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NOVARESE LUIGI



Sacerdote apostolo degli ammalati, beatificato nel 2013.

1. Cenni biografici ed opere
-1914: Luigi Novarese nasce a Casale Monferrato il 29 luglio in una famiglia di contadini, ultimo di nove figli;
-1923: all'età di nove anni, in seguito ad una caduta, è colpito da una gravissima forma di tubercolosi ossea, malattia per la quale non esisteva, a quei tempi, una cura. I medici non danno speranza e la mamma, nonostante il parere contrario degli altri figli, vende le proprietà di famiglia per assicurare le cure al ragazzo;
-1930: in seguito all'aggravarsi del male, Luigi viene ricoverato nel sanatorio Santa Corona di Pietra Ligure. Devoto alla Madonna, grazie soprattutto all'insegnamento della mamma, scrive una lettera a Filippo Rinaldi, rettor Maggiore dei Salesiani di Giovanni Bosco, affidandosi alle sue preghiere e a quelle dei ragazzi dell'oratorio. Il sacerdote gli risponde subito, raccomandandolo all'intercessione di Maria Ausiliatrice
-1931: all'età di 17 anni, Luigi viene dimesso dall'ospedale Santa Corona completamente guarito. Dopo l'esperienza della malattia, Novarese decide di spendere la vita per gli infermi e decide di iscriversi alla facoltà di Medicina;
-1935: muore la mamma. Da ex ammalato che ha scoperto dentro di sé le potenzialità di un cammino spirituale capace di condurlo all'incontro con il Cristo risorto, sceglie la strada del sacerdozio. Inizia gli studi nel seminario di Casale Monferrato e li conclude frequentando Almo collegio Capranica a Roma;
-1938: il  17 dicembre, nella basilica di San Giovanni in Laterano, viene ordinato sacerdote;
-1942: dal 1º maggio, su invito di monsignor Giovanni Battista Montini, Sostituto della Segreteria di Stato Vaticana e futuro papa Paolo VI, inizia a lavorare presso la Segreteria di Stato della Santa Sede, dove rimarrà fino al 12 maggio 1970;
-1943: il 9 aprile, consegue la laurea in Diritto canonico, discutendo la tesi La libertà della Chiesa in Camillo Cavour e nella Conciliazione; il 17 maggio fonda la Lega Sacerdotale Mariana per aiutare i preti infermi, feriti o in gravi condizioni economiche a causa della guerra;
-1945: ottiene il diploma di Avvocato Rotale presso la Sacra Romana Rota;
-1947: il 17 marzo, dopo l'incontro con Elvira Myriam Psorulla, dà l'avvio al Centro Volontari della Sofferenza, l'associazione nella quale il sacerdote insegna, fra l'altro, agli ammalati a pensare in modo nuovo se stessi e la malattia;
-1949: ottiene da Pio XII il permesso di dare avvio al Quarto d'ora della serenità, il programma radiofonico in onda ancora oggi sulla Radio Vaticana, interamente dedicato agli ammalati;
-1950: fonda la sua opera più importante, i Silenziosi Operai della Croce, un'associazione di anime consacrate – uomini e donne, sacerdoti e laici – impegnate a illuminare gli ammalati sul senso cristiano del dolore e a sostenerli attraverso opere assistenziali e di recupero professionale. Nello stesso anno pubblica per gli iscritti del Centro Volontari della Sofferenza, il mensile L'Ancora, canale di comunicazione tra gli ammalati;
-1952 inizia la costruzione della Casa Cuore Immacolato di Maria a Re, in provincia del Verbano Cusio Ossola, che verrà inaugurata il 23 maggio 1960. È la prima e unica casa di esercizi spirituali, al mondo, per i malati. Ancora nello stesso anno, Novarese fonda, con lo scopo di rendere più efficiente l'accompagnamento agli infermi, la quarta associazione, i Fratelli e Sorelle degli ammalati, “persone sane che si inseriscono nell'apostolato del malato condividendo lo stesso programma spirituale e sostenendolo nelle sue necessità”;
-1962: il papa Giovanni XXIII gli affida l'incarico di curare l'assistenza religiosa degli ospedali in Italia. In questi anni Novarese continua l'opera di apostolato a favore dei disabili, cercando di integrarli nella società attraverso l'insegnamento di un mestiere. Allestisce laboratori professionali a Balerna, nel Canton Ticino, ad Arco in provincia di Trento, dove il sindaco e l'amministrazione comunale contrastano l'iniziativa sostenendo che la presenza dei disabili nuoce agli albergatori e all'attività turistica; e poi a Condino (Trento), a Valleluogo di Ariano Irpino e a Moncrivello (provincia di Vercelli), sede dei corsi maschili di rilegatoria, riparazioni di elettrodomestici e ortofloricoltura;
-1970: lascia la Segreteria di Stato Vaticana e passa alle dipendenze della Conferenza Episcopale Italiana dove si occupa di pastorale sanitaria;
-1977: lasciata la CEI, si dedica interamente alla sua opera. Fonda Case di ricovero e di preghiera all'estero, organizza convegni su temi religiosi e scientifici mettendo a confronto medici e infermi, si fa promotore di Corsi di esercizi spirituali per i malati psichici. Attualmente la fondazione i Silenziosi Operai della Croce è presente negli Stati Uniti d'America e in Israele, oltre che in Francia, Polonia, Portogallo e Svizzera;
1984: muore a settant'anni il 20 luglio a Rocca Priora, località sui Colli Albani vicino a Roma. La salma riposa nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in via Giulia 59 a Roma;
-1989: il 17 settembre, inizio della causa di beatificazione;
-2004: il 27 febbraio, consegna della documentazione relativa all'inchiesta diocesana (46 volumi) alla Congregazione per le Cause dei Santi;
-2007: il 17 settembre, chiusura dell'inchiesta diocesana sul presunto miracolo avvenuto per intercessione di monsignor Novarese;
-2010: il 27 marzo, riconoscimento delle virtù eroiche del Venerabile;
-2011: riconoscimento del miracolo avvenuto nel 2002, relativo alla guarigione di Graziella Paderno, 57 anni, residente a Palestro (Pavia), Sorella degli Ammalati del CVS di Vercelli. Affetta da una dolorosissima patologia periartritica che interessava la spalla sinistra con calcificazioni locali e relativa impotenza funzionale del braccio, ha dichiarato di essere guarita per intercessione di monsignor Novarese. I medici hanno avuto modo di constatare una guarigione scientificamente inspiegabile; il 19 dicembre, Papa Benedetto XVI firma il decreto di beatificazione.
-2013: l'11 maggio viene beatificato.

2. Il suo amore per Maria
Dall’inizio della sua vita c’è sempre lei, la Vergine Santa, la Madre spirituale. Da piccolo voleva che la mamma recitasse sempre alla sera la lunga preghiera Salve Regina. Uno dei suoi primi ricordi – aveva intorno ai tre anni – è legato a una statuetta della Madonna di Lourdes, posta sull’architrave della porta, di fronte alla scala interna della casa. Egli stava ruzzolando fragorosamente lungo la scala fino a sbattere il viso a terra, ma non ebbe alcuna frattura o grave escoriazione. Nella sua guarigione la Madonna ha un posto importante e pure l’ha nella sua formazione sacerdotale. Impegnò tutta la sua vita e quella dei suoi figli spirituali nell’attuazione dei suoi materni richiami da lei rivolti all’umanità a Lourdes e a Fatima. Aveva nei suoi riguardi la confidenza e l’abbandono di un bambino tra le braccia della mamma. La sua devozione, però, non era sentimentale. Sentiva e viveva con lei un rapporto che nasceva dal comando di Gesù, morente sulla croce: «Ecco, tua Madre». «L’essere Madre di Cristo, da parte di Maria», ripeteva sovente, «significa pure essere la Madre nostra». E continuava: «Più avremo per la Madonna un cuore da bambino, più Ella ci manifesterà il suo Cuore di Madre». Con questa ottica confidava e deponeva nel cuore materno di Maria ogni suo progetto, con la semplicità del bambino e si confrontava con il suo comportamento con la forza di un saggio adulto. Concepiva la devozione alla Madonna come indispensabile per ricopiare le sue virtù, per vivere come lei di Gesù: «Se la nostra devozione alla Madonna», ripeteva, «non porta vicino a Gesù, non ci fa più osservanti della sua Legge, [...] non è una devozione sincera». Per questo motivo raccomandava a tutti gli aderenti alla sua opera: «Imitate l’Immacolata, la quale confrontava tutto quello che sentiva da Nostro Signore Gesù Cristo, tutto quello che udiva dalle sue parole, confrontava tutto e poi maturava la Volontà di Dio nei suoi riguardi e frettolosamente si poneva con il cuore pieno di carità alla esecuzione della Volontà di Dio». E con sollievo e gioia ricordava a coloro che si trovavano sotto il peso della croce: «Accanto alla vostra croce, in modo particolare, c’è Maria santissima, la nostra Madre spirituale, che veglia, che è fedele, che ci ama, perché vede in noi Gesù che continua il suo Calvario».

3. Maria, cuore delle sue opere
Dal suo immenso amore per Maria e per gli ammalati, nasce nel maggio 1943, la Lega Sacerdotale Mariana il cui intento primario è quello di riunire, nel vincolo della Vergine Immacolata, sacerdoti secolari e regolari, al fine di valorizzare l’umana sofferenza avendo particolare amore e sollecitudine verso i confratelli infermi o, comunque, bisognosi. Uno dei capisaldi, infatti, della spiritualità del Beato Novarese è la devozione alla Madonna a cui consacra tutta la sua opera. «E poiché il richiamo alla valorizzazione è partito dalla Madonna nelle sue apparizioni a Lourdes e a Fatima – sostiene mons. Novarese – questo apostolato non ha fatto che applicare tutte le parole della Madonna e tradurle in realtà nel campo dei sofferenti. La parte di nuovo che esiste in questo apostolato consiste nella presentazione e nel modo di raggiungere il fine. L’ammalato viene posto in piano di lavoro, cooperazione alla Redenzione, consapevole della sua responsabilità di “continuatore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo». Ed afferma ancora: «Ecco tutto il nostro programma: convincere i sofferenti della necessità e preziosità del dolore santificato dalla grazia; donare il frutto della propria preghiera per l’attuazione delle richieste dalla Vergine Santa formulate a Lourdes e a Fatima, che non sono altro che il programma salvifico di Gesù».

Bibliografia
FUSI R., Accanto alla vostra croce c'è sempre Maria, in Madre di Dio del 6 giugno 2008; IDEM, Sulle orme di Luigi Novarese, Edizioni CVS, Roma 2007; MOSCONE F., Mons. Luigi Novarese, apostolo dei malati, Edizioni CVS, Roma 2008;  IDEM, Seminatori di speranza, Edizioni CVS, Roma 2007; PACOMIO L., Monsignor Luigi Novarese, Piemme, Casale Monferrato 1997;  ANSELMO M., Luigi Novarese. Lo spirito che cura il corpo, Edizioni CVS, Roma 2011. GIORGINI A., La vita e le opere di Monsignor Luigi Novarese, Edizioni CVS, Roma 2010; COCCA E., Mons. Luigi Novarese (1914-1984). Una vita profetica per l'evangelizzazione della sofferenza, Tesi di Magistero in Scienze Religiose, Istituto di Scienze Religiose in Trento, Anno Accademico 2003-2004.






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