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DUM LEVAMUS



Bolla di Papa Benedetto XI dell'11 febbraio 1304, con cui veniva definitivamente approvato l'Ordine dei Servi di Maria.

1. Papa Bendetto XI
Trevisano, generale dell'ordine dei Domenicani, cardinale vescovo di Ostia, venne eletto il 22 ottobre 1303 e morì il 7 luglio dell'anno seguente. Come papa, si accinse a ristabilire la pace nella Chiesa, restituì ai Colonna una parte della loro dignità e tolse la scomunica e l'interdetto che gravavano sulla Francia. La sua morte fu attribuita ad avvelenamento per istigazione di alcuni cardinali che avrebbero voluto continuare la politica ed i sistemi del suo predecessore. Fu poi canonizzato, per le sue virtù, da papa Benedetto XIV. É sepolto a Perugia nella chiesa di San Domenico.

2. La Bolla Dum Levamus
a)
L'11 febbraio 1304, papa Benedetto XI, scriveva "ai diletti figli, il Generale e tutti i Priori e Frati dei Servi di santa Maria, dell'Ordine di Sant'Agostino". Con questo documento, meglio noto come la Bolla "Dum Levamus", la Santa Sede approva in maniera definitiva l'Ordine dei Servi di Maria. Terminava così un trentennio di incertezza per il futuro dell'Ordine, iniziato nel 1274 in seguito alle decisioni del Concilio Lionese II riguardo agli Ordini Religiosi e alla loro soppressione. Con la "Dum Levamus" veniva ricompensata l'opera portata avanti da San Filippo Benizi, come priore generale, e dai suoi successori, Lottaringo della Stufa e Andrea Balducci, per il definitivo riconoscimento dell'Ordine.
b)
Benedetto XI, scrivendo al generale e a tutti i priori e frati dei Servi di santa Maria dell’ordine di sant’Agostino, conferma la loro regola e le loro istituzioni edite in onore della beata Maria vergine gloriosa, ingiungendo loro di osservarle inviolabilmente per tutti i tempi futuri. La ricca documentazione della lettera ne attesta l’importanza per i frati ai quali è diretta. La Cancelleria papale ne ha curato eccezionalmente quattro originali: tre conservati nell’Archivio di Stato di Firenze (Diplomatico, Ss. Annunziata), il quarto già presente, ad uso delle fondazioni dei Servi in Germania, presso il convento di Santa Maria di Halle in Sassonia, attestato da Burcardo arcivescovo di Magdeburgo in una concessione in favore di quel convento, del 20 giugno 1315. La stessa Cancelleria papale ne ha anche curato la registrazione esistente tuttora presso l’Archivio Segreto Vaticano, Reg. Vat. 51, f. 95r. Ne esistono numerose copie: tre ‘in vidimus’, dovute ad autorità ecclesiastiche che dicono di aver visto e riferiscono la lettera, undici curate da notai tra il 1317 e il 1464. Venne inserita e confermata con altre lettere papali relative a tutto l’Ordine dei Servi da Innocenzo VIII nella sua bolla Apostolice Sedis intuitus o ‘Mare magnum omnium privilegiorum’ del 27 maggio 1487. Diverse le edizioni a stampa del testo, a partire da quella del volume III del Bullarium di L. Cherubini del 1617, fino a quella critica di F. A. Dal Pino in I frati Servi di s. Maria, II, pp. 131-136, corredata da ampia documentazione.

2. Il contenuto della Bolla
Benedetto vescovo, servo dei servi di Dio, ai diletti figli, il generale e tutti i priori e frati dei Servi di santa Maria dell’ordine di sant’Agostino, salute e apostolica benedizione.
Mentre alziamo gli occhi tutt’intorno e secondo il dovere del Nostro ufficio di pastore contempliamo per ogni dove il gregge del Signore affidato per divino ordinamento a Noi, quantunque immeritevoli, ci impegniamo volentieri con solerte cura, per quanto ci è permesso dall’Alto, perché gli operai della vigna del Dio di Sabaoth in tal modo attendano alla cura della salvezza che la stessa vigna, stendendo numerosi tralci, produca abbondanza di frutti salutari. E benché la sollecitudine apostolica debba estendersi a ognuno di questi operai della vigna, vale a dire le persone ecclesiastiche, nondimeno è bene che usiamo più sollecita diligenza con i religiosi, che, disprezzati i piaceri mondani, si applicano instancabilmente con l’impegno di una vita santa alla contemplazione delle cose celesti, perché essi per il favore di cui è degna la vita religiosa meritano di essere più ampiamente rafforzati dal sostegno apostolico. In verità, voi che professate e osservate l’ordine di sant’Agostino approvato dalla Sede apostolica, per il devoto affetto che portate alla beata Maria vergine gloriosa avete preso nome da lei, umilmente chiamandovi Servi della stessa Vergine, e inoltre avete finora lodevolmente osservato e continuate a osservare il detto ordine di sant’Agostino, secondo pie e oneste istituzioni della vostra regola edite in onore della Vergine stessa; a voi d’altra parte con speciali privilegi la stessa Sede ha concesso di poter celebrare capitolo generale ed eleggere nello stesso capitolo il priore generale, che liberamente abbia l’autorità di correzione nei confronti dei frati del vostro ordine e di esercitare quanto altro attiene al suo ufficio, e di poter accogliere alla sepoltura quanti sceglieranno di farsi seppellire presso i vostri luoghi. Da queste cose, a chi ben le consideri, si può facilmente dedurre come la detta vostra regola sia da ritenersi in qualche modo confermata dalla stessa Sede apostolica. Ora Noi, che ben volentieri nutriamo la migliore devozione possibile verso la stessa Vergine Signora nostra, non volendo che qualcuno possa denigrare voi e la vostra regola come se essa non avesse la piena convalida della protezione apostolica, a rimuovere dall’animo di chiunque ogni esitazione intorno a queste cose, mossi dalle vostre suppliche, con autorità apostolica espressamente confermiamo, approviamo e convalidiamo con il presente scritto la regola e le predette sue istituzioni, e ve la concediamo stabilendo che in tutti i tempi essa debba essere da voi immancabilmente osservata. A nessuno dunque sia lecito infrangere questo Nostro scritto di conferma, approvazione, concessione e costituzione, o contrapporvisi temerariamente. Se qualcuno osasse farlo, sappia di incorrere nell’indignazione di Dio onnipotente e dei beati suoi apostoli Pietro e Paolo.
Dato dal Laterano, il terzo giorno prima delle idi di febbraio, l’anno primo del Nostro pontificato.

Bibliografia
DAL PINO F. A., La bolla “Dum levamus” di Benedetto XI, Casa Generalizia dei Servi di Maria, Roma; ID., I frati Servi di S. Maria dalle origini all’approvazione (1233 ca. - 1304), Louvain 1972; AA. VV., Alle origini dei Servi. I fatti e la loro rilettura nell’Ordine lungo i secoli. Atti della Settimana di spiritualità. Monte Senario, 3-8 settembre 1979, Monte Senario 1979 (Quaderni di Monte Senario, 2; GELMI J., I Papi. Da Pietro a Giovanni Paolo II, Rizzoli, Milano 1986.

VEDI ANCHE:
- AVVENGA PER ME SECONDO LA TUA PAROLA
- LEGENDA
- LITANIE DEI SERVI DI MARIA
- MARIANUM
- SERVI DEL MAGNIFICAT
- SERVI DI MARIA
- VIGILIA DE DOMINA
- VIRGO LIBER VERBI






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