ABELE - ABIMELEC - DIZIONARIO BIBLICO

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ABELE - ABIMELEC
ABELE
(Ebr. Hébel; dal sumerico Ibila, riprodotto nell'accadico aplu, ablu "figlio", "erede"). Secondo figlio di Adamo ed Eva, pastore, assassinato dal fratello primogenito Caino, agricoltore (Gen. 4, 1-16). Movente dell'assassinio fu la divina compiacenza al sacrificio di A.; essa suscitò l'invidia irosa di Caino, il quale, invano ammonito da Dio a dominare il suo malvagio istinto, uccise A. (Gen. 4, 6· 7; I Io. 3, 12). Iniziò così la lotta dell'uomo contro l'uomo, immediata funesta conseguenza della rivolta dell'uomo contro Dio. S. Paolo sottolinea l'interna religiosità, sorretta dalla fede, del sacrificio di A. (Hebr. 11, 4) e l'attualità di A. il quale dopo morte ancora parla poiché il suo sacrificio è tipo imperfetto del sacrificio di Cristo (Hebr. 12, 24). Gesù lo chiama giusto e lo costituisce primo della serie dei martiri che hanno sofferto per il trionfo del bene nel Vecchio Testamento (Mt. 23, 31-35; Lc. 11, 49 ss.).
[A. R.]

BIBL. - R. DE VAUX. Le Genèse (La Bibl. de Jérusalem), Parigi 1951, p. 49 ss.; P. TEODORICO DA CASTEL S. PIETRO. L'Epistola agli Ebrei. Torino 1952, pp. 188 s., 221.

ABIMELEC
Figlio di Gedeone (v.) e di una sua moglie di secondo rango originaria di Sichem. Alla morte del vecchio e glorioso "giudice" o dittatore, A. (= 'abi: il padre mio [= Dio] è re; nelle lettere di el-Amarna, Ahi-milku; nei testi di Ras Shamra, Abmlk), con l'aiuto del clan materno, assolda degli avventurieri, uccide i suoi numerosissimi fratelli, usurpa il titolo di re, rifiutato già dal padre, e incomincia a regnare su Sichem. L'unico fratello scampato alla strage, il giovane Iotam, da un'altura dominante la città, grida agli abitanti il celebre apologo degli alberi della foresta che in cerca di un re, dopo il rifiuto della vite, dell'ulivo ecc., eleggono il rovo; la morale era chiarissima: nulla di buono c'era da sperare da un re quale vorrebbe essere A. (Iudc. 9, 1-21). E in realtà, dopo appena tre anni, i Sichemiti (Iudc. 9, 22-33), sobillati da Gaal, verosimilmente di origine cananea, si sollevarono contro A.; questi sconfisse una prima volta i ribelli uscitigli contro (Iudc. 9, 34.-41), e riuscì quindi a espugnare e a distruggere barbaramente la città (Iudc. 9, 42-50). Ma mentre assediava la torre di Tebes (= Tubas a ca. 16 km. a nord-est di Sichem), una donna gli gettò sulla testa il pezzo superiore di una macina e gli spaccò il cranio. A. allora si fece finire con un colpo di spada dal suo scudiero. Così fu punita l'ambizione e la spietata crudeltà di A., e finì il primo tentativo di una monarchia in Israele.
[F. S.]

BIBL. - L. DESNOYERS, Histoire du peuple hébreu, I, Parigi 1922, pp. 171-77: A. VACCARI, La S. Bibbia, II, Firenze 1947, pp. 112-17: R. TAMISIER, Le Livre des Juges (La Ste Bible, ed. Pirot, 3), Parigi 1949, pp. 221-32.
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