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CZÊSTOCHOWA



1. Il Santuario di Czêstochowa
Il santuario di Czêstochowa è uno dei più importanti centri di culto cattolico della Polonia. Ogni anno vi giungono oltre quattro milioni di pellegrini. Il santuario si trova nella città di Czêstochowa. A Jasna Góra è conservata l’icona della Madonna di Czêstochowa, così cara al popolo polacco da meritare a Czestochowa il titolo di Capitale della Corona di Polonia. Jasna Gora è un piccolo rilievo che sorge presso la città di Czstochowa. Su di esso nel 1382 i monaci paolini, provenienti dall'Ungheria, fondarono il loro monastero. Due anni più tardi, il principe di Opole, Stanislao, anche lui ungherese, fece dono ai monaci di un'icona mariana. Nel 1430 il monastero fu assaltato e saccheggiato da una banda di ussiti provenienti dalla Boemia; in tale circostanza il quadro fu gravemente danneggiato e la tavola su cui era dipinto fu ridotta in pezzi. Fu necessario ridipingerlo interamente; ma si poté utilizzare la medesima tavola, incollando accuratamente i pezzi. Questo sacrilegio perpetrato nei confronti della sacra immagine fece aumentare i pellegrinaggi e consacrò Jasna Gora come santuario nazionale. Nel corso dei 1400 la primitiva chiesetta in legno fu sostituita da una chiesa in muratura di stile gotico; essa rimane tuttora e, come cappella dell'immagine, costituisce il cuore del vasto complesso sacro. Vi fu aggiunta una grande chiesa con annesso un campanile altissimo. Lo splendido monastero e la cinta muraria, costruita a difesa del santuario-castello, risalgono al 1600. Il santuario, essendo anche una fortezza, divenne protagonista di un avvenimento rimasto decisivo per la storia della Polonia e per l'epopea nazionale. All'epoca del "diluvio", quando gli eserciti svedesi, guidati dal re Carlo X Gustavo, invasero il Paese con un'avanzata irresistibile e travolgente, Jasna Gora si ritrovò ad essere una delle ultime piazzeforti in mano all'esercito polacco, difesa da centocinquanta soldati e da settanta monaci. Gli svedesi la cinsero d'assedio il 18 novembre 1655, forti di tremila uomini e trentasei cannoni. Il priore del monastero, Augusto Kordecki, che in tale circostanza fungeva anche da comandante militare, sapendo che lì si giocava la partita decisiva della Polonia, sia dal punto di vista politico che religioso, riuscì a galvanizzare le esigue forze a sua disposizione, infondendo ai suoi uomini la certezza dell'assistenza della Vergine, di cui difendevano l'immagine e l'onore contro gli eretici. L'esercito nemico, per quanti sforzi facesse, non riuscì ad avere ragione della fortezza e la notte dopo Natale si ritirò. Il fatto militare in sé fu di scarso rilievo, ma il suo significato fu enorme: Maria non aveva permesso che il' 'cuore" della Polonia cadesse in mano al nemico. Le forze polacche superstiti ripresero coraggio e in tutto il territorio occupato scoppiarono delle rivolte finché, nel giro di pochi mesi, gli svedesi dovettero sgomberare del tutto. Jasna Gora è il santuario polacco per eccellenza, dal punto di vista storico, artistico, letterario, oltre che religioso.

2. L'icona della Madonna Nera
L'icona della Madonna Nera col bambino, di tradizione medioevale bizantina, è il Tesoro più prezioso di Jasna Góra. La leggenda vuole che sia stata dipinta da San Luca che, essendo contemporaneo alla Madonna, ne avrebbe dipinto il vero volto. Nel 1430, durante le guerre degli Ussiti, l'icona fu profanata a colpi d'ascia che hanno lasciato degli sfregi indelebili sul volto. La guancia destra della Madonna è segnata da due sfregi paralleli e da un terzo che li attraversa; il collo presenta altre sei scalfiture, due delle quali visibili, quattro appena percettibili. Senza l'incorniciatura, l'icona misura 122,2 cm di lunghezza, 82,2 cm di larghezza e 3,5 cm di spessore. É dipinta su una base di gesso liscia, spessa 2-3 mm, sotto la quale vengono, in successione, della tela bianca a trama fitta, la tavola di legno (che reca tracce di tarli, di muffa, di fori) e pezze di lino bianco molto spesse, che sostengono la tavola e la proteggono da danneggiamenti. La cosa singolare è che questa tavola si compone di tre assi in legno di tiglio, incollate artigianalmente l'una all'altra dopo essere state levigate. E ciò costituisce realmente una singolarità, se pensiamo che la base in legno per un'icona veniva realizzata in un pezzo solo, accuratamente levigato e sottoposto a particolari trattamenti. Nel 1717 il quadro miracoloso della Madonna di Jasna Góra fu incoronato col diadema del Papa e, a cominciare dal secolo scorso, numerose chiese a lei dedicate furono erette in tutto il mondo: ora se ne contano circa 350, di cui 300 soltanto in Polonia. La fama sempre crescente dell'immagine miracolosa della Madre di Dio fece sì che l'antico monastero diventasse nel corso degli anni mèta costante di devoti pellegrinaggi. Il culto della Madonna Nera di Czêstochowa si è esteso così fino al continente americano, in Australia, in Africa e anche in Asia.

3. Il pellegrinaggio a piedi verso il Santuario
Fin dal medioevo da tutta la Polonia si svolge il pellegrinaggio a piedi verso il santuario di Czêstochowa.  Ancora oggi questo pellegrinaggio vede la partecipazione di decine di migliaia di persone che in estate si mettono in marcia a piedi verso il santuario. Questo tipo di pellegrinaggio si svolge da giugno a settembre, normalmente il periodo scelto è quello attorno a ferragosto. Il pellegrinaggio a piedi dura diversi giorni ed i pellegrini percorrono anche centinaia di chilometri lungo oltre 50 percorsi da tutta la Polonia, il più lungo dei quali è di 600 km. I percorsi più famosi sono quelli che partono da Varsavia (9 tappe, 243 km, dal 6 al 14 agosto) e da Cracovia (6 tappe, 150 km, dal 6 all’11 agosto). Il più antico e rinomato rimane però quello che parte da Varsavia che si svolge dal 1711 e che arriva per la festa dell’Assunzione della Santissima Maria Vergine (il 15 di agosto). Questo pellegrinaggio è stato fatto anche da Karol Wojty³a (Giovanni Paolo II) nel 1936 partendo da Cracovia. Nel periodo in cui la Polonia era governata dal regime comunista il pellegrinaggio ha visto un incremento di adesioni raggiungendo nei primi anni ottanta anche 1.000.000 di partecipanti. Attualmente i pellegrini a piedi sono oltre 200.000. Negli ultimi 30 anni hanno preso parte a questo pellegrinaggio anche molti giovani provenienti dai paesi occidentali in particolare italiani, essendo tale pellegrinaggio proposto a chi si diploma o si laurea, per la necessità di affidare alla Madonna una fase delicata della vita.

Bibliografia
MARCUCCI D., Santuari mariani d'Europa. Storia - fede -arte, San Paolo, Cinisello Balsamo 1993, pp.113-114; SAGGIORATO B. A., La Madonna nel mondo con i più celebri Santuari Mariani, Edizioni Carroccio, Vigodarzese 1986, pp. 212-214; BENAZZI N. (a cura di), Santuari d'Europa. Accoglienza e spiritualità, San Paolo, Cinisello Balsamo 2014, pp. 150-152; FACCENDA L., Sempre mi troverai. Nei Santuari Mariani ho incontrato la Madre, Edizioni dell'Immacolata, Borgonovo di Pontecchio Marconi 1992, pp. 140-150; MALINSKI M., Pellegrini a Czêstochowa, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1991.






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