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SACRI MONTI MARIANI


1. Cosa sono e finalità
Con il termine Sacro Monte, pur non essendovi una definizione univoca, si intende solitamente un complesso a carattere religioso connotato da:
- lo snodarsi di un percorso devozionale lungo le pendici di un'altura, in un ambiente naturale isolato e di rilevante interesse paesaggistico;
- la presenza di strutture (aventi una qualche monumentalità) come chiese, cappelle al cui interno si illustrano, con forme suggestive di espressività artistica (sculture, dipinti, ecc.), le scene connotanti in modo evocativo al percorso devozionale;
- una tradizione secolare di pellegrinaggi e di testimonianze di fede.
Un Sacro Monte è, quindi, un complesso devozionale posto sul versante di una montagna con una serie di cappelle o edicole in cui vi sono rappresentate, con dipinti e sculture, scene della Vita di Cristo, di Maria o dei Santi. Essi sono collocati su di una altura elevata, in una posizione appartata rispetto al centro urbano, in un ambiente più naturale, e vi si giunge prevalentemente mediante un pellegrinaggio. Lo scopo dei Sacri Monti, che si cominciarono a costruire in Italia a partire dalla fine del Quattrocento, fu all'inizio quello di offrire ai pellegrini un'alternativa più sicura rispetto ai viaggi in Terra Santa; poi divenne quello di offrire ai fedeli un percorso di meditazione e di preghiera che si snodasse attraverso la rappresentazione per immagini della Vita e della Passione di Gesù; altre volte il percorso devozionale è dedicato alla Vergine ed ai "misteri" del Rosario, oppure alla Trinità, ed anche alla vita di alcuni Santi particolarmente venerati. Alle cappelle si aggiungono solitamente chiese e santuari capaci di ospitare i pellegrini.
Ecco alcuni dei Sacri Monti dedicati alla Vergine.

1. Sacro Monte di Santa Maria Assunta, Serralunga di Crea

a)
Il Sacro Monte di Crea è situato su una delle alture più elevate del Monferrato (455 m s.l.m.), in provincia di Alessandria. La particolare collocazione lo arricchisce di un’eccezionale veduta panoramica sulle colline circostanti e sulla catena alpina. I lavori di edificazione del Sacro Monte iniziano nel 1589 su iniziativa del priore di Crea Costantino Massino, che progetta l’ampliamento del preesistente santuario mariano disponendo la costruzione di una serie di cappelle dedicate ai misteri della vita e al trionfo della Madonna. Il Sacro Monte di Crea è composto da ventitré cappelle, realizzate in due differenti fasi costruttive, una cinque-seicentesca e l’altra ottocentesca. Alla più antica, che si distingue per gruppi scultorei complessi in terracotta policroma inseriti in ambienti affrescati, partecipano artisti quali il Moncalvo, i Prestinari, i Wespin. L’intervento ottocentesco, sostitutivo di cappelle andate perdute, rivela invece una statuaria più semplice a eccezione della cappella della Salita al Calvario, dove interviene Leonardo Bistolfi con una composizione di grande intensità emotiva. Le cappelle -  fatta eccezione per le prime due dedicate a Sant’Eusebio -  sono incentrate su alcune tappe della vita della Vergine (inizialmente sui misteri del Rosario), secondo un percorso che culmina nella cappella dell’Incoronazione di Maria, più nota come "Il Paradiso". La cappella del Paradiso, con oltre trecento statue, è la più complessa del Sacro Monte. Il tema è trattato con grande ricchezza:vi è raffigurata l’Incoronazione di Maria, da parte della Trinità, sostenuta da uno stuolo di angeli. Le fanno da corona tre giri di statue raffiguranti apostoli, santi e martiri.
b) Le principali solennità religiose sono:
- 24 marzo, vigilia della dell’Annunciazione del Signore, fiaccolata da Forneglio, frazione del Comune di Serralunga di Crea, al Santuario.
- 25 marzo, Annunciazione del Signore.
- 15 agosto, Assunzione di Maria Vergine, processione con la statua della Madonna nera lungo il viale che circonda il Sacro Monte.
- 22 agosto, Incoronata Regina, conclusione dei festeggiamenti in onore di Maria Assunta in Cielo con celebrazione della Santa Messa nella Cappella del Paradiso.
- Prima domenica di maggio, Consacrazione dei Bambini alla Madonna.
- 8 settembre, Natività della Beata Vergine Maria.
- Prima domenica di novembre, Festa del Grazie, in cui si rinnova la riconoscenza per le grazie ricevute e testimoniate dall’offerta degli ex-voto.
- 8 dicembre, Immacolata Concezione.

2. Sacro Monte della Beata Vergine di Oropa

a)
Il Sacro Monte di Oropa è inserito in un grandioso scenario alpino a 1.200 metri di quota, a breve distanza dalla città di Biella. Il complesso del santuario e del Sacro Monte è considerato il più importante luogo di culto mariano dell’arco alpino, comprendente anche una sorta di città dei pellegrini. Il Sacro Monte nasce a partire dal 1617-1620, per iniziativa del frate cappuccino padre Fedele da San Germano. La sua costruzione coincide con i grandi interventi di trasformazione promossi dai Savoia, che coinvolsero l’insieme degli edifici del vasto complesso monumentale dedicato alla Madonna Nera. Contrariamente ad altri casi, in cui furono le famiglie nobili a sostenere la realizzazione del complesso religioso, qui furono le comunità parrocchiali o i rioni della città di Biella, insieme con il duca di Savoia, a finanziare l’edificazione delle cappelle. Il Sacro Monte è composto da dodici cappelle dedicate alla vita della Vergine. Il progetto originario prevedeva un ciclo di venti cappelle, che dovevano costituire una narrazione di ampio respiro per includere episodi significativi della vita di Maria, noti attraverso le Sacre Scritture e i Vangeli Apocrifi. Le edicole presentano varie tipologie di pianta: centrali rotonde, rettangolari, ovali, oppure a forma di croce. Le cappelle sono disposte in due file parallele e appaiono allineate lungo un percorso a zigzag. Il Sacro Monte è stato realizzato in tre principali fasi edificatorie: nei primi decenni del Seicento, con l’attività dell’équipe dei plasticatori valsesiani d’Enrico, nel secondo Seicento e nel primo Settecento con Bartolomeo Termine e Agostino Silva, quindi con i plasticatori Carlo Francesco e Giuseppe Auregio e il pittore Giovanni Galliari.
b) Le principali solennità religiose sono:
- Prima domenica di maggio, Processione votiva della Città di Biella secondo il voto secolare.
- Seconda domenica di maggio, Festa del Patrocinio della Madonna di Oropa.
- 1° agosto, Festa di Sant’Eusebio.
- 15 agosto, Assunzione di Maria Vergine.
- Ultima domenica di agosto, Anniversario delle centenarie Incoronazioni.
- 8 settembre, Natività di Maria Vergine.
- 21 novembre, Presentazione di Maria Vergine al Tempio.

3. Sacro Monte del Rosario di Varese

a)
Il Sacro Monte sopra Varese sorge a 883 m s.l.m.. Il percorso devozionale si sviluppa lungo le pendici del Monte Velate, in una splendida posizione panoramica che volge lo sguardo sullo spettacolo dei laghi prealpini e della pianura. La Via Sacra fu edificata a partire dal 1605 per iniziativa del padre cappuccino Giovanni Battista Aguggiari, che dispose la costruzione di quattordici cappelle dedicate ai Misteri del Rosario; l’ultimo, con la visione celestiale della Vergine accolta ed incoronata nel Paradiso, avrebbe trovato posto d’onore nel santuario al termine del percorso devozionale, fondato, si dice, da Sant’Ambrogio. Il progetto di Padre Aguggiari poté trovare presto realizzazione grazie al sostegno da parte di comunità locali e famiglie abbienti. I lavori continuarono, soprattutto per quanto riguarda l’arredo delle cappelle, fin nel XVIII secolo. Quello di Varese è il più uniforme e il più omogeneo fra tutti i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia; tutte le costruzioni (le cappelle, le tre fontane ed i tre archi che introducono ai Misteri) furono progettate da un solo architetto: Giuseppe Bernascone detto “Il Mancino”. Le cappelle sono tutte dotate di un portico di differente forma, impostato in modo molto fastoso, che attraverso porte e finestre a grate, oggi dotate di vetri, consente di vedere gli interni coi loro gruppi di figure sceniche. Al Sacro Monte di Varese hanno lavorato artisti importanti nel panorama culturale lombardo, quali Giovan Mauro della Rovere, uno dei Fiammenghini, Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, Francesco Silva, i fratelli Recchi, Dionigi Bussola, Antonio Busca e Stefano Maria Legnani detto il Legnanino. Nel 1983 Renato Guttuso fu invitato a dipingere un acrilico con una versione contemporanea della Fuga in Egitto sulla parete esterna della cappella dedicata alla Natività.
b) Le principali solennità religiose sono:
- 14 agosto, vigilia dell’Assunzione di Maria Vergine, processione notturna lungo la Via delle cappelle. 15 agosto, Assunzione di Maria Vergine.
- 22 agosto, Incoronata Regina.
- 7 ottobre, Beata Vergine del Rosario cui è dedicato il Sacro Monte.
- 8 dicembre, Immacolata Concezione.
- Pellegrinaggio annuale da Malnate al Sacro Monte.
- Ogni sabato mattina presto, recita del Rosario percorrendo la Via delle Cappelle del Sacro Monte.

4. Sacro Monte della Beata Vergine del Soccorso di Ossuccio

a)
Posto sul lato occidentale del Lago di Como, il Sacro Monte di Ossuccio ha un notevole valore paesaggistico. Il complesso devozionale è situato su un pendio immediatamente alle spalle di Ossuccio (419 m s.l.m.), di fronte all’isola Comacina, in una splendida posizione panoramica sul lago. I lavori di edificazione del Sacro Monte iniziano nel 1635 presso il cinquecentesco santuario della Madonna del Soccorso. I fondatori o promotori non sono noti, ma il complesso devozionale sembra essere nato per iniziativa dei francescani e delle famiglie nobili locali. Il Sacro Monte è costituito da quindici cappelle dedicate ai Misteri del Rosario, realizzate tra il 1635 e il 1710. Le cappelle sono distribuite lungo il percorso ascensionale che conduce al santuario della Madonna del Soccorso, all’interno del quale è posizionata l’ultima edicola. L’insieme delle cappelle, circondate dalla vegetazione e collegate da una strada acciottolata che costeggia coltivazioni di ulivi, conferisce al complesso una grande armonia fra architettura e paesaggio. Le forme costruttive variano fra cappelle rettangolari barocche e cappelle a pianta centrale. Una particolarità architettonica sono i portici, che, su sottili colonne, si estendono sulla strada per tutta la larghezza, in modo da creare uno stretto legame tra l’itinerario e le singole edicole. Il Sacro Monte è popolato da duecentotrenta statue in stucco e in terracotta. Le opere di cui è documentata la paternità sono le sculture in stucco di Agostino Silva e gli affreschi di Carlo Gaffuri, Innocenzo Torriani e Gian Paolo Recchi. Non esistono invece documenti relativi agli autori delle prime quattro cappelle (Annunciazione, Visitazione, Natività, Presentazione al Tempio).
b) Le principali solennità religiose sono:
- 15 agosto, Assunzione di Maria Vergine.
- 8 settembre, Natività di Maria Vergine, cui è dedicato il Santuario, con triduo di preparazione.
- 7 ottobre, Beata Vergine del Rosario.
- 8 dicembre, Immacolata Concezione.
- Ogni terzo sabato del mese pellegrinaggio per sollecitare e sostenere le vocazioni sacerdotali.

5. Sacro Monte di Viggiano

a)
Il Santuario Basilica Minore del Sacro Monte di Viggiano (diocesi e provincia di Potenza), situato nella valle dell’Agri su uno dei più alti monti dell’Appennino, a 1725 m/slm, sin dai primi secoli del Mille, è considerato il santuario più importante della regione lucana. Dalla valle del Sele alla piana di Metaponto, dal Vallo di Diano a quello del Basento, dalle coste del tirreno a quelle dello Jonio, migliaia e migliaia di pellegrini provenienti da centinaia di paesi di oltre dieci diocesi, specialmente da maggio a settembre, in una ininterrotta tradizione che si perde nei secoli, raggiungono la sacra Vetta del Monte (geograficamente si chiama Monte della Madonna di Viggiano) per venerare la dolcissima Madonna Nera, già nota, quasi certamente, nell’antica città paleocristiana di Grumentum per opera dei monaci italo-greci e qui sottratta al furore iconoclasta dei Saraceni. “… fu trovata prodigiosamente, indicata da una fiamma celeste sul Monte, che è uno dei più alti della Lucania, Maria Santissima, sotto lo stesso titolo dato a Lei ed al Tempio insieme, è proclamata Patrona e Regina di tutta la Regione Lucana” (Bolla “Lucanae Genti” di Paolo VI dell’11/XII/1965). Quando i Saraceni stavano per raggiungere e distruggere la città di Grumentum (XI-XII sec.), mentre il vescovo con alcuni sacerdoti e fedeli riparò a Marsico portando i libri e i vasi sacri, altri portarono ad interrare l’immagine bizantina della Madonna sulla vetta, difficilmente raggiungibile, dell’alto Monte. Qui restò nascosta per qualche secolo, mentre gli abitanti della città distrutta, dispersi dalla ferocia dei nuovi invasori, formavano le loro comunità sulle pendici dei monti della valle.
b) Il ritrovamento dell’immagine avvenne da parte di pastori e, mentre la fantasia popolare incomincia a giocare con la leggenda chiamando in ballo le tre comunità di Viggiano, Marsicovetere e Calvello, confinanti nel luogo del ritrovamento, di certo è che la statua fu portata in Viggiano, dove venne costruito il primo tempio, chiamato di “S.Maria del Deposito”. La gioia per il ritrovamento e la genuina pietà popolare spinsero alla costruzione di un altro tempio sulla vetta del monte, sullo stesso luogo del rinvenimento. In seguito tutti e due furono sostituiti con i due santuari: sul Sacro Monte con la chiesa cinquecentesca e in Viggiano con la chiesa settecentesca ora Basilica Minore Pontificia. Si stabilì così la tradizione di festeggiare due volte all’anno la Madonna di Viggiano: la prima domenica di maggio, quando dal Santuario di Viggiano la venerata statua nell’urna settecentesca viene trasferita sulla vetta, ove resta quattro mesi, e la prima domenica di settembre, quando dal monte ritorna in Viggiano. Questo monte viene chiamato “sacro” dai lucani, perché da loro è considerato come il grande faro, che ravviva ancora come nei secoli la loro fede, la speranza, il loro amore…

6. Sacro Monte di Graglia

a) Il Santuario ebbe origine da un grandioso progetto, denominato Novella Gerusalemme o sia Palestina del Piemonte, detta di San Carlo a Graglia, di don Nicolao Velotti, vercellese, nominato parroco di Graglia nel 1615, che prevedeva la realizzazione di un Sacro Monte, comprendente 100 cappelle, tra il paese di Graglia (m 600) e il Colle San Carlo (m 1020). Si trattava di un progetto missionario di evangelizzazione visiva, che avrebbe dovuto far conoscere e far ricordare al pellegrino le principali verità della Rivelazione Cristiana, attraverso la rappresentazione, tramite scene realizzate con gruppi statuari, degli episodi salienti della nostra Fede: dalla creazione, alle varie fasi della vita di Gesù, fino alla gloria di Dio e dei Beati in Cielo. I lavori iniziarono nel 1616 con la costruzione sul colle della Chiesa di S. Carlo (che rimarrà incompiuta e molto ridimensionata rispetto al progetto iniziale) e di alcune cappelle dedicate alla Passione e alla Morte di Cristo; nel 1617, a 800 m di altitudine, dove oggi sorge il Santuario, venne edificata una Cappella dell'Annunciazione, costruita sulle misure della Santa Casa di Nazaret, venerata nel Santuario di Loreto, in cui, oltre alle statue di terracotta dell'Angelo Gabriele e di Maria, venne posta una statua lignea della Madonna Lauretana, fatta scolpire a Torino nel 1620. Intorno a questa statua si sviluppò subito un'intensa devozione mariana, che portava molti pellegrini alla cappella. Negli anni successivi sorsero altre cappelle, arredate con statue di terracotta, dedicate alla nascita di Gesú, all'Adorazione dei Magi, alla Presentazione al Tempio, alla Circoncisione, alla Strage degli Innocenti. La morte di don Velotti, nel 1624, segnò una battuta di arresto dei lavori. Il successore don Garrono, infatti, per evitare, soprattutto in inverno, la lunga marcia dei pellegrini per raggiungere il colle S. Carlo, fece costruire, alle porte di Graglia, un oratorio dedicata alla Madonna della Neve, con annessa abitazione per i Sacerdoti che dimoravano a S. Carlo; tale costruzione, non prevista dal progetto del Sacro Monte, venne in seguito annessa ad esso e diede vita al Santuario della Madonna di Campra, ancora oggi molto frequentato, soprattutto in occasione della festa del 5 agosto. Un atro successore di don Velotti, don Agostino Pozzo, venendo a mancare i mezzi necessari alla prosecuzione del progetto originario, scelse come centro di devozione la Cappella della Santa Casa di Nazaret.
b) Furono le numerose grazie e miracoli (per lo più guarigioni, citate dal Pozzo nel suo Ragguaglio e presentate all'esame dell'autorità ecclesiastica) ottenuti dai fedeli pregando davanti all'Immagine taumaturgica a sviluppare una forte devozione popolare, per cui don Agostino pensò di inserire la Cappella al centro di un maestoso Santuario. Finanziatore del progetto fu il duca Carlo Emanuele II di Savoia, che incaricò l'ing. Pietro Arduzzi di disegnare il complesso del Santuario. Egli progettò intorno alla Santa Casa la Chiesa, con pianta a croce greca, e vi pose a coronamento una grandiosa cupola con cupolino. La Chiesa era completata, ai due lati, dagli edifici da adibire ad ospizio per i pellegrini e ad abitazione del clero. La prima pietra del Santuario fu posta, con una solenne cerimonia, nel 1659. Per diverse cause, guerre, epidemie, mancanza di mezzi economici ed altre vicissitudini, i lavori procedettero lentamente e la Chiesa fu terminata solo nella seconda metà del 1700, soprattutto per merito di don Carlo Giuseppe Gastaldi, che profuse nell'opera ogni sua energia e che per questo fu definito il secondo fondatore del Santuario. Negli anni successivi il complesso subì numerosi lavori di ampliamento e restauro.

Bibliografia
AA.VV., Sacri Monti in Piemonte. Itinerari nelle aree protette di Belmonte, Crea, Domodossola, Ghiffa, Orta, Varallo, Edizioni Kosmos, Torino, 1994; AA.VV., Luoghi e vie di pellegrinaggio. I Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei, Ponzano Monferrato, 2004; BARBERO A., (a cura di), Atlante dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei, De Agostini, Novara, 2001; ID. BARBERO A.- PIANO S. (a cura di), Religioni e Sacri Monti, Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei, Ponzano Monferrato, 2006; MORASCHI F., Sacri Monti: una gestione sostenibile. Approfondimenti su Varallo Sesia e Crea, Nova Scripta, Genova, 2007; GUARRASI V. (a cura di), Beni culturali e geografia, Patron, Bologna, 1994; ZANZI L.-ZANZI P. (a cura di), Atlante dei Sacri Monti prealpini, Skira, Milano, 2002; ZANZI L., Sacri Monti e dintorni, Jaca Book, Milano, 2005;  BUCARELLA G., I Sacri Monti lombardo-piemontesi, memoriali della Terra Santa, I.S.S.R. "Ecclesia Mater", Roma 2009; CONSIGLIO REGIONALE DEL PIEMONTE, Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia Iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO, Torino 2007;

VEDI ANCHE:
- COLLEGAMENTO NAZIONALE SANTUARI (C.N.S.)
- PELLEGRINAGGI E SANTUARI
- SANTUARI MARIANI
- SIMBOLOGIA E RUOLO DEL SANTUARIO MARIANO






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