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  Il ''Movimento Assunzionista''  
Dogmi

Da Stefano Cecchin, L'Assunzione di Maria nella Scuola Francescana, in AA. VV., L'Assunzione di Maria Madre di Dio. Significato storico-salvifico a 50 anni dalla definizione dogmatica, PAMI, Città del Vaticano 2001, pp. 633-645.



1. Le origini del movimento

Alla fine del XVIII secolo, ormai più nessuno si azzardava a negare l'assunzione in cielo di Maria, come testimonia Andrea Sgambati (+1783): «Della Beata Vergine Maria la Chiesa crede piamente e la dottrina di tutti i teologi concorda che fu assunta in cielo con il corpo risuscitato, tanto che sarebbe temerario chi afferma il contrario»273. E fu proprio in questo clima che nel 1763 il servo di Maria Cesario Shguanin (+1769) inviò a papa Clemente XIII la prima petizione scritta per chiedere ufficialmente la proclamazione del dogma dell'assunzione274. Cent'anni dopo, in risposta alla lettera enciclica Ubi primum nullis (2 febbraio 1849)275 inviata a tutto l'episcopato per interrogarlo sulla definibilità dell'Immacolata Concezione, mons. Jorge Sanchez, vescovo di Osma (27 giugno 1849) e l'arcivescovo di Malines, il cardinale Engelbert Sterckx, (15 dicembre 1849) chiesero che a insieme alla definizione dogmatica dell'Immacolata fosse proclamata anche quella dell'Assunta276. Ma l'impulso decisivo che diede il via al movimento assunzionista fu dato nel 1863 dalla petizione, suggerita da Antonio M. Claret (+ 1870), della regina di Spagna Isabella II a papa Pio IX277. Nello stesso anno, come narra la cronaca del movimento assunzionista278, il francescano Remigio Buselli (+1889) pubblicò l'opera La Vergine Maria vivente in corpo ed anima in cielo279, con cui si apriva la serie di studi che approderanno alla definizione dogmatica280. Convinto che la battaglia per l'Immacolata poteva concludersi solo con il trionfo dell'assunta281, il Buselli si mise all'opera analizzando dapprima le questioni storico-critiche, per studiare poi gli argomenti dogmatici e infine considerarete le ragioni teologiche. Per provare la verità dell'assunzione passa in rassegna le figura bibliche, i passi evangelici, i documenti conciliari e pontifici, gli scritti dei teologi, dei santi, le posizioni della Chiesa d'Oriente e la liturgia. Cerca, insomma, di essere il più esaustivo possibile. Il Buselli si oppone a coloro che vedono in Maria una figura distante da noi, una specie di angelo terrestre con un corpo quasi aereo282. La sua "reale" morte la riconduce tra i figli di Adamo, la unisce perfettamente al Figlio, gli è causa di merito ed è motivo di speranza per l'umanità283. Riguardo alla morte della Vergine ripropone la distinzione tra morte naturale e morte come conseguenza del peccato. Maria, concepita senza peccato originale, non doveva sottostarne alla pena, per cui la sua morte fece parte della sua condizione naturale di creatura sottoposta alla legge comune284. Essendo immune dal peccato originale in realtà sarebbe dovuta sfuggire alla pena del peccato originale. Di certo la sua morte non fu come quella a cui noi tutti siamo sottomessi perché fu immune da dolore e da agonia; fu un vivo desiderio di essere col suo Figlio, ed in questo trapassò di vita per un dolce deliquio d'amore285. Tale morte non ripugna perché è in piena armonia con tutti i misteri della Madre di Dio286. Tutto il discorso del Buselli è finalizzato a dimostrare che la sua morte, risurrezione e assunzione sono fatti dimostrabili con il metodo storico, cioè con le testimonianze che andando a ritroso ci portano sino ai testimoni oculari dell'evento. Secondo il Buselli l'assunzione fa parte della divina Rivelazione in quanto è deducibile dalla Scrittura, dimostrata dalla teologia, approvata dal magistero della Chiesa, creduta dalla Tradizione e dalla pietà dei fedeli. L'imminenza del Concilio Vaticano I fece sperare a molti che durante tale assise vi fosse una trattazione specifica dell'argomento, se non addirittura si procedesse alla definizione. Ma nel mondo cattolico non tutti la pensavano così. Da parte di un gruppo di vescovi francesi e tedeschi, infatti, giunsero a Roma le prime perplessità287. Nonostante questo al concilio l'argomento fu affrontato da apposite commissioni. Insieme all'arcivescovo di Catania Benedetto Dusmet e al benedettino Luigi Vaccari, il francescano Remigio Buselli lavorò alla redazione del postulato presentato al Concilio Vaticano I (1869-1870) e sottoscritto da 113 vescovi288. Sulla scia del vescovo cappuccino Giacinto Maria Martinez y Saez (+1873)289, di La Havana, che nel 1869 aveva inoltrato al Sommo Pontefice una petizione in cui riassumeva tutti gli argomenti favorevoli alla definizione dell'assunta, 13 vescovi francescani sottoscrisse un altro postulato, detto "dei francescani", in favore della definizione290. Esso ripresentava il principio della mariologia scotista per cui a Maria si deve accordare ciò che è di più eccellente se non è contrario all'autorità della Chiesa e della Scrittura, e presentava la maternità divina di Maria come ragione ultima dell'assunzione. L'improvvisa sospensione del Concilio (20 ottobre 1870) e le polemiche sorte a causa della proclamazione dell'infallibilità pontificia, fecero arrestare momentaneamente il cammino verso la definizione291, che riprese grazie all'opera del teologo Vaccari292. Nonostante questo, dopo il Concilio vi fu un crescendo di studi che vide impegnate vane università e studiosi. Sono da ricordare Ludovico Colini da Castelplanio (+1874) che scrisse uno dei maggiori trattati di mariologia del XIX secolo su Maria nel consiglio dell'Eterno293; Marcellino Ranise da Civezza294; il conventuale mons. Antonio Virdia295, che inviò a Leone XIII una singolare petizione nella quale propose la tesi della "non morte" di Maria, e i cappuccini Timoteo Ferréol Pouzier296; Bonaventura Gargiulo297 e Bernardo Golizia298. Tra la metà del XIX e i primi decenni del XX secolo, vi fu un continuo crescendo di studi e di petizioni finalizzate alla richiesta del dogma. Gran parte del materiale fu raccolto nei due volumi Petitiones de Assumptione299 che vennero poi corretti e completati dal cappuccino Arcangelo Roc300. La verità dell'assunzione, sempre più veniva sospinta verso la proclamazione dogmatica. Se nei secoli precedenti essa veniva incentrata nella ricerca delle ragioni teologiche, ora esigeva un maggiore approfondimento del fondamento biblico e delle fonti patristiche, liturgiche ed archeologiche.

2. L 'opera di Martin Jugie e Carlo Balic

Nel 1944 apparve l'opera di Martin Jugie (1878-1954) La mort et l'assomption de la Sainte Vierge. Etude historico-doctrina1e301, che, nonostante la ricchezza dei contenuti, fu immediatamente contestata per la scelta dei testi e la loro interpretazione, le nuove vie esposte e, la proposta di seguire la stessa procedura impiegata per le beatificazioni o canonizzazioni, per cui sarebbe bastato un miracolo per procedere alla proclamazione dogmatica. Inoltre l'omissione dei testi biblici sovente utilizzati dalla tradizione e i dubbi sulla autenticità delle fonti gerosolimitane, invece di aprire la strada verso la sospirata proclamazione dogmatica, come scrisse il gesuita M. Gordillo, fece «aumentare le difficoltà»302 e causò una controversia tra i teologi del tempo303 soprattutto a riguardo della morte di Maria304. Alla discussione teologica intervenne il francescano Carlo Balic (1899-1977)305, presidente della "Commissio Marialis Franciscana" poi "Accademia Mariana", che criticò il libro di Jugie306 e pubblicò le Testimonia de assumptione Beatae Virginis Mariae ex omnibus saeculis. Pars prior: ex aetate ante concilium tridentinum e Pars Altera: ex aetate post concilium tridentinum307, con cui completò il lavoro del Jugie, dando in maniera completa tutte le testimonianze antiche e della tradizione d'oriente e d'occidente sulla morte e risurrezione di Maria, a partire dal III secolo. Se il Jugie aveva posto dubbi, Balic, insieme agli studiosi che insorsero contro Jugie308, portò i fondamenti biblici e i dati della Tradizione che potevano risolvere i punti controversi aprendo sempre di più le porte alla definizione dogmatica.

3. I Congressi assunzionistici francescani

Continuando il suo impegno e la sua ricerca in favore della verità assunzionista, il P. Carlo Balic cominciô ad organizzare dal 1947 una serie di "Congressi assunzionistici francescani"309, finalizzati a studiare la dottrina ed apportare nuovi contributi in favore della proclamazione dogmatica. Nel primo Congresso, celebrato a Roma nel 1947, Balic affrontò le problematiche della mariologia del tempo cercando di dare una risposta ai problemi che riguardavo proprio la proclamazione dogmatica: il "sensum fidelium" e la morte di Maria310. Alla prima questione, suscitata dai teologi (Jugie) che esigevano l'esplicita testimonianza della Scrittura per poter definire una verità di fede, egli risponde che la Chiesa può procedere ad una proclamazione dogmatica basandosi sulla convinzione persistente e moralmente universale sulla credenza assunzionista che possiede il popolo cristiano in unione con i vescovi311. Infatti, «Tale esigenza oggi avanzata, non fu richiesta invece nei secoli passati, non fu richiesta quando si trattò di definire il dogma della immacolata concezione; e concludiamo che anche nel nostro secolo non si deve richiedere per definire il dogma dell'assunzione [ ... ] Per giungere a coò bisogna seguire un'altra strada: occorre provare cioè che lo Spirito Santo vive nella Chiesa, che esso non può permettere che l'intera Chiesa sbagli, e che quindi, se oggi la Chiesa intera crede questa verità, essa è contenuta senz'altro nel deposito della rivelazione»312. Anche gli altri congressi assunzionistici francescani tenderanno a provare tale assunto. Il primo si celebrò a Roma nel 1947. Esso giunse alla conclusione che, sebbene la maggior parte dei teologi sostiene la morte, risurrezione e glorificazione della persona di Maria, ii congresso ritiene che nella formula di definizione non è necessario fare menzione della morte e della risurrezione313. Non è poi necessario che i teologi stabiliscano questa verità come formaliter implicite rivelata, ma basta provare, con certezza morale, che questa verità fu da Dio realmente e oggettivamente rivelata. Si portarono le prove di Gen 3, 15; Lc 1, 28-38, 42 e dei tre dogmi mariani: immacolata concezione, maternità, verginità. Ma la prova più forte è data dalla fede della Chiesa docente e discente, come ci ha dimostrato il movimento assunzionistico. Infine, il congresso ritenne opportuno procedere alla definizione dogmatica «per presentare agli uomini, offuscati dalle nebbie del naturalismo e del materialismo, un richiamo alla stima della persona umana e dei destini futuri; onde dare un coronamento alla teologia mariana, promuovere maggiormente la pietà come gli studi mariani; affinché la Regina della pace, la Madre di Cristo vieppiù esaltata dalla Chiesa militante, impetri sempre più ampi favori divini, rivolti a rinsaldare l'unità tra i popoli»314. Il secondo Congresso assunzionista si celebrò in Portogallo (Lisbona e Fatima) nell'ottobre del 1947. Nuovamente si analizzò la questione della definibilità del dogma che non trovava alcuna esplicita testimonianza nella Sacra Scrittura e negli scritti dei primi secoli. Si ribadì che una verità perché possa essere definita come dogma, è necessario che sia stata rivelata prima della morte dell'ultimo degli apostoli e che sia opportuna315. Per cui, prendendo in considerazione l'opinione comune della Chiesa sull'assunzione e percorrendo il cammino attraverso cui questa verità è entrata nella dottrina della Chiesa, si può dimostrare che questa convinzione è contenuta nel deposito della rivelazione e che quindi può essere definita come dogma di fede316. Considerando, poi, i benefici che la Chiesa ha acquistato con il progresso della dottrina mariana e dei dogmi, si è infatti notato come dopo la proclamazione del dogma dell'Immacolata vi sia stata una rinascita del mondo cattolico in un periodo difficile per la Chiesa317, la proclamazione dell'assunzione è quindi opportuna per vincere i pericoli del materialismo storico318. Il terzo congresso assunzionista fu celebrato in Spagna nell'ottobre 1947. In esso si arrivò a sostenere che non vi sono ragioni teologiche sufficienti per affermare l'immortalità di Maria, ma che invece ci sono fortissimi argomenti che sostengono la tradizione della morte. La fede attuale della Chiesa ha comunque sufficienti motivi per procedere con sicurezza alla proclamazione dell'Assunta. Si proponeva il 1948, o il 1950, come anno giubilare per commemorare la morte e la risurrezione anticipata della Vergine. Infine, si giudicò conveniente e opportuno che la dottrina dell'Assunzione fosse definita quanto prima come dogma di fede319. Ancora una volta, il P. Balic, ribadì «Sappiamo dalla storia che nell'antichità cristiana la Religione cattolica distrusse le eresie degli ebioniti, nestoriani, adozionisti, doceti, gnostici, marcioniti e manichei, esaltando e proclamando il dogma della divina maternità e della perpetua verginità di Maria Santissima. Dalla storia medievale sappiamo che la Chiesa trionfò sulla sensualità, il razionalismo ed il materialismo dei catari, albigesi e turchi, meditando i misteri gioiosi, dolorosi e gloriosi del Rosario. Finalmente, la storia moderna ci dice come la Chiesa trionfò sulla rivoluzione satanica del XVIII secolo e come ottenne trionfo sulla massoneria, sul razionalismo e l'ateismo, proclamando il dogma dell'Immacolata Concezione. Quale trionfo potremo sperare oggi dalla proclamazione dell'ineffabile mistero dell'Assunzione di Maria?».320 Per padre Balic l'opportunità della proclamazione è data dalla validità e perennità della proposta cattolica, in un mondo soggiogato dal vano materialismo ateo, che annuncia il trionfo della vita sulla morte, dell'incorruzione sulla dissoluzione, del primato dello spirito sulla terrestrità. Maria è il grande segno posto da Dio sulla perennità della promessa del Risorto e sulla realtà della dignità e integrità e pienezza della persona umana; glorificata, in anima e corpo, dalla munificenza di Dio. Il quarto congresso assunzionista celebrato a Montréal (Canada) nel 1948321, ed il quinto congresso "de America Latina" celebrato a Buenos Aires nell'ottobre del 1948322, continuarono l'indagine esegetica, patristica e dottrinale sulla teologia dell'assunzione. L'attenzione si rivolse alle problematiche dei teologi contemporanei323 alle cui divergenze si propose la soluzione del tradizionale sensus fidelium o consenso universale324. Il sesto congresso si celebrô a Puy-en-Velay (Francia) nell'agosto del 1949325. In esso si ribadì la fedeltà dei maestri francescani alla tradizione mariana dell'Ordine326, e come l'Immacolata Concezione, quale causa totale ed esclusiva, dimostri in maniera inconfutabile, il glorioso privilegio dell'Assunzione327. Alla vigilia della proclamazione dogmatica, dall'8 all'11 ottobre 1950, venne celebrato il settimo congresso assunzionista francescano negli Stati Uniti328, nel quale si riassunse e si rivalutarono i risultati teologici dei sei congressi precedenti. Si trattò dell'immortalità di Maria alla luce della Sacra Scrittura, della relazione tra il peccato e la morte nei teologi medievali, sino alla imminente definizione del dogma dell'Assunzione, mettendo anche in conto le inevitabili e diverse reazioni intra ed extra ecciesiali all'atto definitorio del Romano Pontefice del dopo definizione.

4. La definizione dogmatica

Nella Commissione teologica, incaricata da Pio XII per studiare la proclamazione del dogma di Maria assunta in cielo, troviamo nuovamente impegnato il P. Balic329. La costituzione apostolica Munificentissimus Deus, con la quale fu definito il dogma, in vari punti positivamente accolse il contributo teologico proposto e difeso nei vari secoli dai teologi della scuola francescana e da Carlo Balic330. Nel documento definitorio, infatti, oltre alle esplicite menzioni di Antonio di Padova, di Bonaventura e di Bernardino da Siena, troviamo accennata la dottrina che già molti maestri francescani nei secoli precedenti avevano sostenuto e difeso ad oltranza: la predestinazione331, le prerogative della "Madre di Dio"332, sempre riconosciute dalla e nella Chiesa333, la connessione tra l'Immacolata concezione e l'assunzione334, il "sensum fidelium"335 e la necessità per il tempo presente di proclamarne il dogma336. Anche la questione della morte337 viene in un certo senso riconosciuta dalla Costituzione apostolica quando riporta il testo del Sacramentario di papa Adriano I: «Degna di venerazione è per noi, o Signore, la festività di questo giorno, in cui la santa Madre di Dio subì la morte temporale, ma non poté essere umiliata dai vincoli della morte colei che generò il tuo Figlio, nostro Signore, incarnato da 1ei»338. Gli argomenti, che erano stati riassunti da Balic nei suoi scritti e nei congressi assunzionistici appena richiamati, trovarono ampio consenso ai fini del dogma339. Nel 1953 Carlo Balic pubblicava gli Echi e commenti della proclamazione del Domma dell'Assunzione, ottavo volume di quella collana che aveva dedicata agli studi sull'Assunzione340, dove raccoglie gli studi dei vari autori, riportando sull'elenco bibliografico ben 2515 scritti pubblicati dal 1950 al 1952.

NOTE
273 A. SGAMBATI, Opus de thoeologicis institutis (Matriti 1833) X, 69.
274 Cf. G. GIURIATO, L'iniziatore del movimento assunzionista, P. Cesario M. Shguanin O.S.M., in Alma Socia Christi X (Romae 1953) 271-281; S. M. MEO, Immacolata Concezione ed Assunzione della Vergine nella dottrina del M. Cesario M. Shguanin O.S.M. (Roma 1995).
275 Pio IX, Epistola enciclica Ubi primum nullis de B. Virginis Mariae immaculata conceptione, in PII IX Acta, III, 162-166.
276 Cf. W. HENTRICH-R. G. DE MOOS, Petitiones de Assumptione corporea B.M. Mariae in caelum definienda ad Sanctam Sedem delatae, propositae secundum ordinem hierarchicum, dogmaticum, geographicum, chronologicum ad consensum ecclesiae manifestandum (Romae 1942) H, 1055-1056,
277 Ibid., 882-884.
278 Ibid., 884.
279 R. BUSELLI, La Vergine Maria vivente in corpo ed anima in cielo, ossia, apparecchio teologico-storico-critico per la futura definizione dogmatica della corporea assunzione della Madre di Dio, secondo il beneplacito della cattolica Chiesa (Firenze 1863).
280 Cf. M. BERTAGNA, P. Remigio Buselli O.F.M. e il movimento assunzionistico contemporaneo, in Atti del Congresso Naz. Mariano dei Frati Minori d'Italia (Roma 1948) 405-414; P. RENAUDIN, La doctrine de l'assomption de la Très Sainte Vierge (Paris 1912) 164; F. S. GODTS, Definibilité dogmatique de l'assomption corporelle de la Très Sainte Vjerge (Esschen 1924) 14; L. VACCARI, De corporea Deipara assumptione in coelum. An dogmatico decreto definiri possit. Disquisitio historico-critico-theologica (Romae 1869) 265.
281 Cf. BUSELLI, La Vergine Maria vivente in corpo ed anima in cielo, cit., 16-17.
282 Ibid., 23.
283 Ibid., 24.
284 Ibid., 23.
285 Ibid., 24.
286 Ibid., 24-25.
287 Si trattava in special modo di perplessità per una possibile definizione delle dottrine del Sillabo, dell'assunzione e dell''infallibilità pontificia: cf. Acta et Decreta sacrosancti oecumenici Concilii Vaticani (Friburgi 1892) 832-848; E. CECCONI, Storia del Concilio Ecumenico Vaticano, (Roma 1879)11, 204-292. 365-384.491-505.
288 Cf. HENTRICH-DE MOOS, Petitiones, cit., II, 1056.
289 Cf. G. M. MARTINEZ Y SAEZ, Ad sanctissimum Dominum nostrum Pium Papam IX humillimae preces circa beatae virginis ac Dei genitricis Mariae assumptionem in caelum, quas occasione oecumenici concilii Vaticani supplex fundebat Hyacinthus Maria, episcupus S. Christophori de Avana (Matriti 1872); in HENTRICH-DE MOOS, Petitiones, cit., I, 149-150.
290 Cf. HENTRICH-DE MOOS, Petitiones, cit., II, 91.
291 Cf. G. FILOGRASSI, L'Assunzione di Maria. Voti del mondo cattolico, in Civiltà Cattolica 97 (1946) 1, 98.
292 Cf. L. BELLOLI, La teologia dell'assunzione corporea di Maria Santissima dalla definizione dell'Immacolata Concezione alla fine del secolo XIX. Contributo alla storia del dogma (Romae 1956) 157-160.
293 L. COLINI DA CASTELPLANIO, Maria nel consiglio dell'Eterno, ovvero la Vergine predestinata alla missione medesima con Gesù Cristo (Napoli 1873); cf. E. STRIANESE, L'assunzione di Maria SS. nella mariologia del P. Ludovico Colini da Castelplanio, O.F.M. (Tone del Greco 1955); La Civiità Cattolica 24 (1873) X, 704-708.
294 Cf. M. RANISE DA CIVEZZA, La vita di Maria Vergine (Roma 1886).
295 Cf. A. VIRDIA, Pro dogmatica definitione integrae in caelos assumptione Deiparae Virginis (Catanzaro 1880).
296 Cf. T. FERREOL POUZIER, De la définibilité de l'assomption de la Très Sainte Vierge, in Etudes franciscaines 10 (1903) 255-256.
297 Cf. B. GARGIULO, La corporea assunzione di Maria al cielo. Tradizione e scuola francescana (Napoli 1902).
298 Cf. B. GOLIZIA, Ricordi teologici per lo studio dell'assunzione corporea di Maria vergine in cielo (Foligno 1904).
299 Cf. HENTRICH-DE MOOS, Petitiones, cit.
300 Cf. A. Roc, Adnotationes circa petitiones de Beatae Virginis Mariae assumptione corporea in caelum dogmatice definienda, in Collectanea franciscana 14 (1944) 264-274.
301 M. JUGIE, La mort et l'assomption de la Sainte Vierge. Étude historico-doctrinale (Città del Vaticano 1944).
302 M GORDILLO, Notas sobre el movimiento teológico asuncionista en Roma bajo el Pontificado de Pio XII, in Estudios Marianos 6 (1947)543.
303 Cf. L. DI FONZO, Movimiento marioloógico en Italia (1939-1948), in Estudios Mariano 10 (1950) 237; J. M. BOVER, La asunción de Maria. Estudio teólogico histórico sobre la asunción corporal de la Virgen a los cielos (Madrid 1951) 15.
304 I teologi si divisero in due correnti, i "mortalisti" e gli "immortalisti" con Jugie: G. M. ROSCHINI, L'assunzione nella teologia contemporanea, in Marianum 7 (1945) 1-34;
305 Cf. D. ARACIC, La dottrina mariologica negli scritti di Carlo Balic (Roma 1980).
306 Cf. C. BALIC, De definibilitate assumptionis Beatae Virginis Mariae in caelum, in Antonianum 21 (1946) 3-67.
307 BALIC, Testimonia de assumptione Beatae Virginis Mariae ex omnibus saeculis. Pars prior: ex aetare ante concilium tridenrinum (Romae 1948); Pars Altera: ex aetate post conciliuni tridentinum (Romae 1950).
308 Tra questi emerge la figura del gesuita O. FALLER che nel De priorum saeculorum silentio circa Assumptionem Beatae Mariae Virginis (Romae 1946) scrive con una certa violenza contro la "preconcepta opinione" di Jugie sulle fonti gerosolimitane, che lo stesso Faller dimostra autentiche, come dimostra I'archeologia moderna.
309 Cf. B. DE ARMELLADA, Padre Balic e i Congressi Assunzionistici Francescani. Memoria eius in benedictione. Atti del Simposio internazionale per il 1° Centenario della nascita di P. Carlo Balic, cit., 91-116.
310 BALIC, De definibilitate Assumptionis B. Virginis Mariae in caelum, cit.
311 BALI, Sulla definibilità dell'assunzione della Beata Vergine Maria, in Atti del Congresso Nazionale Mariano dei Frati Minori d'Italia (Roma 1947) 692-695.
312 Ibid., 695.
313 Ibid., 10.
314 Ibid., 10.
315 Cf. Actas do Congresso Mariano dos Franciscanos de Portugal (Lisboa-Fàtima, 9 a 13 outubro 1947), (Lisboa 1948) 204-205.
316 Cf. BALIC, Vers un nouveau dogme marial, in Actas do Congresso Mariano dos Franciscanos de Portugal, 174-175.
317 Ibid., 180ss.
318 Ibid., 185.
319 Cf. Actas del congreso mariano franciscano-español (Madrid 1948) 380.
320 BALIC, Significado del actual movimiento asuncionista en el mundo, in Actas del congreso mariano franciscano-espanol, cit., 373.
321 Vers le dogme de l'Assoniption. Journées d'Etuies Mariales (Montréal Montréal 1948).
322 Actas del Congreso Asuncionista Franciscano de America Latina (Buenos Aires 28 septiembre - 4 octubre 1948) (Buenos Aires 1949).
323 Cf. B. LONGEROAN, <,The Teaching of Theology>>, in Vers le dogme de l'Assomption. Journdes d'Etudes Mariales, cit., 411-424; C. KOSER, <<Calificatión teológica de la Asunción>>, in Actas del Congreso Asuncionista Franciscano de America Latina, cit., 329-353.
324 Cf. BALR, <<A propósito de la reciente controversia sobre Ia definibilidad de la Asunción de la Bienventurada Virgen Maria>>, in Actas del Congreso Asuncionista Franciscano de America Latina, cit., 357-388.
325 Congrès Marial du Puy-en-Velay (11-15 aodt 1949). L'Assomption de la Très Sainte Vierge (Paris 1950).
326 Cf C. PIAw, <<L'Assomption de la Vierge et I'Ecole Franciscaine du XV siècle>>, in Con-
grèsMarial du Puy-en-Velay (11-15 aot?t 1949). L'Assomption de la TrèsSainte Vierge, cit., 93.
327 Cf. LONGPRE, <<L'Assomption et l'Immaculée Conception>, in Congrès Marial du Puy-en-Velay (11-15 aodt 1949). L'Assomption de la Très Sainte Vierge, cit., 243-282.
328 First Franciscan National Marian Congress in Acclamation of the Dogma of the Assumption (October 8-11, 1950) (Burlington -Wisconsin 1952).
329 La Prima Commissio Specialis era formata da: P. Alfonso, OSB; C. Balic, OFM; P. de Meester, OSB; R. Garrigou-Lagrange, OP; M. Gordillo, SI; M. Jugie, AA; H. Lennerz, SI; A. Merk, S.I.; F.S. MUller, SI; I. Ortiz de Urbina, SI; T. da Orbiso,OFMCap. La Secunda Commissio Specialis era composta da C. Balic, OFM; C. Boyer, SI; M. Cordovani, OP; E. de S. Teresa, OCD; A. Fares; R. Garrigou-Lagrange, OP; H. Lennerz, SI; V. Mc Corniick, SI; D. Palermo Lazzarini, SI; P. Parente; S. Tromp, SI. Infine, alla Tertia Commissio Specialis prese parte P. Parente; M. Cordovani, UP; C. Balic, OFM; H. Lennerz, SI; D. Palermo Lazzarini (Cf. Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, Tab. B.M.V. Fasc. I-VU!).
330 Cf. BALIC, De proclamato assumptionis dogmate prae theologorum doctrinis et Ecclesiae vita, in Antonianum 26 (1951) 3-39.
331 Cf. PIO XII, Munificentissimus Deus, 754.
332 Ibid., 754.
333 Ibid., 754.
334 Ibid., 754.
335 Ibid., 756-757.
336 Ibid., 753-754.
337 Giovanni Paolo II ha definitivamente chiuso il problema affermando «É possibile che Maria di Nazaret abbia sperimentato nella sua carne il dramma della morte? Riflettendo sul destino di Maria e sul suo rapporto con il divin Figlio, sembra legittimo rispondere affermativamente: dal momento che Cristo è morto, sarebbe difficile sostenere il contrario per la Madre»: (La dormizione della Madre di Dio, Udienza generale del 25 giugno 1997, in L'Osservatore Romano [26 giugno 1997] 4). Cf. a questo riguardo il contributo di S. M. PERRELLA, L'Assunzione di Maria nella teologia post-conciliare, pubblicato in questo volume alle pagine 139-144.
338 PIO XII, Munificentissimus Deus, 759.
339 Cf. ARACIC, La dottrina mariologica, cit., 178-179.
340 Echi e commenti della proclamazione del Domma dell'Assunzione. Studia Mariana VIII (Roma 1954).
 

Inserito Sabato 29 Luglio 2017, alle ore 9:53:21 da latheotokos
 
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DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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