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GHATTAS MARIE ALPHONSINE DANIL




Santa, canonizzata da Papa Francesco il 17 maggio 2015.

1. Cenni biografici, esperienze mistiche mariane ed opere
a) Nata a Gerusalemme, il 4 ottobre 1843, in una famiglia cristiana che contava diciannove figli, dei quali undici morti in tenerissima età. Marie-Alphonsine fu poi la più grande tra quelli rimasti, cinque maschi e tre femmine. Al battesimo, avvenuto il 19 novembre 1843, ricevette i nomi di Soultaneh (Sovrana) e Maria. La piccola fu fortunata, perché proprio in quel periodo il primo Patriarca latino di Gerusalemme, Sua Beatitudine Mons. Valerga, per vincere l'analfabetismo delle bambine, chiamò in Palestina le Suore di San Giuseppe. Appena aperta, la loro scuola registrò un successo straordinario accogliendo più di cento bambine, e tra queste anche la nostra piccola Maria Soultaneh. Affascinata dalle Suore, la bambina manifestò il desiderio di consacrarsi al Signore. Ma il padre bloccò sul nascere questa sua aspirazione, per il fatto che era inconcepibile lo stato verginale per una giovane. Ma una grazia ricevuta dalla Madonna, che lo fece guarire da gravissime scottature, gli fece cambiare opinione. Però si fece promettere che la figlia non sarebbe stata formata in Francia. Così la nostra Beata la troviamo postulante, nel 1858, presso le Suore di S. Giuseppe dell'Apparizione. La Congregazione era stata fondata, qualche anno prima, in Francia da Santa Emilie de Vialar. Era la prima congregazione religiosa femminile a installarsi in Palestina dal tempo delle crociate. Il 30 giugno 1860, quasi a diciassette anni, la nostra Beata ricevette l'abito religioso e il nome di Suor Marie-Alphonsine e tre anni dopo emise la professione religiosa. Fu subito incaricata dell'insegnamento del catechismo in lingua araba. Dalla sua ansia apostolica e dal suo dono di parlare alle anime con entusiasmo e convinzione, nacquero la Confraternita dell'Immacolata Concezione e l'Associazione delle madri cristiane. Poco dopo la troviamo a Betlemme, dove continua la sua opera di catechista.
b) A partire dall'epifania del 1874 la sua vita fu condizionata dalla presenza mistica della Beata Vergine, la quale la condurrà a poco a poco a gettare le basi della futura fondazione della Congregazione delle Suore del Rosario. Nel suo diario, conosciuto, solo dopo la sua morte, lei racconta la prima visione del 6 gennaio 1874: «Mi trovavo a Betlemme nella scuola parrocchiale. Quando arrivai alla recita del decimo mistero e mentre stavo meditando con profonda attenzione, sentii il mio cuore infiammarsi e accendersi d'amore per la Vergine Maria mia Madre e mi apparve all'improvviso una luce grandiosa, splendente e bella che non si può descrivere e in essa mi apparve all'improvviso la mia amata Madre, la Signora del Rosario, come io in seguito l'ho disegnata... : stava in piedi in mezzo ad una nube splendente, aveva le mani distese, il suo colore era bianco sfavillante, puro, indescrivibile e impareggiabile nella sua bellezza e la corona del Rosario, appesa alla croce che era sul petto, discendeva sopra le sue mani in forma rotonda. I grani dei misteri erano stelle lucenti e in mezzo a ciascuna stella era rappresentato lo specifico mistero. I quindici misteri della corona si sono manifestati contemporaneamente all'apparizione della dolce mia Madre. Sulla sua testa c'era una corona composta di quindici stelle e sotto i suoi piedi, nella nuvola, c'erano sette stelle raffiguranti le Allegrezze di Maria Vergine e, sotto di esse, nella nuvola, c'erano altre sette stelle raffiguranti i Dolori di Maria Mia Madre. Io vidi tutte queste scene contemporaneamente». Questa visione durò dalle nove del mattino fino all'una di pomeriggio. Fu una grazia straordinaria che cambiò la sua vita: ogni amarezza d'ora in poi le appariva dolce; i dolori si cambiavano in delizie, la solitudine le sembrava un paradiso, l'obbedienza il suo unico desiderio. Un'altra volta, il primo maggio dello stesso anno, mentre recitava il rosario nella grotta del latte a Betlemme, udì delle voci celesti che rispondevano alle sue Ave. Alzando gli occhi vide di nuovo la sua Madre celeste. Lo stesso avvenne l'ultimo giorno di maggio, quando la Vergine le appare con la scritta "Les Vierges du Saint Rosaire". Anche l'anno seguente, il 1875, fu ricco di apparizioni. Il 6 gennaio, passò delle ore alla Grotta della Natività e ascoltò 15 messe, durante le quali ebbe le visione di tre misteri: l'adorazione dei magi, il battesimo di Gesù al Giordano e le nozze di Cana. Alla fine della visione, Maria le appare circondata dalle Vergini del Rosario. È in questa apparizione che Maria le ordina di iniziare la Congregazione del Rosario.
c) Però Suor Marie-Alphonsine non si sentiva in grado di fare ciò sia per non abbandonare le amate Consorelle sia perché si riteneva inadatta a tale compito. Si reca, per consiglio, a Gerusalemme dal Patriarca Vincenzo Bracco, che l'affidò alla direzione spirituale di Don Antonio Belloni a Betlemme. Ma Maria le apparve di nuovo, sollecitando la fondazione. Assente per viaggio don Belloni, la nostra Beata si rivolse al parroco della chiesa di Betlemme, il polacco padre Matteo Lesciki, il quale prese per tentazioni diaboliche le visioni mariane. Per questo le ingiunse di non guardare più l'immagine di Maria, di non recitare il Rosario e di accostarsi alla comunione solo due volte alla settimana. Marie-Alphonsine ubbidì ma non fu abbandonata dalla Vergine, che la consolava apparendole e anche portandole la santa Comunione. Finalmente anche P. Lesciki si arrese e le tolse ogni impedimento. Il 7 ottobre 1877, nella festa della Madonna del Rosario, la nostra Beata ebbe una visione di Maria in piedi sul tetto di un convento con quindici finestre con quindici Suore, ognuna delle quali portava il nome di un mistero del Rosario: Maria dell'annunciazione, ... della Visitazione, ... della Nascita... Marie-Alphonsine vedeva se stessa alla decima finestra con il nome di Maria della Croce. Era la croce della sofferenza nel dover abbandonare la sua Congregazione delle Suore di San Giuseppe. Un'ultima grazia, la guarigione della sorella Regina gravemente ammalata, ottenuta per intercessione della Beata Vergine, convinse Marie-Alphonsine a dare finalmente inizio alla fondazione. Intanto la Beata Vergine le indicò anche il direttore spirituale nella persona del sacerdote don Tannous (Tannous Khalil Yamineh), prete colto e pio, che invitò Marie-Alphonsine a mettere per iscritto le sue esperienze mistiche e le locuzioni della Vergine, riguardanti la fondazione di una nuova Congregazione. Nel 1880, sotto le guida di don Tannous comunque le prime sette giovani si riunirono in una casa, la prima del nascente istituto. Suor Marie-Alphonsine, però, non ne fece parte subito parte, ma solo dopo tre anni. Ottenuta dal Papa la dispensa dal voto di obbedienza (12 settembre 1880), visse per tre anni ritirata nella casa del padre. Le prime consacrate presero l'abito — vestito blu con mantello nero, colletto bianco e una corona del Rosario — il 15 dicembre 1881 dalle mani del Patriarca Bracco. Era un vero miracolo, dal momento che le famiglie cristiane stesse ritenevano una follia fondare una congregazione interamente araba. La Congregazione ebbe l'approvazione pontificia il 4 agosto 1959.
d) Quei tre anni di ritardo per il passaggio nella nuova Congregazione sconvolsero i piani di Don Tannous, che voleva Suor Marie-Alphonsine come prima Superiora Generale. Non potè. Così fu nominata Suor Rosalie, che nulla sapeva della vera origine della Congregazione. Anzi, riempiva Suor Marie-Alphonsine di umiliazioni e sofferenze. Un giorno giunse perfino a cacciarla dal refettorio con parole dure e offensive. La nostra Beata passo due giorni isolata nel dormitorio senza alcun conforto da parte delle consorelle. Accettò tutto con serenità in unione con la passione di Gesù. Nel 1885 fu mandata a Giaffa in Galilea, insieme a una consorella. C'erano solo due stanzette, una per la scuola, l'altra per le suore. L'anno dopo la troviamo a Beit-Sahour. Nonostante l'indigenza — spesso mancavano pane e acqua — le Religiose ebbero consensi e apprezzamenti, sia per l'educazione delle bambine sia anche per la loro attività apostolica ed evangelizzatrice. Nel 1887 la Beata parte con altre tre consorelle per una missione a Salt in Giordania. La scuola sin dall'inizio ebbe 146 allievi. L'ignoranza religiosa era grande. Il giorno di Pasqua una folla mai vista si accostò all'Eucaristia. Le Suore domandarono se avevano fatto la confessione e se fossero digiuni dalla mezzanotte. La risposta fu netta: avevano fatto colazione e non avevano nessuna intenzione di dire i loro peccati ai sacerdoti, caso mai alle Suore. L'opera catechistica delle Suore risultava estremamente urgente. Suor Marie-Alphonsine fu poi inviata a Naplus, a Zababdeh, a Betlemme, dove fu superiora della casa per quindici anni, dal 1893 al 1908. Dopo, la troviamo a Gerusalemme, per riposo. Ma, nel 1917, a settantaquattro anni, fu incaricata di fondare e di dirigere un orfanotrofio nella casa che era dei suoi genitori ad Ein-Karem. Questi ultimi anni furono contrassegnati da un intenso fervore religioso. Per presentarsi pura davanti al Signore si confessava tutti i gioni. Quando si accorse che la sua ora stava per giungere, pregò le suore che, dopo, la sua morte, aprissero l'armadio e dessero il suo quaderno al Patriarca. Ne facesse quello che voleva. Morì ad Ain Karem, il 25 marzo 1927, il giorno dell'Annunciazione, all'età di 84 anni, mentre recitava il Rosario e con le parole dell'Ave Maria sulla bocca. La sua anima volò presso la sua Madre celeste. Affetta da strabismo, alla morte il suo viso assunse una bellezza tutta particolare, che suscitò l'ammirazione di quanti la vedevano.
e) Il 15 dicembre 1994 papa Giovanni Paolo II ha autorizzato la Congregazione per le Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante le virtù eroiche di Maria Alfonsina, riconoscendole il titolo di venerabile. È stata proclamata beata il 22 novembre 2009 nel corso di una cerimonia celebrata nel piazzale della basilica dell'Annunciazione a Nazaret e presieduta dall'arcivescovo Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, in rappresentanza di papa Benedetto XVI. É stata proclamata santa da papa Francesco il 17 maggio 2015.

2. I tre aspetti fondamentali della marianità di Marie-Alphonsine
Tre sono le caratteristiche della marianità della Beata Marie-Alphonsine: la sua pietà mariana, la preghiera del "Rosario" e l'umiltà profondissima appresa alla scuola di Maria.
a) La pietà mariana
La sua marianità era il fulcro della sua spiritualità. Per le sue visioni mariane è una specie di Bernadette Soubirous araba. La Madonna era il tutto nella vita di questa figlia prediletta e fedele. Suor Marie-Alphonsine irradiava e donava Maria con tutto il suo essere femminile. È un fenomeno di mistica mariana che si esplicava nella venerazione e nell'imitazione di Maria. All'iniziativa di Maria Suor Marie-Alphonsine corrispondeva con la sua docilità filiale. Maria era onnipresente nella sua esistenza. Era per lei la vocazione e la regola vivente della donna e della consacrata, in particolare.
b) La preghiera del Rosario
Questa marianità si esplicitava in concreto in una devozione intensissima al Rosario, che era la sua preghiera continua, la sua àncora di salvezza e la fonte di ogni grazia celeste. Il Rosario è la nota distintiva della sua santità. Le permetteva di associarsi più intimamente a Maria nei suoi misteri terreni come in quelli gloriosi. «La recita del Rosario — ella diceva — allontana da voi ogni male e fa regnare la pace nelle vostre famiglie e nel mondo intero». Del resto il Rosario, pregato in Terra Santa, non è altro che rivivere con Maria tutto il mistero della nostra Incarnazione redentrice. La Terra Santa è un immenso santuario costellato dalle stazioni dei misteri gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi del Signore Gesù: da Nazareth ad Ain Karem, da Betlemme a Gerusalemme, da Cana al Calvario. Anche le preghiere del Rosario sono bibliche: dalle labbra di Gesù abbiamo ricevuto la preghiera del Padre Nostro (Mt 6,9-13), mentre da quelle dell'Angelo e di Santa Elisabetta la preghiera dell'Ave Maria (Lc 1,28.42).
c) L'umile imitazione di Maria
Una caratteristica precisa della sua santità è data dalla sua profonda umiltà. Nonostante la sua familiarità con la Beata Vergine, nemmeno con la sorella, Madre Hanné, parlò delle visioni e dei segreti del suo cuore. La sua umiltà fu impreziosita dal sopportare serenamente il disprezzo altrui e l'ingiustizia. Anche all'interno della sua Congregazione, ricevette umiliazione ed emarginazione. Suor Madeleine, la cuciniera della casa di Gerusalemme, non aveva mai amato Madre Marie-Alphonsine durante la vita. La trattava con rudezza estrema. Ma, alla domanda se credeva a quello che la Madre aveva scritto nel suo diario rispose: «È una santa». E aggiunse «Ogni giorno le davo da bere i resti del caffè del giorno precedente allungato con l'acqua e lo stesso facevo con il latte. La Madre si accorgeva di ciò ma mai ha detto una parola». La stessa Suor Madeleine, dopo la morte della madre, a proposito della sua santità diceva: «Basta il mio modo di fare verso Mère Marie-Alphonsine, pieno di durezza, di disprezzo, di presa in giro, di freddezza, e, dall'altra, la sua sopportazione e la sua grande pazienza verso la mia maleducazione nei suoi confronti.... basta tutto ciò affinché sia una santa». Un giorno, la Madre stava pregando nella chiesa di Santa Caterina su un inginocchiatoio vicino al confessionale. Padre Francis arrivò e, dandogli un colpetto al piede, le disse: «Alzatevi di qui, ipocrita!». La Madre si ritirò in silenzio. Madre Maria Shouéri le disse: «Ma come avete potuto tacere? Se fossi stata al vostro posto, non avrei taciuto». Ma Madre Marie-Alphonsine replicò: «Ogni tanto fa bene essere umiliati». Un altro giorno sua sorella, Madre Hanneh, la rimproverò perché aveva mangiato fuori del pasto comune e le ingiunse di fare penitenza e di accusarsene di fronte a tutta la comunità. Madre Marie-Alphonsine obbedì, nonostante la vecchiaia e la salute malferma. La testimonianza di Suor Roseline El-Qisar è esemplare a proposito della santità eroica della nostra Beata: «Io la considero una vera santa a motivo della sua particolare pazienza, sopportazione,  del segreto che ha sempre tenuto con tutti circa le apparizioni, perfino con la sua stessa sorella, Mère Hanneh. Noi se facciamo un sogno di notte, lo raccontiamo subito a tutte il giorno dopo, e lei, con tutte le apparizioni non disse mai nulla. Ancora per la sua ubbidienza, perché veniva cambiata continuamente da una missione all'altra, senza mai lamentarsi. Noi, oggi, anche le suore più giovani, non accetteremmo senza lamentele cambiamenti così continui. L'esempio di ubbidienza di Mère Marie-Alphonsine, nei cambiamenti, mi aiutò ad accettare volentieri quando venivo mandata nelle missioni più difficili e lontane, come Ismakiyeh, ove rimasi per dieci anni, ed accettare di essere cambiata di sovente nelle altre missioni». Commovente è poi la testimonianza di Suor Carmella Najjar che dice: «All'inizio di ogni opera di carità e di apostolato io dico a Mère Marie-Alphonsine: "Voi siete obbligata a continuarla con noi. È la vostra opera". Io ricorro sempre alla Madonna per l'intercessione di Mère Marie Marie-Alphonsine e ottengo la riuscita di tutte le mie opere. La Madonna è la Madre del Rosario, legata a noi secondo la promessa fatta a Mère Marie-Alphonsine». La santità di Madre Marie-Alphonsine mostra il radicamento esistenziale del Vangelo nella terra di Gesù e di Maria. La sua è la prima e finora l'unica congregazione palestinese nella Chiesa. Il miracolo della sua beatificazione è stato il salvataggio di una ragazza precipitate in un pozzo nero e rimasta per alcuni minuti senza aver riportato alcun danno. La mamma di questa giovane al mattino aveva raccomandato a Madre Marie-Alphonsine la protezione della giovane. Madre Marie-Alphonsine aveva un attaccamento e un amore speciale per la sua terra, la terra santa di Gesù e di Maria. È un amore discreto ma profondo. La Sacra Famiglia di Nazareth costituiva per lei la sua famiglia, e Maria era la sua mamma celeste. La beatificazione, avvenuta il 22 novembre 2009 a Nazaret, nella grande basilica dell'Annunciazione, è stata di particolare conforto per la comunità cattolica in Terra Santa. Ma essa è anche motivo di speranza e di gioia per tutti noi a continuare ad affidarci alla divina Provvidenza e alla protezione materna di Maria.

Bibliografia
AMATO A., Figure sacerdotali mariane, ieri e oggi, in Sabati Mariani, Centro di Cultura Mariana "Madre della Chiesa", Roma 2009; GHATTAS M. A., Diario. Una Santa di Gerusalemme, San Paolo, Cinisello Balsamo 2016.






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