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  Fatima, profezia del nostro tempo 
Mariofanie

Il messaggio delle apparizioni cent’anni dopo. Una conferenza del mariologo Antonino Grasso, nella Basilica Santuario di Nostra Signora dell'Elemosina, in Biancavilla di Sicilia, del 25 agosto 2017.



INTRODUZIONE

La finalità di questo mio intervento, è quello di fornirvi delle utili informazioni e dei suggerimenti che vi permettono di avere un’idea chiara e precisa sia sugli eventi di Fatima, sia sull’attualità del suo messaggio, sia sui significati delle apparizioni mariane. Per questo, ho diviso il mio percorso in cinque punti che comprendono:
1. Il breve racconto delle apparizioni di Fatima;
2. La testimonianza della santa vita dei pastorelli;
3. I significati reali del segreto di Fatima;
4. L’attualità del messaggio di Fatima per il nostro tempo:
5. Che senso hanno le apparizioni continue della Madonna.

1. LE APPARIZIONI DI FATIMA

I veggenti furono Lucia Dos Santos di 10 anni e i suoi cuginetti Francesco di 9 e Giacinta Marto di 7 anni. Le apparizioni furono 6, ed esclusa quella del 15 agosto, avvennero dal 13 maggio al 13 ottobre 1917 in una proprietà della famiglia di Lucia vicina al villaggio di Aljustrel, una frazione di Fatima, chiamata la Cova da Iria.  

        Prima apparizione – 13 maggio

        I tre veggenti erano intenti a giocare nella Cova da Iria, quando notarono improvvisamente delle luci simili a lampi. Mentre si avviavano verso casa temendo l’arrivo di un temporale, su un piccolo elce videro una giovane Signora più splendente del sole. Teneva le mani giunte, appoggiate sul petto e volte verso l'alto. Dalla mano destra le scendeva un rosario. La sua veste era bianca così come il manto che, tutto orlato d’oro, le copriva il capo e le scendeva fino ai piedi. La Signora rassicura i bambini dicendo che viene dal cielo e chiede che ritornino per cinque mesi consecutivi, il tredici di ogni mese alla stessa ora alla Cova e li invita a recitare giornalmente il rosario per ottenere la pace al mondo e la fine della guerra. 

        Seconda apparizione – 13 giugno 

        Dopo aver notato il fulgore della luce improvvisa, i bambini rivedono sul piccolo elce la Bianca Signora che rinnova la richiesta sia della recita quotidiana del rosario e sia di ritornare il 13 del prossimo mese. Conferma, quindi, che sarebbe venuta presto a prendere Giacinta e Francesco per portarli in cielo, mentre Lucia sarebbe dovuta restare più a lungo sulla terra. Nel momento in cui pronuncia queste parole, la Signora apre le braccia e con la luce che emana dalle sue mani avvolge i bambini. Giacinta e Francesco sembrano essere nella parte di questa luce che si eleva verso il cielo, Lucia in quella che si diffonde sulla terra. Accanto alla mano destra della Madonna appare, quindi, un Cuore circondato di spine e i bambini comprendono che è il Cuore Immacolato di Maria oltraggiato dai peccati degli uomini.

        Terza apparizione – 13 luglio 

        Dopo aver notato il riflesso del solito “lampo”, i tre bambini rivedono la Signora sul piccolo elce che rinnova l’invito a tornare il 13 del prossimo mese e a recitare giornalmente il rosario per ottenere il dono della pace. Alla richiesta di Lucia di compiere un miracolo perché tutti credano alle apparizioni, la Vergine risponde che nel mese di ottobre avrebbe detto il suo nome ed avrebbe compiuto un grande miracolo. Li invita a pregare e sacrificarsi per la conversione dei peccatori e rivela, quindi, il famoso segreto, di cui parleremo fra poco.

         Quarta apparizione – 15 agosto

         L’apparizione non avviene alla Cova da Iria, perché quel giorno i bambini si trovavano imprigionati, dopo essere stati rapiti dall’autorità locale. Il luogo dell’apparizione è una località detta Valinhos, una proprietà di uno degli zii dei veggenti. Verso le quattro del pomeriggio, con le stesse modalità di come avveniva alla Cova da Iria, i pastorelli rivedono la Signora che li invita a ritornare alla Cova il 13 del mese prossimo e rinnova, quindi, la richiesta di pregare e fare sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all'inferno dato che non vi è chi si sacrifichi e preghi per loro.

        Quinta Apparizione – 13 settembre

         Dopo aver notato il “lampo” annunciatore, i bambini rivedono la Signora che ritorna a chiedere la recita del rosario per ottenere la pace e conferma i prodigi che accompagneranno l’ultima apparizione di ottobre. Quel giorno le persone presenti nel corso dell’apparizione notarono diversi fenomeni atmosferici, come l'improvviso abbassamento della temperatura, l'impallidire del sole fino al punto da vedersi le stelle, una specie di pioggia come di petali iridati che scomparivano prima di posarsi per terra.

 Sesta apparizione – 13 ottobre

         Riapparsa sull’elce con le stesse precedenti modalità, la Signora dice a Lucia di far edificare sul luogo delle apparizioni una cappella in suo onore; rivela di essere la Regina del Rosario; chiede di continuare a recitare il rosario tutti i giorni; conferma che presto la guerra sarebbe finita ed i soldati sarebbero finalmente ritornati alle loro case. Aprendo le mani, quindi, indica il sole e Lucia grida ai presenti di guardarlo. Sparita la Madonna dall’elce, i bambini vedono vicino al sole come tre quadri con la S. Famiglia, l’Addolorata con il Cristo benedicente e nuovamente la Madonna con in braccio il Bambino Gesù. Mentre davanti agli occhi dei veggenti si svolgevano queste scene, i 70 mila presenti assistettero al “miracolo del sole”: le nuvole della giornata uggiosa e piovosa si aprirono, lasciando vedere il sole come un immenso disco d'argento che brillava senza accecare la vista e girava come una gigantesca ruota vertiginosamente su sé stessa, dando l’impressione di cadere sulla terra. La sua luce si rifletteva sul suolo, sulle piante, sugli arbusti, sui volti e sulle vesti delle persone con tonalità scintillanti e colori diversi. Molte persone notarono che i loro abiti, inzuppati dalla pioggia, si erano improvvisamente asciugati. Il miracolo del sole fu osservato anche fuori dal luogo delle apparizioni, fino a quaranta chilometri di distanza.

2. LA SANTA VITA DEI TRE PASTORELLI

Finite le apparizioni, i pastorelli cercarono di seguire gli insegnamenti e gli inviti della Madonna, santificando fino all’eroismo la loro breve esistenza. Voi sapete che Papa Francesco ha canonizzato il 13 maggio 2017 i due pastorelli Giacinta e Francesco. Anche per la terza pastorella, Lucia Dos Santos, divenuta suora carmelitana e morta a 98 anni nel 2005 è avviato il processo di beatificazione. La santità raggiunta dai pastorelli, è stata una conferma della veridicità delle apparizioni alla Cova da Iria ed anche della vitalità salvifica e dell’attualità del messaggio trasmesso loro dalla Vergine.

        La santa vita di Francesco

       Francesco al tempo delle apparizioni aveva 9 anni. Egli era pacifico per natura, docile, buono e accondiscendente. Possedeva senso dell'umorismo ed era scherzoso. Già malato da tempo, il 23 dicembre del 1918, fu colpito anche dalla spagnola. Durante la malattia soffrì con pazienza eroica, senza mai lasciarsi sfuggire un lamento, né un gemito. Il 3 aprile Francesco ricevette il viatico dalle mani del parroco. L'ultimo giorno Giacinta e Lucia restarono nella sua stanza. Chiuse gli occhi alla luce del mondo con un sorriso sulle labbra, verso le dieci di sera del 4 aprile 1919. Francesco fu molto colpito dalla compassione per la sofferenza di Gesù per i peccati del mondo. Non di rado fu sorpreso dai cuginetti dietro a una parete o a una siepe, dove di nascosto si era rifugiato in ginocchio a pregare o a pensare a Gesù triste, come diceva, a causa di tanti peccati. Facendo orazione e penitenza per la salvezza delle anime che offendono Dio, Francesco si sentiva attratto dall'amore divino, e sua grande preoccupazione era soprattutto quella di consolare Nostro Signore.

      La santa vita di Giacinta Marto

    Giacinta al tempo delle apparizioni, aveva 7 anni. Dal carattere vivace, aveva un cuore tenero e compassionevole. Nel dicembre 1918 si ammalò di polmonite. Tra il 1 luglio e il 31 agosto del 1919 fu ricoverata all'ospedale Santo Agostino, a Vila Nova de Ourém, dove fu sottoposta a una cura dolorosa che non diede risultati, per cui ritornò ad Aljustrel.  Il 20 gennaio del 1920, fu trasferita a Lisbona e il 2 febbraio seguente, fu ricoverata all'ospedale Dona Estefânia, per essere sottoposta ad una dolorosa operazione, che, però, anche questa risultò inutile. Morì il 20 febbraio alle dieci e mezza della notte, dopo aver chiesto di essere vestita di azzurro come la Madonna. Giacinta coltivava tre amori: l'Eucaristia, il Cuore Immacolato di Maria e il Santo Padre. Era molto volenterosa nel mortificarsi. Usò una corda cinta ai fianchi per penitenza, fino a quando, temendo che fosse scoperta, pochi giorni dopo essersi ammalata, la consegnò a Lucia, che la bruciò. Spesso si sedeva per terra o su una pietra e assorta cominciava a ripetere: "Quanto dispiacere ho per le anime che vanno all'inferno". Per questo, piangeva, pregava e si sacrificava continuamente per loro. Per i peccatori Giacinta accettò la malattia, gli alimenti e le medicine che tanto le ripugnavano, il sacrificio di separarsi dalla famiglia e dai compagni e di andare negli ospedali, e perfino ciò che più la terrorizzava, l'idea di morire sola, come di fatto avvenne.

3. IL SEGRETO DI FATIMA E SUOI SIGNIFICATI

Entrando nel vivo dell'apparizione del mese di luglio, ci si imbatte immediatamente nel famoso segreto, che da sempre, ha suscitato l’interesse del mondo e della Chiesa. Il segreto di Fatima è un unico segreto, ma articolato in tre parti dai contenuti drammatici, ma che si concludono sempre con degli annunci e delle prospettive di speranza:

        La Prima parte: l’inferno

        La prima parte riguarda l'orribile visione dell'inferno. Così lo descrive Lucia: «La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio, portate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri».  La Vergine spiega il motivo di questa prima parte del segreto: «Avete visto l'inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace». 

        La Seconda Parte: l’avvenire del mondo

       La seconda parte del segreto riguarda l'immediato futuro, annunciando una prossima seconda guerra devastante, nel caso il mondo non si converta. Dice la Vergine: «La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un'altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame, delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte». Anche qui, tuttavia, la Vergine prospetta un finale positivo: «Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace».

Questa prima e seconda parte del segreto, furono rese pubbliche per volontà di Pio XII nel 1942, in occasione della consacrazione della Chiesa e del mondo al Cuore Immacolato di Maria da lui fatta in un famoso radiomessaggio ai pellegrini di Fatima del 31 ottobre 1942.

        La Terza Parte: la sofferenza della Chiesa

        Ed ecco la famosa terza parte, conosciuta come “Il terzo segreto di Fatima” come la racconta Lucia: «Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una Spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui. L'Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa, che è Dio, un vescovo vestito di bianco, insieme a vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di vane classi e posizioni». Anche in questa terza parte, si accende, come nelle altre due, una luce di speranza. Continua, infatti Lucia: «Sotto i due bracci della Croce c'erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio».

        Significato del Terzo segreto

        Questa Terza parte del Segreto, fu pubblicata nel mese di giugno del 2000, con l’autorizzazione di Giovanni Paolo II resa nota il 13 maggio, durante il viaggio da lui compiuto nel Santuario portoghese. Il Documento dal titolo Il Messaggio di Fatima fu commentato dal Card. Ratzinger (poi Benedetto XVI). Come egli afferma, quella visione non fu un film anticipato del futuro e di un futuro prefissato per sempre, impossibile da cambiare. Al contrario, il messaggio che scaturisce dalla visione è un invito alla libertà degli uomini, perché cambi le cose in bene. Giovanni Paolo II, che riteneva di essere il vescovo vestito di bianco della visione, aveva ragione a ritenersi salvato dalla 'mano materna' che deviò il proiettile mortale diretto contro di lui il 13 maggio 1981, perché non esiste un destino immutabile e fede e preghiera sono potenze che possono influire nella storia. Ne consegue che, invece di essere rivelazioni apocalittiche sul futuro, le visioni di Fatima sulle persecuzioni dei cristiani, sono un messaggio di speranza: il sangue dei martiri è seme di purificazione e di rinnovamento e il male, nella nostra storia, non ha più l'ultima parola. 

         Tutto il terzo segreto è stato pubblicato

        Tutto il terzo segreto di Fatima è stato rivelato. Non esistono parti ancora non pubblicate». Questa è la smentita ufficiale che lo stesso papa emerito Benedetto XVI ha voluto ufficialmente far pubblicare dalla Sala Stampa Vaticana nel maggio del 2016, in seguito alle insinuazioni di pubblicazioni e articoli apparsi un po’ dovunque su giornali e siti internet che gli attribuivano affermazioni su esistenza di parti del segreto non rivelate. La nota vaticana, fa calare una pietra tombale sulle fantasiose illazioni che ciclicamente vengono rilanciate su questo tema, anche da parte di noti scrittori italiani. Le supposizioni su questo tema, perciò, “sono pure invenzioni assolutamente non vere perché la pubblicazione del Terzo Segreto è completa”.

4. ATTUALITA’ DEL MESSAGGIO DI FATIMA

Il 13 maggio 2010 nel suo viaggio a Fatima, Benedetto XVI ebbe a dire: “Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa”: mentre la famiglia umana è ancora “pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo”, la Vergine continua a offrirsi per “trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo”. Ora ci domandiamo, quindi: qual è l’essenza del messaggio di Fatima, che ne garantisce anche la perenne attualità?

        Rivelazioni pubbliche e rivelazioni private 

        Il messaggio di Fatima non fa parte della rivelazione pubblica che indica l’azione rivelatrice di Dio, destinata all’intera umanità, letterariamente espressa nella Bibbia, nelle sue due parti di Antico e di Nuovo Testamento. Il messaggio di Fatima è una rivelazione privata, cioè non aggiunge nulla di nuovo alla rivelazione pubblica, ma fa parte di quel complesso di interventi del cielo il cui scopo è aiutarci a comprendere e attualizzare, come dono carismatico e profetico nell’oggi della Chiesa e del mondo, l’eterna Parola di Dio. Pur non contenendo dunque nulla di nuovo rispetto alla rivelazione pubblica, il messaggio di Fatima attualizza aspetti di essa vitali per il nostro tempo.  Ecco l’essenza di questo messaggio:

        Lo splendore della Vergine e la santità della vita

        La Vergine che appare è una Signora, tutta vestita di bianco, più brillante del sole che diffonde luce più chiara e intensa, che richiama la grazia trasformante dello Spirito nelle anime, di cui lei è stata pienamente ricolma.  Anche a Lourdes, appare tutta bianca e rivestita di luce in una grotta buia. Tutto questo ci insegna che solo la luce di Dio ci riveste di santità e purezza, mentre viviamo in un mondo avvolto dalle tenebre del peccato e pieno di sporcizia.

        La preghiera e il Rosario

        La Vergine insiste ogni volta sulla preghiera del Rosario: ricorda quindi, l’importanza di essere continuamente uniti a Dio con la preghiera e il gradimento che lei ha del Rosario, con il qualche si è mostrata anche in molte altri apparizioni. Pregare è confidare radicalmente in colui che può tutto. La preghiera è quel canale che unisce la nostra pochezza all'onnipotenza di Dio. Circa il Rosario, come affermava Paolo VI, non è la preghiera delle vecchiette, ma una preghiera evangelica e cristologica, molto vicina alla Liturgia, che ci aiuta a meditare e comprendere i misteri della nostra redenzione, con l’aiuto di Maria e di unirci a Cristo. Con il Rosario, infatti, scriveva Giovanni Paolo II, contempliamo il volto luminoso di Cristo per trasformarci completamente in Lui come Maria.

        Il suo Cuore Immacolato e la solidarietà universale

        A Fatima, Maria mostra il suo Cuore immacolato, oltraggiato dai peccati dell’umanità e si mostra "triste" quando parla delle anime dei poveri peccatori che vanno all’inferno e per questo invita alla preghiera e alla penitenza. Il cuore della “Madre di Misericordia” è un rifugio, nel quale Ella accoglie e custodisce l'infelice, aspettando che questi, con una sincera conversione abbia meritato il perdono di Dio. Nel suo cuore è accordato sicuro rifugio a tutti i peccatori e nessuno può più cacciarli, se sospinti da Lei, si decidono di tornare a Dio. Il cuore di Maria è il porto sicuro di quelli che hanno fatto naufragio, la protettrice degli infelici, che già sembravano segnati dalla disperazione. Con questo suo misericordioso atteggiamento, la Vergine invita e sollecita la Chiesa ad imitarla, a trovare e approfondire, cioè, i lineamenti del suo volto materno verso gli uomini. La Chiesa, che trova forza e consolazione nel cuore materno di Maria, deve anch’essa aprirsi come madre e offrire le sue cure materne verso tutti, qualunque sia la distanza in cui si trovano. La Vergine, ancora, ci insegna che tutti noi dobbiamo essere solidali con gli altri, amare gli altri, aprire, come Lei, il nostro cuore agli altri, perché non si può amare Dio senza amare i fratelli.

        Il peccato e le realtà escatologiche

       La Vergine, che promette ai bambini di portarli in cielo, mostra loro anche l’inferno in cui molte anime vanno a finire e, perciò, ci ricorda che esso esiste davvero e non possiamo ignorare questa tremenda realtà che attende coloro che non amano Dio. Oggi, quasi nessuno parla più di ciò che attende l’uomo al termine della sua vita, cioè pochi hanno chiaro quale sia la realtà escatologica della nostra esistenza. La Vergine ci ricorda che la nostra vita non finisce con la morte e che, immediatamente dopo di essa, ci attende il giudizio di Dio, in seguito al quale la nostra anima, sarà per sempre condannata all’inferno se saremo morti in inimicizia con Lui; entrerà nella beatitudine eterna se la morte ci ha trovato pienamente santi e degni di stare al suo cospetto; verrà sottoposta alla purificazione del purgatorio, se si è salvata ma non è perfettamente santa da essere ammessa al cospetto di Dio. Questo messaggio così drammatico, perciò, vuole suscitare una feconda nostalgia di Dio nella nostra vita. La Madonna a Fatima, pone l’uomo e la sua salvezza al centro del suo messaggio con il quale continua a dirci che, senza Dio, l’umanità rimane sempre al bivio fra il progresso e il regresso, tra la vita e la morte, mentre solo in Lui, potremo avere pace e salvezza.

5. PERCHÉ APPARE LA MADONNA?

 Non soltanto a Fatima, a Lourdes, ma fin dai primi secoli del cristianesimo, la Vergine è sempre apparsa e continua ancora oggi sempre ad apparire. Che significato hanno tutti questi interventi della Vergine nella nostra storia?  Essi hanno tre significati particolari:
- mostrano l’efficacia e l’energia della maternità universale di Maria;
- rivelano la Vergine Assunta come l’icona della nuova umanità in Cristo ricreata e chiamata alla sua piena e totale realizzazione;
- stimolano la pacifica convivenza dei popoli.

        Maria, Madre universale

        Proprio ai piedi della Croce, nuovo albero della vita, Maria è resa pienamente cosciente della sua nuova maternità con l’inizio della raccolta in unità dei “figli di Dio dispersi”. Nel cuore supremo della sua Ora, Gesù invita la Madre ad allargare la sua maternità a tutti i credenti, alla nuova famiglia che sta nascendo, a tutti gli uomini redenti, costituendola madre di una moltitudine insperata di figli.  Sotto la Croce, dunque, Maria diventa compagna e protettrice degli uomini nel loro cammino di vita. Per questo motivo, senza sosta e fino alla fine dei tempi, la Madre sarà vicina, sempre sollecita e premurosa, alla sua nuova discendenza, con la sua mediazione, la sua intercessione, i suoi interventi straordinari. Con le sue apparizioni, la Madre che Gesù ci ha dato, dimostra di non essere una estranea che vive nella sua gloria al di sopra e dimentica degli uomini, ma, è presente nelle vicende, anche più umili, di ciascuno di noi, suoi figli e figlie, con tenerezza ineffabile e continua sollecitudine.

        Maria Assunta icona della nuova umanità

        Maria, la “Donna” glorificata dal Risorto si manifesta, nelle sue apparizioni, come un’icona di vita e profezia di futuro per gli uomini oppressi dal non senso e dal nulla. Ella ci invita a non affidarci agli illusori futuri brevi, perché ci fanno smarrire il senso del futuro ultimo. Nella sua bellezza radiosa e nella sua totale glorificazione, Maria è come il segno dei tempi nuovi che rende manifesto alle generazioni imprigionate nell’illusione del peccato, che nel suo Figlio benedetto ha avuto inizio la nuova creazione. L’Assunta, perciò, ci sollecita a guardare in alto, là dove è Dio nostro fine ultimo; dove è Cristo, salvezza dell’uomo; dove è lei stessa, la vera donna piena di gloria, onore e potenza. Ella ci mostra qual è la vera condizione umana completamente realizzata, libera dalle catene del peccato e della morte, facendosi interprete, nella piena significanza della sua esistenza, della vitalità operativa e trasformante del Dio Trinitario che riscatta ogni creatura dalle condizioni di indigenza e la fa partecipe del mistero della sua vita senza fine, vera ed unica meta dell’esistere umano.

        Regina pacis per una “Civiltà dell’amore”

        Tutte le apparizioni soprattutto quelle moderne, sono inscindibili da un accorato messaggio di pace. La Vergine, interviene nella convivenza civile dei popoli, nella vita delle nazioni, parla di pericoli, di guerre che minacciano ancora il mondo, annuncia eventi futuri grandiosi, pone precise condizioni per assicurare la pace. Perché questo? Perché dichiarandosi Regina della pace, vuole scongiurare la distruzione della famiglia, della società, del mondo, per cui promuove la riconciliazione personale e collettiva. Vuole, insomma, aiutare gli uomini ad instaurare quella autentica civiltà, che Paolo VI chiamò la “Civiltà dell’amore”. Il suo intervento, mira a migliorare la società e assicurare la pace di Cristo tra i popoli. Di fronte ad una ricorrente ostilità al cristianesimo, al consolidarsi di estese controversie tra singoli, popoli e nazioni, di fronte al crescente pericolo di nuove guerre e distruzioni, la "Signora di tutti i popoli", non si mostra per nulla indifferente alle sorti del mondo e il drammatico evolversi della storia umana non è estranea al suo Cuore di Madre. Per questo i suoi accorati messaggi invitano sempre alla conversione, alla penitenza, al cambiamento di vita onde stornare i castighi di Dio, ossia fermare il moto catastrofico e distruttivo della storia.

 CONCLUSIONE

Per concludere questo mio intervento, vi voglio citare le parole di Papa Benedetto XVI che afferma come Maria, inserendosi costantemente nella nostra storia,  «vuole aiutarci a comprendere l’ampiezza e la profondità della nostra vocazione cristiana. Con delicatezza materna vuole farci capire che tutta la nostra vita deve essere una risposta all’amore ricco di misericordia del nostro Dio, […] come se dicesse a noi: comprendi che Dio, il quale è la fonte di ogni bene e non vuole nient’altro che la tua vera felicità, ha il diritto di esigere da te una vita che si abbandoni senza riserve e con gioia alla sua volontà e si adoperi perché anche gli altri facciano altrettanto». In definitiva, tutto quello che abbiamo detto ci deve convincere che il riconoscere questa attiva presenza di Maria, con le sue apparizioni, i suoi messaggi e i suoi interventi straordinari, deve portarci ad una vera conversione, ad un vero cambiamento di vita, che diventano principio di trasformazione del mondo, inizio e propagazione del regno di Dio tra gli uomini, che è regno d’amore e di pace.

 

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Inserito Sabato 26 Agosto 2017, alle ore 9:39:41 da latheotokos
 
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IDEATO E REALIZZATO DA ANTONINO GRASSO
DOTTORE IN S. TEOLOGIA CON SPECIALIZZAZIONE IN MARIOLOGIA
DOCENTE ALL'ISSR "SAN LUCA" DI CATANIA

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