Si parla pochissimo del cinema mariano, eppure da sempre la Madre di Gesù è presente sullo schermo, almeno come elemento narrativo di secondo piano. Un recente elenco parla di 320 opere fra lungometraggi e documentari.

1. Difficoltà di evocare Maria
È molto complessa e difficile l'evocazione di Maria sullo schermo, non tanto come madre di Gesù ma come madre di Dio. Come presentare una vita immersa in un «mistero» soprannaturale, senza offrire al personaggio sembianze banalmente terrene? Come trasformare in un'opera d'arte una vicenda terrena fatta di gesti molto ordinari? Ogni ricostruzione, sia pure precisa nella sua fedeltà storica, riesce in tal caso insufficiente sul piano religioso. Maria non è un personaggio rappresentativo. Per questo un vero cinema mariano non esiste. Il film «Mater Dei» di Emilio Cordero (1950) è l'unica rievocazione storica della Donna di Nazaret, ma è passata fra la critica disattenta. È l'unico film che affronta la difficoltà di illustrare, nella Vergine, il legame tra i momenti della vita «normale» e il loro significato spirituale. Nei grandi film a soggetto biblico, nei quali si sono impegnati con successo di pubblico e di critica grandi autori da Pasolini a Zeffirelli, Maria viene proposta secondo la narrazione dei Vangeli, ma generalmente non risulta una figura interamente riuscita.

2. Varie tipologie del cinema mariano
Molti film sono legati ad apparizioni mariane: Fatima, Guadalupe, La Salette... L'esempio più importante è «Bernardette» di Henry King, girato in America nel 1946. Altri film narrano storie umane che si inquadrano nella pietà popolare quale è vissuta in determinati ambienti. Non c'è chi ignori la storia di quel treno bianco («La porta del Cielo» di De Sica, 1944) che va a Lourdes con un carico di umanità sofferente. Partendo dalle vicende di Maria, il film del calvinista Godard «Je vous salue Marie» è una riflessione sull'amore umano, come esperienza della persona. Si presenta il dramma della coppia di fronte all'avvenimento di una maternità irregolare e poi all'accettazione finale del figlio. Contenuti e immagini sono almeno irriguardosi nei confronti di Maria. Variamente interpretato è stato il famoso film di Louis Bunuel: «La via lattea» (1969) che si segnala per la prepotente carica contestativa e può riuscire uno stimolo ad una positiva reazione. Nel racconto, la storia segue due pellegrini in viaggio verso il santuario di Santiago di Campostella. Il percorso non è soltanto spaziale, ma anche temporale. Le epoche si succedono, in una polemica storia del cristianesimo, non certo segnate dal suggello del messaggio di Cristo. La soluzione viene indicata nel ritorno allo spirito del Vangelo con interrogativi sconvolgenti. Il tema affronta la verginità di Maria in termini semplici e popolari: il curato spagnolo richiama tutti i dogmi mariani ai due cacciatori che avevano distrutto una corona del Rosario. Erano protestanti, ma questi si trasformano in credenti cattolici quando incontrano la Madonna che appare fra i rami di un albero. Nostalgia di Maria di un anticlericale o motivo di ironia?  E considerevole infine il film, trasmesso dalle televisioni (1988; 1989, 1991) ispirato prevalentemente ai Vangeli apocrifi sull'infanzia di Gesù di Franco Rossi: «Un Bambino di nome Gesù». Esso affronta una tematica densa, in modo schietto e limpido: il manifestarsi del divino in un bambino in apparenza uguale ai propri coetanei e il tremore di Giuseppe e di Maria di fronte a questo «mistero». Tutto scorre senza le forzature gratuite e tipiche del film religioso.

Bibliografia
FERRERO P., Piccola Mariologia. Maria nella Chiesa in cammino, Piemme, Casale Monferrato 1992, pp. 121-122; ESPOSITO F. R., Cinema, in DE FIORES S. - MEO S., Nuovo Dizionario di Mariologia, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1986,  pp. 368-378; AYFRE A., La Vierge et le cinéma, in AA. VV., Contributi ad una teologia dell'immagine, Edizioni Paoline, Roma 1966, pp. 83-97; ID., Cinema e cristianesimo, Edizioni Paoline, Roma 1962; ROSCHINI G.,  Dizionario di Mariologia, Editrice Studium, Roma 1961, pp.118-119; ROGER J., Le cinéma et la diffusion de la doctrine mariale, in NRT 75 (1954), pp. 182-185.