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LAUDARIO DI CORTONA



1. Il Laudario di Cortona
a)
Il prezioso codice fu ritrovato nel 1876, da un bibliotecario della Biblioteca dell'Accademia Etrusca e del Comune di Cortona. Rimasto nascosto per secoli, rovinato, fu ripulito e catalogato col numero 91; tuttora conservato nella stessa Biblioteca, rappresenta per la città di Cortona motivo di vanto e di prestigio, costituendo, almeno finora, la testimonianza più antica di melodia su testo in lingua volgare italiana, nonché un importantissimo documento letterario. Il laudario appartenne alla Confraternita di S. Maria delle Laude, presumibilmente attiva dalla fine del Duecento in poi presso la chiesa di S. Francesco.
b) Il volume è costituito da 171 carte di pergamena, e si può dividere in due parti:
- la prima, contiene 45 laude, probabilmente trascritte da una sola mano, tutte corredate delle rispettive melodie fino alla prima strofa, eccetto la quinta (Ave Maria gratia plena), per la quale è presente la melodia senza notazione;
- La seconda parte, più recente, ha inizio con l'indice dei componimenti della prima serie e prosegue con altre 19 laude prive di musica; fu compilata a varie riprese, grazie all'intervento successivo di più persone. Tra le due parti si frappone un quaderno di dieci carte, contenente altre due laude musicate (Benedicti e'llaudati e Salutiam divotamente), probabilmente inserito agli inizi del Trecento. Le melodie del codice ammontano dunque a 46. Il testo poetico è scritto in caratteri gotici.
c) Per quanto riguarda la datazione del manoscritto non possiamo fare altro che supposizioni; presumibilmente la prima parte sarebbe stata scritta prima del 1250 poiché mancante di laude in onore del Beato Guido Vagnottelli, morto intorno a quella stessa data, e in onore di S. Margherita, morta nel 1297, i quali, amatissimi dal popolo, furono venerati come Santi non appena morti; tali laude sono presenti invece nella seconda parte della raccolta, che per questo motivo risalirebbe sicuramente agli inizi del Trecento.

2. Le Laudi mariane
Le prime 16 Laudi del Laudario di Cortona sono tutte dedicate alla Madonna. In queste Laudi, Maria viene messa in relazione agli elementi del locus amoenus ("rosa", "frutto", "giglio") tramite una serie di paragoni che rendono scorrevole e ritmica la lettura (o l'ascolto) delle laude stesse:

11 - 3vVenite a laudare
23v - 5vLauda novella sia cantata
35v - 8vAve, donna santissima
48v - 10Madonna santa Maria
512v - 14vAve, regina gloriosa
614v - 17Da ciel venne messo novello
717 - 19vAltissima luce col grande splendore
819v - 22Fami cantar l'amor di la beata
922 - 24O Maria, d'omelia
1024 - 25vRegina sovrana de gram pietade
1125v - 27Ave, Dei genitrix
1227 - 29O Maria, Dei cella
1329 - 32vAve, vergene gaudente
1432v - 34vO divina virgo, flore
1534v - 36vSalve, salve, virgo pia
1636v - 38Vergene donçella da Dio amata

Ecco alcune delle più significative Laudi mariane:

a) MADONNA, SANTA MARIA, MERCE' DE NOI PECCATORI
Madonna santa Maria,
merçé de noi peccatori!
Faite prego al dolçe Cristo
ke ne degia perdonare!
     Madonna sancta Maria,
     che n'ài mostrata la via,
     or escacia ogne resia,
     receve ki vol tornare.
Misericordia, patre Deo,
de tutto 'l peccato meo:
e' so' quel malvascio reo
ke sempre volsi mal fare.
     Peccatori abbominati,
     pensiam li nostri peccati:
     taupinelli, andate al padre,
     mettéteve 'n suo iudicare!
O taupinella e folle gente,
tornate a Dio omnipotente,
ke ne fece de nïente,
ed a lui dovém tornare.
     Te ne prego, Iesù Cristo,
     allegra lo mio cor k'è tristo
     e scàmpane da quel ministro
     ke Lucifer se fa kiamare.
Penetentia, penetentia!
domandâla con reverentia:
omgn'om pensi la sententia
ke non se dia mai revocare.
    Iesù Cristo, manda pace:
    scàmpane da la fornace
    la qual gemai altro non face
    che i peccatori atormentare.
Questa lauda è strutturata in otto quartine di cui ogni verso è formato da sette o otto sillabe. La rima è abbastanza irregolare, anche se la tendenza è quella della terzina rimata seguita da una diversa terminazione dell'ultimo verso. In questa laude i fedeli si rivolgono a Maria affinché interceda per loro, con il figlio Gesù Cristo, perché li possa perdonare dei loro peccati. Il tema del peccato qui è molto sentito e si evidenzia l'assoluta devozione dei fedeli alla Madonna e a Gesù, che culmina con la penitenza, a cui segue il forte desiderio di perdono per evitare l'inferno. Ecco alcune delle Laudi più significative:

b) O DIVINA VIRGO FLORE
O divina virgo,flore
aulorita d'ogni aulore.
     Tu se' flor ke sempre grane;
     molta grazia in te permane:
     tu portasti ‘l vino e ‘l pane,
     cioè ‘l nostro Redentore.
Ave, vergene benigna,
tu ke sola fosti degna
di portare l'alta ‘nsegna
de l'altissimo Segnore.
     Tu es sacra, virgo pia,
     tu, dulcissima Maria,
     tu ke se' la dritta via
     per venir al Salvatore.
Per te Deo n'àve vittoria
de la supernale gloria:
la tu corona imperia
cun Cristo imperadore.
     Tante so' li tue virtudi
     ki cielo e terra e mar concludi:
     tutti so' di grazia ignudi,
     kiunque de te sie ‘n errore.
Tant'abunda per te grazia,
ke tuto ‘l ciel se ne solazia;
unque de te non se sazia
l'angeli di far laudore.
     De quel canto glorioso
     fanno coro dilettoso.
     Ciascun rendi gaudioso,
     speranz'à de lo tuo amore.
Tutti portan reverenzia
cum molta gent' ed ubidienzia
a te, dinna de potenzia,
in cui regna tutt'onore,
     per la sua beatitudine
     de lo sempiternal lumine,
     fontana ke se' fulmine
     pietade per amore.
O dolzor, de te s'afina
Per la Maestà divina,
per la tua santa dottrina
sì reluce ‘l tuo splendore.
     Tu sé via de viritade,
     scala se' d'umiltade
     Iesù, nostro Redentore.
In questa Laude, viene celebrata la Vergine tramite il paragone con un fiore, e le viene reso grazie per aver portato «'l vino e ‘l pane, cioè ‘l nostro Redentore». Da questo momento in poi si snoda, per tutta la durata della lauda, un elenco, in funzione amplificante, delle molteplici qualità che appartengono alla Madonna. La struttura è organizzata a partire da un distico iniziale seguito da una serie di quartine; i versi sono in ottave. Moltissimi sono gli arcaismi e vi è anche una frase interamente scritta in latino (vv. 11-12) per dare maggiore sonorità e musicalità alla lauda. Il ritmo viene scandito dai continui riferimenti alla Vergine in ogni strofa, spesso rivolgendosi a lei utilizzando la seconda persona singolare: a questo proposito si può notare l'anafora del "tu" ad inizio strofa, presente ai versi 3- 5-11-13-43, o comunque il riferimento diretto alla Madonna nei versi 15-19-22-23-25-33-39-45. Il ritmo è dato poi dalla continua enumerazione delle caratteristiche divine che caratterizzano Maria e dalla lode delle sue innumerevoli virtù. La rima è del tipo AA-BBBA-CCCA-DDDA..e così via sino all'ultima strofa, in cui troviamo una climax nel momento in cui vengono presentate alcune delle doti della Madonna ("viritade", "umiltade", "umanitade"). Nella lauda inoltre, moltissime strofe (vv. 10-14-18-46) si concludono con un verso dedicato al motivo principale per cui la Vergine viene venerata così ampliamente: la nascita di suo figlio Gesù Cristo, che compare nella lauda citato con diversi nomi (Redentore, Salvatore, Cristo, Iesù) e che è la causa dell‘adorazione di Maria.

c) REGINA SOVRANA DE GRAN PIETADE
Regina sovrana de gran pietate
e te, dolze mate, aggiam reposanza.
     Stella chiarita con grande splendore,
     gente smarrita traeste d'errore
     reggi la vita, sì ch'a tuttel'ore
     ti serviam lenza.
O sol lucente e rosa aulorosa
a tutta gente se' madre pietosa:
non è perdente ki en te se reposa,
ma sta a gran baldanza.
     Frutto piacente con dolze savore,
     sazia la mente, reempe lo core;
     siamot' a mente, fontana d'amore,
     ed agge pietanza.
Giardin ornato de fresca verdura,
fosti serrato de forte clausura;
tuo frutto nato non pose natura,
ma grande speranza.
     Bel giglio d'orto, cristallo splendente,
     l'om ch'era morto facesti vivente:
     se' gran conforto a l'om penitente,
     e dàili fermanza.
Nella lauda "Regina Sovrana De Gran Pietade" la Vergine, presentata all'interno di paesaggi idilliaci in cui si celebra tutta la sua grazia, viene esortata affinché doni riposo a coloro i quali hanno subito un lutto. La Vergine attraverso tutta una serie di metafore viene paragonata alle bellezze del creato come le stelle, il sole splendente, la rosa… .

Bibliografia
ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE CATTOLICA, Laudario di Cortona, Torino 2012; CATHOPEDIA, Laudario di Crotona; GUARNIERI A. M. (a cura di), Laudario di Cortona, Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo, Spoleto 1991; GOZZI M., Sulla necessità di una nuova edizione del Laudario di Cortona, Philomusica on- line 9/2 – Sezione I/114-174; CASTELLI F. (a cura di), Testi mariani del Secondo Millennio, Città Nuova, Roma 2002, p. 38-40.






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