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BEDDA MATRI



Affettuoso titolo dato a Maria Immacolata dalla pietà popolare nel dialetto siciliano.

1. Bedda Matri: espressione-sintesi della pietà mariana siciliana
Nel mese di giugno 2005 ha visto la luce ad Agrigento il volume intitolato 'A Beddamatri. Titoli e scritti mariani, di mons. Domenico De Gregorio. L'autore prende in rassegna 88 titoli mariani che gli servono per dare immediatamente l'idea della diffusione capillare della devozione mariana in Sicilia. Egli li ha unificati sotto la denominazione pin espressiva della pietà dei siciliani, quella di 'a Beddamatri, Madre di Cristo, Madre della Chiesa, e quindi di ciascuno di noi. Il volume si apre con la spiegazione del titolo formulato in dialetto siciliano 'a Beddamatri , che dà il nome alla raccolta. Viene precisata la carica Semantica della parola bedda (bella) e il primato della maternità di Maria, Matri (Madre). La parola beddu in dialetto siciliano non esprime soltanto l'essere affascinati dallo splendore del vero o del piacevole, ma racchiude altri concetti che in altre lingue e nello stesso siciliano vengono espresse con più vocaboli. Come  il corrispondente termine greco kalós, il bello e il buono, beddu indica non solo quello che è buono, piace al gusto, soddisfa, è vantaggioso e utile. Indica nello stesso tempo quello che è dignitoso, nobile, glorioso, straordinario ed anche puro e integro. L'espressione 'a Beddamatri con cui in Sicilia si chiama la Madonna, si colora di tutti questi significati e racchiude, perciò, tutte le verità essenziali della mariologia, Specie quella evidenziata dal termine màtri che coglie il privilegio e la grandezza propria di Maria: la divina maternità. Mentre nella tradizione di altri popoli e altre lingue si sottolinea la dignità della Vergine come Regina dell'universo o Signora, e perciò, con omaggio cavalleresco la si chiama Madonna, Nostra Signora - come avviene per la maggior parte dei popoli europei - tra i siciliani, invece, forse per i tanti secoli a contatto con la civiltà bizantina, si preferisce venerare la maternità divina. Come per i Greci il titolo dato a Maria è Theotokos (Madre di Dio), per i siciliani è quello di Madre, anzi, la Beddamatri. In una preghiera popolare siciliana che si recita al mattino, il tema della divina maternità di Maria ricorre come consacrazione, sicurezza di aiuto e impegno di vita cristiana:
Il mio cuore, l'anima mia
li consegno a te, Maria:
Mi sei Madre: mi devi guardare
Ti sono figlio: Ti devo amare.
Maria è dunque 'a Beddamatri, la Madre perfetta e tutta santa; in lei si congiungono bellezza e bontà. Tenendo conto che il peccato è deformazione e abbrutimento nella vita dello spirito, Maria è immacolata, senza peccato, e la sua maternità è bella, perfetta, verginale e divina, perché Madre di Dio. In definitiva, con il titolo Beddamatri, se bene inteso, il popolo esprime il mistero della Vergine Madre nei suoi molteplici aspetti: Immacolata quale aurora di Salvezza; Genitrice di Dio nel gaudio di Betlemme; Vergine in ascolto e che custodisce le parole e gli eventi del Figlio; Addolorata sotto la croce; la Madre gioiosa del Risorto; Madre della Chiesa nella Pentecoste; Regina dell'Universo e letizia dei Santi nel Paradiso.

2. La devozione del popolo siciliano alla "Bedda Matri" Immacolata"
Tra le specificazioni che il popolo siciliano applica alla Beddamatri risuona, in modo eminente, quella che la loda e onora come Madre bella Immacolata. É noto che la devozione alla Madonna, in particolare all'Immacolata, a partire soprattutto dal XVII secolo, diventa un segno dei tempi che si dilata sempre più fino a coinvolgere tutta la società cattolica. La produzione letteraria aumenta considerevolmente e le manifestazioni di culto raggiungono un'intensità mai registrata, divenendo una risposta al movimento riformatore e una presa di responsabilità della propria fede. In Sicilia santuari, cappelle, edicole sacre, pii esercizi, processioni, pellegrinaggi, confraternite, testimoniano il forte legame che unisce ancora oggi il popolo alla Madre bella Immacolata. Intrepidi sostenitori di tale culto sono i Francescani, presenti nell'isola fin dal secolo XIII. Una testimonianza particolarmente evidente di questa devozione si ha il 27 luglio 1624 quando la città di Palermo, afflitta dalla peste, promette di celebrare la festa dell'Immacolata, che si teneva nella chiesa di San Francesco a proprie spese. Pochi mesi dopo la elegge come principale e primaria patrona e protettrice della città. Tale gesto viene seguito dal voto di perseverare fino alla morte nella fede all'Immacolata, a cui si obbligano sia le autorità pubbliche, sia gli arcivescovi della città, il clero e i fedeli. Di fatto, il 23 febbraio del 1643 l'Immacolata viene dichiarata «Principale Patrona di tutto il Regno». Questo esempio si diffonde in tutta l'isola e il voto di Palermo si rinnova nel 1639 a Trapani, nel 1643 a Catania, nel 1644 a Noto e altrove. Tutte le famiglie francescane sono unite e compatte nella difesa del privilegio di Maria. La loro azione capillare spinge anche le Università di Messina nel 1647 e di Catania nel 1655 a imporre ai laureandi l'obbligo, anzi il voto di difendere l'Immacolata fino all'effusione del sangue. Ovunque sorgono iniziative, le più disparate: Congregazioni, Pie Unioni, pratiche di pietà, processioni ..., tali da coinvolgere tutti, autorità civili e religiose, nobili e semplici fedeli. I Francescani non solo inventano mille modi per inculcare nel cuore dei fedeli questo privilegio della Vergine, ma anche sono i primi nel difenderlo. Così avviene nel 1710 quando Ludovico Antonio Muratori, nell'intento di moderare la devozione popolare verso l'Immacolata, disapprova il voto emesso in Spagna e in Sicilia di difendere l'Immacolata Concezione «fino all'effusione del sangue». Per il grande storico era peccaminoso emettere un simile gesto per una verità non ancora dichiarata «verità di fede». Nel frattempo, grazie agli interventi dei Sommi Pontefici, alle battaglie teologiche sostenute dal XIV secolo in poi, e soprattutto, al senso della fede del popolo cristiano sotto l'azione dello Spirito Santo, la certezza della verità del dono unico fatto alla Vergine si afferma ovunque. L'approdo alla solenne e tanto desiderata definizione dogmatica avviene 1'8 dicembre del 1854 quando Pio IX, nella Basilica Vaticana, nello splendore della liturgia, pronuncia le parole tanto attese della definizione. Da allora si registra in Sicilia un certo incremento del culto all'Immacolata. Nei 25 templi della diocesi di Agrigento a lei dedicati, ben 16 sono posteriori alla definizione. Ciò vuol dire che, avendo avuto un pronunciamento ufficiale così forte, da parte della Chiesa, quale e il dogma, tale devozione si è tradotta in una più costante erezione di edifici sacri a lei dedicati.

3. Un canto siciliano alla "Bedda Matri" Immacolata
Ecco alcuni versi di un antico inno alla "Bedda Matri", simile all'Akatistos delle Chiese Orientali

Diu ti salvi, o Bedda Matri.
Oh! tu chi cuntintizza fai svampari
e nun fai chiù diri.
Tu novu Adamu priparasti a fari
 ad Eva ci asciucasti l'occhi amari. 
Dio ti salvi, o Bella Madre.
Oh! tu che accendi la gioia
e blocchi la parola.
Tu hai preparato il Nuovo Adamo
ad Eva hai asciugato gli occhi tristi.
  
Tu Bedda Matri, menti di dda Menti
 ca l'Ancili nun ponnu pinitrari.Oh!
 Tu tronu di lu Re chi cància sorti,
 a Diu ca tuttu porta Tu nni porti,
 sì Stidda chi fa Suli a lu matinu.
Tu Bella Madre, mente della Mente
che gli angeli non possono penetrare.
Tu Trono del Re che cambia le sorti,
a Dio che tutto porta tu ci porti,
sei Stella che annuncia il Sole del mattino.
  
Caputa di lu Diu Verbu Divinu,
 oh Bedda Matri ca lu munnu sbrogghi
 l'ammanti cu lu velu e lu cummogghi
 facisti Criaturi, Criatura
 a tia ti dicu: Mmaculata Pura!
Eletta dal Dio Verbo Divino
oh Bella Madre che il mondo sbrogli
lo ammanti con il velo e lo copri
hai  generato il Creatore, tu Creatura
a te dico: Immacolata e pura.
  
Tu Ponti chi cristiani porta 'ncelu.
 Diu ti salvi, o Bedda Matri
 Sicura virità 'ntra li cunsigghi.
 Sì Turri silenziusa a lu Misteru
 spincisti a li miraculi lu Cristu.
Tu Ponte che i cristiani porta in cielo.
Dio ti salvi o Bella Madre
Fonte di verità pei tuoi consigli.
Sei torre silenziosa verso il Mistero
hai spinto Cristo a compiere miracoli.
  
Tu Scala dùnni acchiana e scinni Diu
Tu l'Ancili di 'ncelu fai 'ncantari,
li diavuli a lu 'nfernu fai scappari.
Oh Bedda Matri, Focu di la Luci
à cugnizioni sempri n'arridduci.
Tu Scala da dove sale e scende Dio
Tu che incanti gli angeli del cielo,
e fai fuggire i demoni nell’inferno.
Oh Bella Madre, Fuoco pieno di luce
ci riconduci sempre alla conoscenza.   
  
Oh Bedda Matri, allumini la Menti.
Tu Mmaculata sì, e... dicu nenti!
Tu Matri chi cunverti piccatura
li menti tu l'aggiusti cu primura.
Paciera di li figghi pirdunati.
Oh Bella Madre, illumini la mente.
Tu sei Immacolata e... dico poco! 
Tu Madre che converti i peccatori
che aggiusti le menti con premura.
Portatrice di pace tra i figli perdonati.
  
Maìstra Santa di li virgineddi
accarizzati... fai sempri chiù beddi.
Diu ti Salvi, o Bedda Matri
Lampàra ca fa lustru 'ntra li guai.
Surgiva di li ciumi chiù armuniusi.
Maestra Santa delle giovani vergini
che accarezzi e fai sempre più belle.
Dio ti salvi o Bella Madre
Lampada che fa luce nei guai.
Sorgente del fiume più armonioso.
  
Tu l'arma sgrasci di li gran piccati.
Tu fusti Mmaculata: a primu lettu!
Diu ti salvi, o Bedda Matri
Casuzza si di Diu lu Binidittu
 e Santa di li Santi ti fu dittu.
Tu lavi l’anima dai grandi peccati.
Tu sei stata Immacolata e Vergine sponsale!
Dio ti salvi, o Bella Madre
sei la Casetta di Dio benedetto
chiamata Santa dei Santi.
  
Tisoru di la vita c'on finisci.
Curuna di la genti chi pirisci.
Spartanu Vantu di li pii parrini.
 Turri di Chiesa menzu li ruvini.
 Turri sicura fatta e petra viva.
Tesoro della vita che non ha fine.
Corona della gente che perisce.
Spartano vanto dei pii sacerdoti.
Torre della Chiesa in mezzo alle rovine.
Torre sicura fatta di pietra viva.
  
Muru d'appoju sutta la surgiva.
Triunfu di la menti e di lu cori.
Medicamentu di cu è bonu o mori.
Saluti porti all'arma chiù aggrazziata
Tu, Bedda Matri! Fusti Mmaculata!
Muro d’appoggio sotto la sorgente.
Trionfo della mente e del cuore.
Medicamento di chi sta bene o muore.
Porti salute all’anima perdonata
Tu, Bella Madre, sei stata Immacolata!

4. A Maria
Una poesia di Giovanna Adornetto
 
A Vergini Maria
è propriu a mamma mia.
Illa mi scuta e m'aiuta.

Di idda non ni pozzu fari a menu
picchì è sempri cu mia,
ma voli bene macari a tia.

A tutti ni voli beni
e canusci tutti i nostri peni.
Idda vulissi darini

baci e carizzi sempri
e vulissi chi pighiassimu
ogni jornu i so esempi.

Ma datu n'da vita
tanta forza e curaggiu
e io tiru avanti a idda pinzannu

e non mi scoraggiu.
Vinni ca a Medjugorje
pichì propriu l'avia n,do cori

pi vinirila a pregari
datu che idda
mi vinni a chiamari.
 La Vergine Maria
è proprio la mamma mia.
Lei mi ascolta e mi aiuta.

Non posso fare a meno di Lei
perché è sempre con me,
ma vuole bene anche a te.

Vuole bene a tutti
e conosce tutte le nostre pene.
Lei vorrebbe darci

sempre baci e carezze
e vorrebbe che prendessimo
ogni giorno i suoi esempi.

Mi ha dato nella vita
tanta forza e coraggio
e io tiro avanti pensando a Lei

e non mi scoraggio.
Son venuta a Medjugorje
perché l'avevo proprio nel cuore

per venirla a pregare
dato che Lei
è venuta a chiamarmi.

Bibliografia
PEDICO M. M., La "Madre bella" nella pietà popolare del Sud d'Italia, in Theotokos  XIV (2006) n. 2, pp. 491-494; DE GREGORIO D., 'A Beddàmatri. Titoli e scritti mariani. Prefazione di S. E. Mons. Ignazio Cannavô Arcivescovo Archimandrita emerito in Messina, Agrigento 2005; JEDIN H., Le forze della ripresa religiosa e il contenuto spirituale del rinnovamento cattolico, in Storia della Chiesa, Jaca Book, Milano 1985, 680ss.; ROROLO F., L'Immacolata Concezione di Maria Madre di Gesù, in Di NATALE M. C. - VITELLA M. (a cura di), Bella come la luna, pura come il sole. L'Immacolata nell'arte in Sicilia, Provincia religiosa di Sicilia dei Frati Minori Conventuali, Palermo 2004; ID., La Cappella dell'Immacolata nella basilica di S. Francesco d'Assisi a Palermo, Basilica di S. Francesco d'Assisi, Palermo 1998; CECCHIN S., L'Immacolata Concezione. Breve storia del dogma, Pontificia Academia Mariana Intemationalis, Città del Vaticano 2003; PIACENTINI E., Novena dell'Immacolata Concezione, Roma 1996; LANZAFAME G., Sicilia feudo dell'Immacolata, Zappalà, Belpasso 2011; ID., La Madre Santissima del Lume. Una devozione siciliana per il mondo, G. L. C. C., Belpasso 2010; ID., La Mater Dolorosa nel Regno delle Due Sicilie e Andalusia, Zappalà, Belpasso 2011; PITRE’ G., Feste patronali nella Sicilia orientale, Brancato, Brughiero 2001; PIO XII, Radiomessaggio del 17 ottobre 1954 a chiusura del Congresso Mariano della Sicilia, in AAS, 46 (1954), pp. 658-661.

VEDI ANCHE
- SICILIA, FEUDO DI MARIA
- STELLARIO DELL'IMMACOLATA
- VOTUM DE IMMACULATA CONCEPTIONE






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