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QUIRINO
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Il senatore P. Sulpicio Q., che nulla ha a che vedere con la nobile gente Sulpicia, nacque a Lanuvio, vicino a Tusculo; per la sua intelligente operosità, salì ad alte cariche nell'Impero; governò Creta e Cirene, nel 12 a. C. ebbe il consolato; dopo avere sconfitto gli Omonadensi, Cilicia, ottiene il trionfo; e quindi fu dato come consigliere al giovane Gaio Cesare, nipote d'Augusto, governatore dell'Armenia (1 a. C.; Tacito, Ann. III, 48). Infine, lo troviamo tra i Legati (v.) di Siria (6·7 d. C.). Come governatore di questa provincia imperiale, da cui dipendeva la Palestina, Q. intervenne in Giudea, appena deposto Archelao, per eseguire insieme al procuratore Coponio il censimento (6 d. C.) rimasto celebre per la rivolta di un certo Giuda di Gamala, detto il Galileo, che, unitosi con un autorevole fariseo di nome Saddue, «indusse i paesani a ribellione insultandoli se... avessero tollerato, dopo Dio, padroni mortali» (Giuseppe, Bell. II, 118). Q. domò la rivolta, che ancora un 25 anni dopo, Gamaliele ricorda, parlando nel Sinedrio contro la condanna degli Apostoli (At. 5, 37). S. Luca, nel Vangelo (2, 1 s.), così parla del tempo della nascita di Gesù: «Di quei giorni uscì un editto di Cesare Augusto che si facesse il censimento di tutto l'impero. Questo è il primo censimento fatto mentre Q. era governatore di Siria». Che al tempo di Augusto, oltre a censimenti parziali, si sia fatto il censimento di tutto l'impero, lo si deduce ormai concordemente da Tacito (Ann. I, 11), da Dione Cassio (LIV, 35, l), Svetonio (August., 101) e dal Monumento Ancirano, nel quale Augusto afferma d'aver compiti tre censimenti, nel 28 e nell'8 a. C., e nel 14 d. C.; infine, papiri, recentemente scoperti, attestano che in Egitto ogni 14 anni si faceva un censimento; e che rispettando gli usi, la mentalità locale, in oriente, il censimento avveniva non secondo il domicilio attuale, ma nel proprio luogo di origine. Mentre nelle fonti profane non si ha notizia diretta, che, oltre al censimento del 6 d. C., Q. abbia partecipato al censimento in cui nacque Gesù (6/5 a. C.). Nell'elenco dei legati, governatori della Siria, c'è qualche vuoto; ad es. prima di C. Sanzio Saturnino (8/6 a. C.); alcuni autori pongono qui (tra 1'11 e 1'8 a. C.) una prima legazione di Q.; la deducono dalla notizia data da Tacito circa la campagna vittoriosa condotta da Q. in Cilicia, poco dopo ottenuto il consolato. Ora solo il legato di Siria avrebbe potuto condurre una tale campagna. L'iscrizione di Tivoli (scoperta nel 1754), attualmente al Laterano, ricordata detta campagna, dice che il vincitore (si ritiene = Q.) «ottenne una seconda volta la Siria e la Fenicia». Infine l'iscrizione scoperta ad Antiochia di Pisidia e attribuita al 10/7 a. c., attesta che in quel tempo Q. era duumviro (come legato di Siria) della nuova colonia di Antiochia. Così Q. poté ordinare il censimento, condotto a termine dal successore Saturnino (cui l'attribuisce Tertulliano, Adv. Marc. 4, 19; PL 2, 405); censimento che portò il suo nome. Com'è facile rilevare ancora non abbiamo dalle fonti profane una notizia chiara e definitiva; altre soluzioni proposte non offrono una luce migliore. Ma con ogni probabilità, il sacro testo non ha il senso che le versioni comunemente gli attribuiscono. Luca volle soltanto distinguere il censimento quando nacque Gesù, da quello tanto celebre in Giudea (At. 5, 37) avvenuto nel 6 d. C. mentre governava Q. «Questo censimento fu fatto prima di quello (che avvenne) mentre Q. era governatore di Siria». Questa versione, ben fondata grammaticalmente: *** in senso comparativo (cf. Io. 1, 15.30; 15, 18 ecc.) e con paralleli per la stessa concisione nel paragone (cf. Mt. 5, 20; Io. 5, 36; ma specialmente Ier. 36, 2 nella versione greca dei LXX), ha ottimi sostenitori, ad incominciare dal grande M. J. Lagrange.
[F. S.]

BIBL. - M. J. LAGRANGE, in RB, 1911, 60-84; ID., Ev. selon S. Luc. 4a ed., Parigi 1927, pp. 65-70; L. MARCHAL, S. Luc (La Ste Bible, ed. Pirot, 10), ivi 1946, p. 41 s.; H. HOPFLA. METZINGER, Introd. spec. in Novum Testamentum, 6a ed., Roma 1949, pp. 130-139; U. HOLZMEISTER. Storia dei tempi del Nuovo Testamento (trad. it.), Torino 1950, pp. 28-32.

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