, sono ben visibili tre tagli, che furono probabilmente inflitti il 16 aprile 1430, durante il saccheggio del monastero di Jasna Gora da parte degli Ussiti, che la colpirono con un'ascia. La sacra icona fu collocata nel 1650 su un altare d'ebano e argento, dove si trova tuttora. Il pannello d'argento che protegge l'icona è del 1673. Le pareti della cappella sono ricoperte di ex voto. L'icona si presenta con rivestimenti preziosi (attualmente ne esistono sette, tra cui i più ricchi sono quello di diamanti e quello di rubini; vi sono anche due vesti di corallo. Ai lati dell'altare della Madonna c'è un percorso che molti fanno in ginocchio: dalla sinistra dell'altare, fin dietro l'immagine, per uscire dalla parte destra della sacrestia.

3. Il complesso del Santuario
La basilica della Santa Croce e della Natività di Maria costituisce un insigne esempio di arte barocca; le policromie delle volte del presbiterio e della navata principale raffigurano rispettivamente la storia della Santa Croce ritrovata da Elena ed episodi miracolosi. Nella basilica spicca, tra gli altri, l'altare di san Massimiliano Kolbe, in divisa da deportato dei campi di sterminio. Infine, vale la pena soffermarsi (e pregare) davanti alla Via Crucis che circonda il monastero, opera davvero impressionante, con le sue immagini di dimensioni quasi naturali, poste su un piedistallo di più di 2 metri di altezza. Il complesso della basilica-monastero di Jasna Gora è aperto tutti i giorni dalle 5.00 alle 21.00. L'accesso alla cappella della Vergine Nera segue gli stessi orari, con un'ora di chiusura al giorno (dal lunedl al venerdi: dalle 12.00 alle 13.30; sabato e festivi: dalle 13.00 alle 14.00).

Bibliografia
FERRERO P., Piccola Mariologia. Maria nella Chiesa in cammino, Piemme, Casale Monferrato 1992, p. 97; MALINSKI M., Pellegrini a Czestochowa, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1991; BENAZZI N., Santuari d'Europa, San Paolo, Cinisello Balsamo 2014, pp. 150-153; MARCUCCI D., Santuari mariani d'Europa, San Paolo, Cinisello Balsamo 1993, pp. 113-114; SAGGIORATO B. A., La Madonna nel mondo con i più celebri Santuari mariani, Edizioni Carroccio, Terraglione di Vigodarzere 1986, pp. 212-213; FACCENDA L., Sempre mi troverai. Nei Santuari Mariani ho trovato la Madre, Edizioni dell'Immacolata, Borgonovo di Pontecchio Marconi 1993, pp. 141-150.

VEDI ANCHE:
 - KOLBE MASSIMILIANO
 - LETTERATURA MARIANA POLACCA
 - NIEPOKALANÓW






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DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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