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BECCARI ANTONIO [1315-1363?]


In laude di Nostra Donna

Nelle tue braccia, o Vergine Maria,
Con tutto il core e la mente m' annodo,
Aldi et exaldi, dolçe madre mia.
S' el tuo figliolo ad me non mostra il modo,
Poter non sento in me, nè tal uirtute
        A darti et restituirti degno lodo.
        Misericordia di mia senectute
        Domando, chiamo et tutto mi dispono
        Ad te principio di nostra salute.
        Non esser tardi a farmi tal perdono,       
Et poi dignare me, Vergine grata,
Laldare te di tanta grazia et dono.
Pensando a quella grazia che m' hai data
A farmi dir del tuo pianto e lamento,
La mente mia non dee essere ingrata.
        Ma ben' che non sia detto del tormento
        El minimo dolor' per alcun' uerso,
        Degno di darti lode io mi sento.
        Tu redemisti tutto l'uniuerso,
        Tu trasmutasti il corso di natura,
Tu soccorresti il mondo ch' era perso.
Tu rinouasti l'human creatura,
Mostrando nato il suo signore in terra
Di te, uergine dolçe, in carne pura.
Tu fosti pace oue era tanta guerra,
        Tu uena di speranza e di mercede,
        Tu caldo di ciascun' fedel che erra.
        Tu fondamento della nostra fede,
        Tu graziosa assai più ch' io non dico,
        Fonte da cui ogni grazia procede.
Tu sempre contro al nostro gran nemico,
Tu uerso lui uelenosa ferita,
Tu caldo contro ad quel serpente antico.
Tu porta nostra di salute et uita,
Tu schola di uirtù, et di costume, 
        Tu uera forma et giusta calamita.
        Tu chiara stella in perfecto lume,
        Tu uia del paradiso, tu la chiaue,
        Tu porto del pericoloso fiume.
        Tu graziosa, benigna et soaue,
Tu medicina et singolar' rimedio,
Tu contra ogni fortuna nostra naue.
Tu fosti infra Dio et l'huomo medio,
Tu sommo bene di chi ad te si rende,
Tu sempre pugni contro al nostro assedio.
        Tu scala, per cui al ciel' sempre s' ascende,
        Tu uaso, tempio, et sacro tabernacolo,
        Tu specchio in cui ogni uirtù risplende.
        Tu uero tempio in dritto signacolo,
        Tu saluatrice della humanitate,
Tu del figliol di Dio uero abitacolo.
Tu norma di giustitia et castitate,
Tu sei tutto l'esempio d' ogni bene,
Tu forma d' innocenza et puritate.
Tu leuiamento delle nostre pene,
        Tu aduocata nostra innanzi ad Dio,
        Tu forte lido ch' el pelago tiene.
        Tu sei Regina del peccator rio,
        Tu la gloria degli angioli superni,
        Tu grazia di ciascun' ch' è giusto e pio.
Tu sempre al nostro bene il meglio scerni,
Tu nostra uita, conforto, et fortezza,
Tu di salute al porto ci gouerni.
Tn fosti madre, e sei somma allegrezza,
In cielo, in terra, si che da te tole
        La luna, el sole e le stelle chiarezza.
        Ad quel che del peccato suo si dole
        Tu apri il seno di misericordia,
        Di che ciascun' ne piglia quanto uole.
        Per la tua humiltà fu la concordia
Infra la Creature el' Creatore
Doue era prima cotanta discordia.
Per te auemmo quel diuino amore,
Per te si ascende il glorioso hospizio,
Per te si fugge lo eterno dolore.
        Pensando d dunque ad tanto benefizio,
        Pensando tu ad noi tal grazia dare,
        Pensando te, di uirtù nostra inizio,
        Chi ti può mai degnamente laudare,
        Chi ti può mai ritribuir' di tanto,
Chi ti può mai di ciò ringraziare.
Onde ti prego, tabernacol' santo,
Che le mie lodi fragili et indegne
Togli tu sotto il tuo pietoso ammanto.
Che el tuo figliol' uer' me non si disdegne
        Contro le mie soperchie offensione,
        Et per le uoglie di peccato pregne.
        Ricorda a lui cotanta passione,
        Quanta sostenne sopra ad sua persona,
        Per ritrouar la nostra saluatione. 
Dammi la grazia tua che mi dispona
La mente, el cuore et tutti gli atti miei,
Si ch' io acquisti la nera corona.
Uirgo, o sposa, miserere mei,
O gloriosa regina di gloria,
        O alma redemptoris mater dei.
        O dolçe madre, da' sempre uittoria
        Contro al nemico dell' humanitate
        Qualun' che del tuo nome fa memoria.
        In te misericordia, in te pietate,
In te, Madonna, sempre si rinoua
Amor', dilectione, et charitate.
In te speranza et conforto si troua,
In te grazia, mercede, in te, Regina,
Ognuno in te par sempre mai che pioua.
        Onde io ti prego, madre, uer me inchina
        Gli occhi pietosi, sì che conoscenza
        Abbia e disponga la mente tapina
        In far ciò che sia lalde et riuerenza
        Del tuo dolce figliolo, e fa sì ch' io
Sempre mi troui a far' tal' obedienza.
Fà, dolce madre mia, che al fine mio
Tu mi difenda dagli spirti rei
Et l'alma mia renda al' alto Dio.
Fà, dolce mia speranza che tu sei,
        Ch' io sia di quegli che saran chiamati:
        Venite benedicti Patris mei.
        Et io sempre contrito de peccati,
        Si ch' io mi troui co' santi beati.






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IDEATO E REALIZZATO DA ANTONINO GRASSO
DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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