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BRINDISI (ITALIA)



A partire dal 5 agosto 2009, Mario D’Ignazio, il "piccolo della quercia", sostiene che vicino ad un ulivo nel giardino della sua abitazione, in contrada Santa Teresa di Brindisi, la "Vergine della Riconciliazione" si manifesta il giorno 5 di ogni mese, rilasciando messaggi e svelando dei segreti.. Il luogo delle presunte apparizioni e di altri ripetuti eventi soprannaturali, quali lacrimazioni di statue, miracoli eucaristici, stimmate, prodigi solari, effusioni di olio santo, ecc., è stato trasformato dal  veggente nel "Giardino benedetto", frequentato da molti devoti, che possono accedervi il 4 e il 5 di ogni mese.

POSIZIONE DEGLI ARCIVESCOVI DI BRINDISI-OSTUNI

a) Lettera ai sacerdoti dell'Arcivescovo ROCCO TALUCCI del 23 gennaio 2012 - Protocollo 7/12

In riferimento al fenomeno di queste apparizioni della Vergine a Mario D’Ignazio, in una prima presa di posizione da parte della Chiesa, l’Arcivescovo Mons. Rocco Talucci, consegnò ai Sacerdoti della Diocesi alcuni orientamenti. Nel documento, analizzando il fenomeno “ancora aperto e di cui il giovane Mario si assume la responsabilità”, Mons. Talucci ha precisato come non vi sia “Nulla da dire sulla bontà dei messaggi che la Madre celeste indirizzerebbe ai suoi figli”, ma questi, “pur stimolanti alla conversione per l’affermazione del Regno di Dio sulla terra, a volte diventano contradditori nelle forme in cui si manifestano”. “Confermando l’invito a coltivare prudenza nella lettura dei fatti, riflessione silenziosa ed ecclesiale nell’accoglienza dei messaggi, attesa e umiltà nella formulazione delle scelte operative”, l’Arcivescovo evidenzia alcune note di comportamento che impegnano tutti. E, in particolare: “Il fenomeno «apparizioni» sembra appartenere al solo «veggente» e non alla Chiesa, a cui è affidato il «deposito» della fede. Se il giovane, destinatario di «rivelazioni», con il pretesto di obbedire alla Beata Vergine e a Dio, non sente il dovere di rapportarsi alla Chiesa, all’Arcivescovo, è libero di farlo, ma questo non è modo ecclesiale. Se vuole organizzare manifestazioni religiose nella campagna di sua proprietà, lo fa per sua libertà personale e familiare, ma non è forma ecclesiale. Se vuole servirsi dei mezzi di comunicazione per propagandare i vari fenomeni, di cui si prende atto solo sulla sua parola, e accogliere inviti per recarsi in diversi luoghi a parlare del fenomeno, se ne assume la responsabilità, ma non è secondo consuetudine ecclesiale”. Nel messaggio affidato ai sacerdoti, Mons. Talucci afferma ancora: “È arbitrario, quindi non ecclesiale: considerare santuario la propria campagna, elevandola a luogo di processione; esporre a venerazione una statua confezionata secondo la propria visione; fregiarla di un titolo specifico; pubblicare immaginette mariane; formulare preghiere senza l’imprimatur, cioè senza l’approvazione ecclesiastica; esporre cartelli indicanti un particolare giardino; distribuire segni devozionali come a pellegrini verso un santuario”. E ancora: “Non appaiono autentici taluni messaggi rivolti a persone singole impegnandole a seguire forme particolari di adesione. Non è delicato parlare pubblicamente della consegna di un messaggio al Vescovo. Appare strano che la diffusione di un messaggio, molto forte, nei confronti dei sacerdoti, venga ritenuto prima segreto, e poi reso pubblico senza presentarlo prima all’Arcivescovo. Crea perplessità, non il dolore della Madonna, ma il suo linguaggio duro, mai usato e per niente misericordioso verso i sacerdoti di cui è Madre. Sorprende la irascibilità dei familiari del giovane verso coloro che dimostrano di non credere al presunto fenomeno. Sembra che si dia più cura e importanza all'accoglienza di pellegrinaggi, alla diffusione di interventi su giornali e riviste, su emittenti televisive e siti o a testimonianze dirette, che non ad un cammino di fede di livello veramente ecclesiale”. E infine: “Non risultano secondo verità alcune sue dichiarazioni rilasciate sulla vicenda del Seminario e sulla vita vocazionale. Non è comprensibile, sia la "delusione” del giovane D'Ignazio, espressa nei confronti dell’Arcivescovo per le posizioni che coltiva, sia la sospensione di qualunque incontro con Lui”. Nel documento, Mons. Talucci si rivolge direttamente ai Sacerdoti raccomandando loro di “orientare i fedeli alla normale vita di fede e di preghiera”; “far cogliere il messaggio di Maria che, nel Vangelo e nella Chiesa, esprime il suo amore materno e invita alla conversione e alla santità”; “educare alla certezza della fede senza affidarsi alle novità”. E infine l’esortazione ai fedeli, ai quali “pur considerando la libertà di ognuno di seguire, verificare, sperimentare situazioni nuove, che possono sembrare significative per la propria vita”, viene raccomandato di “pregare il Signore perché ci faccia conoscere la verità di fondo sottesa a queste manifestazioni”; se da questa esperienza dovesse sorgere uno stimolo alla fede “rinnovare la propria vita, nella testimonianza e nella esperienza sacramentale, vissute nelle proprie comunità parrocchiali”; di “non parlare di pellegrinaggio perché questo suppone come meta un santuario riconosciuto dalla Chiesa”; di “non legarsi ad effetti «eclatanti», a volte strani e contraddittori, che non appartengono alla prassi normale della fede e possono ingannare i più deboli e i più bisognosi”; di “comprendere la prudenza della Chiesa, e non incrementare la reazione legata forse a pretese personali”. Con una importante sottolineatura: “i momenti di preghiera nella contrada Santa Teresa non suppliscono le celebrazioni religiose nella propria chiesa”. Il Documento si chiude con l’assicurazione che “La Chiesa diocesana segue e seguirà con attenzione l’evoluzione del fatto per scoprire la volontà di Dio senza anticipi e senza pretese”.

b) Il 15 marzo 2015, l'Arcivescovo DOMENICO CALIANDRO emanò un Decreto con Nota esplicativa in cui negò la veridicità di questi eventi:

«DECRETO E NOTA ESPLICATIVA
Dal 2009 ad oggi l’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni è stata interessata da alcuni fenomeni mistici, aventi per oggetto le presunte apparizioni della Beata Vergine Maria al Sig.re Mario D’Ignazio, meglio noto come il “il piccolo della Quercia”.
Nel 2010 la risonanza mediatica assunta dal fenomeno e il comprensibile disorientamento di alcuni fedeli, spinsero il mio predecessore Mons. Rocco Talucci ad assumere accurate informazioni sulla natura delle suddette apparizioni mariane. Il risultato di questa prima indagine fu in seguito sottoposto all’attenzione della Congregazione per la Dottrina della fede per tutte le valutazioni del caso.
Recentemente, con lettera del 12 febbraio 2015 prot. n. 122/2011- 48990, il Dicastero ha espresso il proprio parere sul fenomeno, conferendo al sottoscritto Ordinario piena facoltà circa i provvedimenti da adottare.
Pertanto, avvalendomi delle facoltà concesse dalla Congregazione per la Dottrina della fede e premesse le dovute consultazioni, in forza della mia potestà ordinaria,

Dichiaro
Non autentiche le esperienze mistiche in oggetto


Al contempo, volendo un sincero ritorno dei fedeli alla pratica ordinaria della vita cristiana, dispongo quanto segue:
1. In forza del can. 1319 §1 C.J.C è fatto divieto al Sig.re Mario D’Ignazio di diffondere, con qualunque mezzo, contenuti riguardanti le presunte apparizioni nonché “messaggi” o “segreti”, pena l’interdetto latae sententiae e il conseguente divieto a ricevere i Sacramenti (cann. 1331 §1 n.2, 1332 C.J.C.).
2. È disposta a carico del Sig.re Mario D’Ignazio e dei suoi più stretti collaboratori l’interdizione da qualsiasi incarico ecclesiale nell’Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni.
3. Tutti gli atti di culto direttamente o indirettamente riconducibili alle apparizioni sono da considerarsi vietati. È altresì proibita ogni forma di patrocinio ecclesiastico.
4. A tutti i fedeli è vietato il sostegno materiale o morale delle opere facenti capo al veggente, pena l’interdetto latae sententiae di cui al punto n. 1.
5. Si affida la vigilanza su quanto disposto ai Reverendi Parroci dell’Arcidiocesi, fatto salvo l’intervento diretto della Curia arcivescovile per quanto di propria competenza.
Tutte le prescrizioni, dettate dalla sollecitudine per la retta dottrina e l’integrità della fede (cann. 386 §2, 823 C.J.C.), entrano in vigore dalla data odierna nonostante qualunque disposizione in contrario.

Dato dalla Curia arcivescovile di Brindisi il 15 marzo 2015
Sac. Claudio CENACCHI
Cancelliere arcivescovile

+ Domenico CALIANDRO

Arcivescovo di Brindisi – Ostuni»
 






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