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  In cammino con Maria 
Spiritualità

dal libro di Bernard Martelet, Alla scuola della Vergine. Note di teologia spirituale, Edizioni Paoline, Roma 1984, pp. 102-107.




Contemplare la Vergine Maria nel trionfo della sua Assunzione non deve distoglierci dal nostro dovere quotidiano, tutt'altro! Il pensiero della Madonna nella pienezza della vita, traboccante di tenerezza, è un incitamento nel grigiore delle nostre giornate. Noi prepariamo la nostra beatitudine eterna vivendo pienamente la nostra vita di ogni giorno. La vita cristiana è la vita di Cristo in noi, con noi e attraverso noi. Tutto questo interessa la Vergine Maria ed è per noi quanto mai giovevole porre la Madonna nel nostro cuore, nei nostri pensieri, nelle nostre parole e nelle nostre azioni.
San Bernardo ci consiglia: «Maria sia sempre nella tua bocca e nel tuo cuore»67. La bocca parla della pienezza del cuore; così, quando si ama la Madonna, si è felici di parlarle. Ci sono molte preghiere alla Vergine, alcune bellissime, ma non dobbiamo aver paura di parlarle con parole nostre, o anche di restare in silenzio. Talvolta il silenzio dice molto più delle parole.
Ci sono anzitutto le parole di lode; quanto più si conosce la Vergine Maria, tanto più si sente il bisogno di lodarla, di ammirarla, di ringraziarla. È una gioia ripeterle i più bei titoli che si trovano nella Sacra Scrittura e nei Padri d'Oriente che sono tutti un po' poeti; come pure nella liturgia, soprattutto nelle liturgie antiche o orientali. C'è inoltre tutto quello che la poesia e l'arte hanno cercato di esprimere sull'Immacolata. Tutti i titoli di gloria della Madonna gravitano intorno a tre grandi realtà: la tutta Santa, la madre di Dio, la sempre Vergine.
Parlare a Maria non basta, bisogna avere anche il coraggio di parlare di lei e di farlo con convinzione e piena conoscenza. Se si ha il cuore pieno di Gesù Cristo, sarà un piacere parlare di lui e farlo conoscere a quelli che non lo conoscono. Così pure per la Vergine Maria. Se noi l'amiamo, non potremo tacere il suo nome, non potremo nascondere l'amore che abbiamo per lei.
Prima di tutto, bisogna che la Madonna sia nel nostro cuore, che non si allontani dal nostro cuore. Gesù ha detto: «Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34). La parola importante è «come» Gesù ha amato, ossia alla sua misura che è senza misura. Egli ha amato suo Padre, ci ha amato, vuole che noi ci amiamo gli uni gli altri. Ha amato sua madre e vuole che noi l'amiamo come egli stesso l'ha amata. È dunque un dovere per noi amare Maria, è una dolcezza amarla come Gesù l'ha amata, ossia da vero figlio. Avere Maria nel cuore, vuoi dire mettere nel cuore bellezza, tenerezza, forza.
Maria è un sostegno sul quale ci si può appoggiare con piena sicurezza; è una guida con la quale ci si può confidare, soprattutto nei momenti tristi; è un modello piacevole da riprodurre, è una confidente sicura e un'educatrice insigne. Noi abbiamo bisogno di amare e di essere amati; Maria eccelle nell'orientare il nostro cuore verso il vero amore. La Vergine è un rifugio per ogni angoscia, quella del peccato, quella della disperazione, quella della sofferenza e di tutte le pene del cuore.
Invochiamo Maria in tutte le necessità o per ottenere le benedizioni del Signore, sì, ma ancor più preghiamo in favore degli altri! E un grande atto di carità la preghiera a Maria per tutto il mondo. Gli uomini attendono qualcosa di più dei beni materiali: hanno fame di Dio, e lo attendono, anche se sembrano rifiutarlo. Dio ha dato suo Figlio al mondo per mezzo di Maria e continua ancora oggi a darlo per mezzo di lei. L'intercessione di Maria ottiene comprensione, aiuto vicendevole e affetto; apre i cuori a Cristo. Un cuore interamente consacrato alla Madonna è necessariamente dolce, paziente, caritatevole e sempre sollecito del bene degli altri.
Pregare Maria è bene; pregare con Maria è meglio. Impariamo a cantare l'Ufficio divino e a partecipare alla liturgia in sua compagnia! Un tempo, la Madonna cantò i salmi; essi sono pieni di suo figlio, insieme a lei possiamo gustarne la ricchezza. C'è il rosario; è una delizia assaporarne i misteri alla scuola della Vergine. C'è soprattutto l'Eucaristia. Esiste una bellissima preghiera per offrire tutte le messe con la Santa Vergine: «Mi unisco a tutte le messe che si celebrano ad ogni istante nel mondo e le rimetto nelle mani di Maria, rnediatrice di tutte le grazie, affinché ella ottenga, mediante questa presentazione del sangue di Gesù alla Santissima Trinità, la liberazione delle anime del purgatorio, il conforto dei moribondi, la conversione dei peccatori e la perseveranza dei giusti».68
La Madonna deve avere un posto privilegiato in tutta la nostra vita, non solo nella preghiera, ma anche nel lavoro, nello studio, nelle relazioni, nei pasti, nei momenti di riposo, perfino nel sonno, specialmente nelle prove, nei lutti, nella malattia e nelle tentazioni. Cesario di Heisterbach, nel XIII secolo, racconta che un frate del suo monastero era in preda a una violenta tentazione. Egli pregava Nostro Signore, ma la tentazione non diminuiva. Allora, rivolgendosi a Gesù Cristo, gli disse: «Signore, se tu non mi liberi, vado a lamentarmi di te con tua madre».69 Subito la tentazione cessò.
Agiamo dunque alla sua presenza, sotto il suo sguardo, e agiamo seguendo il suo esempio; facciamo ciò che ella ha fatto, o ciò che farebbe al posto nostro, chiediamole consiglio e seguiamo le sue direttive! Pensiamo, agiamo, amiamo con il suo aiuto, con assoluta fiducia e perfetto abbandono! Offriamo tutto a lei, doniamoci a lei con tutto il cuore per essere, attraverso lei, al servizio di Gesù Cristo! Amiamo Maria con il cuore di Gesù per amare Gesù con il cuore della Vergine! Così, saremo più forti e più teneramente buoni per gli altri. Il rimettere tutto il nostro essere, tutte le nostre facoltà e tutto il nostro cuore nelle mani e nel cuore della Vergine Maria ci apporta luce, slancio, effusione e gioia.
Sta in questo la dottrina della cosiddetta santa schiavitù, pratica antica, ma messa in luce da san Luigi M. Grignion da Montfort. Di schiavitù questa pratica ha soltanto il nome, poiché in realtà è la vera emancipazione, la liberazione dai nostri egoismi, l'ingresso nella grande libertà dei figli di Dio. Quando Maria ha il posto che Dio vuole che ella occupi, in una vita personale, in quella di un gruppo o di una comunità, ci si possono aspettare meraviglie. Dove è Maria, là agisce lo Spirito Santo; allora scaturisce il coraggio, allora l'umiltà è accompagnata dalla magnanimità e si realizzano grandi cose.
San Benedetto non parla della Vergine Maria espressamente, ma il suo mistero è incluso in quello di Cristo che occupa un così grande posto nella Regola. Perciò i discepoli del santo patriarca, che meditano per tutta la vita la Sacra Scrittura e la liturgia, hanno riservato a Maria un bel posto nella loro vita e nei loro scritti. Si pensi in particolar modo ai due grandi dottori Sant'Anselmo e san Bernardo. Alcuino, alla corte di Carlomagno, diffonde l'usanza di consacrare il sabato alla Ss.ma Vergine. A Cluny, a Citeaux, al tempo dell'età aurea, i monaci si abbandonano con gioia alla mercé della Madonna, come a loro sovrana. Sant'Odilone chiede alla Vergine di prenderlo come suo servo per l'eternità.
Più vicino a noi, si può citare fra Gabriel de Chambarand. Dopo aver rotto con il mondo, il capitano dei dragoni Gabriel Mossier entra nella Trappa. Dopo alcuni mesi di noviziato, attraversando un periodo di grande smarrimento, si lamenta con il Signore; dal profondo del cuore una voce gli risponde: «Ama mia madre, amala come io l'ho amata!». Da allora in poi tutto cambia; lui, scontroso, egoista e orgoglioso, diventa un modello di umiltà e di carità. Con l'Immacolata tutto diventa fonte di gioia. Egli afferma: «Con la Vergine Immacolata tutti i giorni della vita sono giorni di felicità!» e si domanda se il fallimento di certe esistenze di sacerdoti o di religiosi non provenga dalla mancanza di una autentica spiritualità mariana.
I Paesi latini non hanno il monopolio della devozione mariana. In Inghilterra il cardinale Newman era un devoto del rosario e passava lunghe ore a sgranare la sua corona. Egli indica in Maria il modello della nostra fede; la Vergine non si limita ad accogliere la divina verità, ma cerca di approfondirla.
Nel Canada, una donna dal grande cuore, Délia Tétrault, madre Marie dello Spirito Santo, fonda le Missionarie dell'Immacolata Concezione e dà alle sue figlie una solida spiritualità mariana di accoglimento e di azione di grazie. Ella suscita un grande movimento missionario in tutto il Québec e promuove la fondazione di un seminario per le missioni straniere: propone la Vergine Maria a modello di fede intrepida, di fiducia incrollabile e di amore senza frontiere. Diceva: «La gioia è il migliore grazie che si possa dire a Dio». «La nostra madre celeste è sempre vicino a noi per consolarci e sostenerci». «Date i vostri sorrisi, seminate la felicità a piene mani: è questo il pane che manca di più».
In Polonia, padre Massimiliano Kolbe, un vero teologo, organizzatore geniale e apostolo instancabile, ha realizzato grandi cose con scarsi mezzi umani, per esempio la «Città dell'Immacolata», Niepokalanow, e la rivista Il cavaliere dell'Immacolata, che ebbe una vasta diffusione. Padre Kolbe seppe amare fino al martirio; prese il posto di un padre di famiglia e morì ad Auschwitz, nel bunker della fame, il 14 agosto 1941, vigilia dell'Assunzione. Papa Paolo VI lo ha proclamato beato il 17 ottobre 1971. Giovanni Paolo II lo ha canonizzato il 10 ottobre 1982, dichiarandolo martire della fede e della carità. Dopo aver parlato per tutta una giornata della Vergine Immacolata con un suo confratello, padre Léon Veuthey, padre Kolbe gli disse: «Non abbiamo ancora detto nulla dell'Immacolata, tutto resta da dire! ». Egli scriveva: «Vi auguro di amare tanto Maria da non poter fare nulla senza di lei». «L'Immacolata vi insegnerà come amare il Signore Gesù incomparabilmente meglio di tutti i libri e di tutti i maestri. La Vergine ci insegna ad amarlo come ella stessa lo ama... Senza Maria non c'è vittoria; con lei. non c'è sconfitta! ». «Ella vi ama, ciascuno di voi, vi ama molto... Permettiamo alla Vergine Maria di guidarci, allora saremo migliori e le somiglieremo».
Papa Giovanni Paolo II ha detto: «Siamo all'alba di un'epoca nuova, bisogna supplicare Maria perché si degni di perseverare con noi nella preghiera per questo nuovo Avvento dell'umanità».
Dom Symphorien, monaco di Sept-Fons, scrive: «O Maria, io non voglio vivere e agire se non per mezzo di te, con te, in te e per te, persuaso che è questa per me la via più sicura e più breve per arrivare a non vivere che per mezzo di Gesù, con Gesù, in Gesù e per Gesù».
Tutto a Gesù per mezzo di Maria! Tutto a Maria per Gesù!

NOTE
67 Omelie super «Missus est», 2, 16.
68 Missel, di Dom Lefreve, p. 167
69 Dialogus miraculorum, I, VI, cap. 30


 

Inserito Mercoledi 27 Aprile 2011, alle ore 0:13:59 da latheotokos
 
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