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  Presentare Maria ai piccoli  
Spiritualità

Una catechesi di Don Carlo Tarantini, Parrocchia Natività di Maria, Gorle.



L’educazione religiosa dei bambini piccoli

Un’immagine molto diffusa nelle nostre chiese e nelle nostre case è quella della Madonna con il Bambino. Scoprire con i bambini la figura della Madre di Gesù, può quindi costituire una tappa significativa dell’educazione religiosa nella prima infanzia. Il bambino dopo il compimento del primo anno di vita ormai distingue chiaramente i volti delle persone più familiari, ne coglie le differenze, li riconosce. Si fa capire con gesti e suoni (parole più o meno chiare): per passare dalle braccia di una persona a quella di un’altra, per avere un giocattolo, per chiedere qualcosa. Sta inoltre acquisendo abilità manuali: è capace di battere le manine, di fare ciao, di sorridere, di muoversi carponi per casa, di gattonare, esplorando l’ambiente circostante. È l’anticipo di ciò che presto rivoluzionerà la sua vita: assumere una posizione stabilmente eretta e camminare da solo. La crescente attenzione del bambino all’ambiente che lo circonda, insieme con il crescere della consapevolezza di sé, offre nuove opportunità all’educazione religiosa. I piccoli riti familiari come il segno della croce (fatto sulla sua fronte e visto fare in certi momenti dai genitori nella forma tradizionale), così come le parole e le espressioni religiose, adesso sono colti dal bimbo in maniera più precisa, entrano a far parte di quei vissuti familiari che lo stanno pian piano aprendo al mondo nelle sue diverse dimensioni, compresa quella trascendente. Giunto a questo punto del suo sviluppo, per il bambino è arrivato il momento di una nuova esperienza religiosa: scoprire ed entrare in rapporto con un’immagine ricca di significati, quella della Madonna con il Bambino. Quasi sempre questa immagine è già presente nella casa. Si tratta ora di porla accanto al lettino del piccolo e di trovare il modo giusto per un suo coinvolgimento diretto.

Un’opportunità per l’educazione religiosa: la Madonna con il Bambino

Fra le immagini religiose che è possibile proporgli in questo periodo, l’immagine della Madonna con il Bambino è certamente la più adatta. In essa è presente il mistero dell’incarnazione (Dio che si fa uomo), ma insieme compaiono una mamma e il suo bambino, figure familiari al bimbo. Meno incisive al momento risultano le figure dell’angelo, della sola Madonna, di Gesù adulto o sulla croce e le immagini dei santi. Tra le immagini della Madonna con il bambino si può scegliere un modello tradizionale o anche le icone o certe statuine, oppure figure in rilievo, da collocare in maniera che siano ben visibili al bambino. L’immagine deve essere presentata con parole semplici, in un momento favorevole in cui è tranquillo e predisposto a raccogliere la comunicazione. Le parole potranno essere simili a quelle che seguono (ma anche stavolta saranno i genitori a trovare quelle giuste per il loro figlio, in modo da favorirne il coinvolgimento): «Tesoro, oggi accanto al tuo lettino mettiamo questa bella immagine di una mamma con il suo bambino. La mamma è la Madonna e si chiama Maria. Il bambino che ha in braccio è  Gesù, il dono più grande che Dio ha fatto agli uomini… Maria amava molto il suo bambino. Lei e Gesù amano tutti i bambini, tutte le mamme e tutti i papà del mondo. E anche noi vogliamo molto bene a Gesù e alla Madonna… Da oggi Maria e il suo piccolo Gesù staranno accanto al tuo lettino . Ti faranno sempre compagnia. Prima di addormentarti e al risveglio li potrai guardare. Gli puoi mandare qualche bacio, così… Poi, appena saprai parlare , mamma ti insegnerà una preghiera da rivolgere alla Madonna, una preghiera che si chiama Ave Maria. Oggi la reciterà mamma anche per te: “Ave, Maria…” ». Il bambino è in grado di capire?  A questa età del bambino non dobbiamo preoccuparci della comprensione concettuale e totale del nostro messaggio. Innanzi tutto il bambino è sempre interessato alle cose che gli si dicono con amore, a essere coinvolto in ciò che lo riguarda e che lo circonda. Se non comprende bene il significato delle nostre parole, riesce comunque a coglierne il tono affettivo, l’intenzione profonda. Egli, inoltre, è in grado di percepire l’essenziale: la Madonna e il Bambino è qualcosa di importante che mamma e papà mi mettono vicino. Naturalmente da quel momento – nei giorni e negli anni che verranno – si troveranno altre occasioni per riprendere il discorso, portando con sobrietà e misura l’attenzione del piccolo su quell’immagine, fino a farla diventare per lui una cosa familiare, legata al suo mondo affettivo. Ecco l’esperienza di una famiglia: “Giacomo (2 anni e mezzo) fin da quando era più piccolo è stato sempre molto colpito dalla figura di Gesù Bambino stretto al petto della madre. Forse perché lui stesso sente molto il bisogno del contatto fisico con la sua mamma. Ci sembra che ora abbia in qualche modo intuito che quel bambino non è un bambino qualsiasi. Infatti, lo chiama Gesù, mentre la Madonna è soprattutto la mamma. La sera prima di dormire desidera guardare e tenere in mano l’immagine di Maria con il Bambinello”.

Un nuovo piccolo rito della sera

L’immagine della Madonna con il Bambino può fornire lo spunto per un nuovo piccolo rito in famiglia. La sera, prima (o dopo) il segno della croce sulla fronte, uno dei due genitori (o magari entrambi) possono mettersi con il bambino di fronte all’immagine e recitare per lui l’Ave Maria, ricordandogli che è una bella preghiera che rivolgiamo alla Madonna, alla madre di Gesù. In tal modo l’Ave Maria gli diventerà familiare, ne apprenderà pian piano le parole finché, con la piena acquisizione del linguaggio, dopo averla memorizzata la reciterà anche lui insieme con mamma e papà. Riprendo qui un discorso già affrontato nei precedenti articoli: l’importante è che i bambini vedano i propri genitori pregare. È il modo più significativo per farli entrare nella dimensione del rapporto dell’uomo con Dio, un Dio che non vediamo ma che ci è sempre accanto con amore. Un po’ per volta l’immagine di Maria con il bambino diventerà familiare anche al nostro bimbo, e gli trasmetterà pace e sicurezza. La dimestichezza che il bambino acquisisce con questa immagine, lo metterà presto in grado di identificarla in altri ambienti: in chiesa, nelle cappelle che si incontrano per strada o nelle gite in campagna… E sarà spesso lui a indicarla come qualcosa che fa parte del suo mondo, che gli è familiare (magari inviandole un piccolo bacio). Un’esperienza: “Sin da quando Benedetta era molto piccola, abbiamo cominciato a farle il segno della croce sulla fronte prima di andare a dormire, con una benedizione e un ringraziamento a Dio per tutte le cose belle che ci aveva regalato nella giornata. Con il passare del tempo (adesso ha 21 mesi) al momento di andare a dormire facciamo precedere alla benedizione, l’Ave Maria che recitiamo insieme mano nella mano guardando un’immagine della Madonna con Gesù Bambino appesa sopra il letto. Benedetta tiene molto a questo momento, che è diventato un vero e proprio rito prima di andare a dormire. Nel periodo prece dente al Natale, al momento della preghiera serale, abbiamo aggiunto  poi un «ringraziamento speciale» alla Madonna per il grande dono della nascita di Gesù che stava per farci. Questo concetto si è impresso con molta forza nella mente di Benedetta, che per tutto il periodo di Avvento andava dicendo: «Viene Natale e nasce Gesù Bambino!»”.

Festa di compleanno con preghiera

In occasione del primo o secondo compleanno del nostro bambino sarà bello organizzare un momento di festa con parenti e amici, regali e torta, candelina da spegnere al canto di «Tanti auguri a te…». Tutte cose che contano, che contribuiscono a dare sicurezza al bambino, a farlo sentire amato oltre che dalla sua famiglia, da una cerchia più larga di persone. Una cosa però non deve mancare in una giornata come questa: un momento di preghiera magari proprio davanti all’immagine ormai familiare della Madonna con il Bambino per ringraziare dei doni ricevuti, e per chiedere che il Signore continui ad accompagnare il bambino nel lungo cammino che lo attende. Questo momento darà un significato più profondo alla festa e farà sentire al piccolo la presenza di un Amore più grande, che veglia sulla sua famiglia e su di lui. Sarebbe bello se ciò avvenisse già al mattino, quando il bambino si sveglia. Agli auguri e agli abbracci potrebbe seguire il segno della croce tracciato sulla sua fronte da entrambi i genitori, insieme con una breve preghiera a Dio come Padre di tutti che ci ama e ci sta vicino e a Maria come mamma di Gesù e mamma nostra. Nel caso manchi in famiglia un’immagine della Madonna con il Bambino, questa potrebbe essere l’occasione propizia per un regalo “speciale” che sarà come un investimento per l’educazione religiosa del bambino e anche della sua famiglia: “Al mattino del suo compleanno abbiamo fatto trovare sul suo comodino una piccola statua (infrangibile) della Madonna con in braccio Gesù. Quell’immagine, poco distante dalla sua testa, ci sembra che le trasmetta un senso di protezione: spesso si addormenta accarezzandola e tenendola stretta tra le mani. Certo è che ogni sera nostra figlia ama salutare la mamma celeste con un’Ave Maria e augurarle con un bacio la buona notte”.

Inserito Martedi 30 Giugno 2020, alle ore 18:30:07 da latheotokos
 
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DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
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