HACELDAMA - HALLEL - HAMMURAPI - DIZIONARIO BIBLICO

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HACELDAMA - HALLEL - HAMMURAPI
HACELDAMA
Campo venduto da un vasaio (perché era finita l'argilla?) al Sinedrio gerosolimitano per le 30 monete d'argento che Giuda aveva ricevuto per il suo tradimento e che poi, disperato, aveva restituito gettandole nel santuario. Dal Sinedrio fu destinato a sepoltura dei pellegrini che morivano a Gerusalemme (Mt. 27, 3,10; At. 1, 18 s.), a compimento della doppia profezia di Geremia e di Zaccaria (Ier. 32, 6-15; 18, 2.12; 19, 1- 15; Zc. 11, 12 ss.). Denominato "campo del vasaio" (Mt. 27, 7) fu chiamato dagli abitanti di Gerusalemme "campo del sangue" (haqeldema in aramaico; tradotto in greco con l'aggiunta della consonante finale: solo At. 1, 19; in Mt. 27, 8 il termine è spurio, attestato dalla Volgata e da pochi codici della latina pregeronimiana), a ricordo del sanguinoso effetto prodotto dal denaro d'acquisto, più che non del suicidio di Giuda, avvenuto in località sconosciuta. L'ubicazione di questo podere non ha costante tradizione: molti autori, tuttavia, seguendo s. Girolamo che corregge Eusebio (III, 38, 21; 39, 26) lo localizzano nel versante meridionale del monte Sion, a sud di Gerusalemme, sulle pendici del monte del Mal Consiglio alla confluenza delle valli del Cedron e Hinnon.
[A. R.]

BIBL. - H. VINCENT F. M. ABEL, Jérusalem nouvelle. II, Parigi 1926. p. 864 ss.: G. PERBELLA. I luoghi santi, Piacenza 1936, pp. 297-302.

HALLEL
Sotto questo nome (ebr. = lode, inno), è compreso il gruppo dei Ps. 113-118 (Volg. 112-117), a contenuto laudativo. Era cantato nelle tre grandi solennità (Pasqua, Pentecoste, Capanne, v.), nella festa della Dedicazione e nelle neomenie. Caratteristico però della Pasqua, era detto "H. egiziano" (H. misri) perché cantato nel tempio durante l'immolazione dell'agnello pasquale in ricordo della liberazione d'Egitto. Lo si cantava anche in famiglia durante la cena pasquale, suddiviso in due parti: la prima (Ps. 113-114) all'inizio della seconda coppa, l'altra (Ps. 115-118) alla fine quando si beveva l'ultima (40) coppa rituale. Chi voleva prendere una quinta coppa recitava il Ps. 136, chiamato "il grande H." (H. haggadhol), nome esteso pure al gruppo Ps. 120-136. Accanto all'H. per eccellenza (egiziano) e all'H. haggadhol, v'era il "piccolo H."; Ps. 146-50, inni di lode contraddistinti dal doppio alleluja e facenti parte della preghiera mattutina. L'uso dell'H. è molto antico. Forse si cantava già al tempo di Iosia (2Par. 35, 15) e di Ezechia (ibid. 30, 21); ad esso si accenna in Sap. 18, 9, dove *** (lodi) traduce H. Gesù lo cantò con gli Apostoli nell'ultima cena (Mt. 26, 30; Mc. 14, 26).
[S. R.]

BIBL. - F. VIGOUROUX, in DB, III, col. 404; H. SIMON - G. DORADO, Novum Testamentum, I, 7a ed., Torino 1947, pp. 877 s.

HAMMURAPI
Figlio di Sinmuballit e sesto re della prima dinastia babilonese. Regna 43 anni e non è da confondersi con altri due omonimi che si riscontrano nelle tavolette di Mari. È di origine amorrea e porta la sua dinastia e la città di Babilonia al centro e alla direzione di un vasto impero che non ha precedenti nell'Asia Anteriore. H. infatti è il primo despota che, con abile politica, capacità organizzativa e forza di conquista, abbia saputo riunire i piccoli regni della Mesopotamia meridionale Dopo la pubblicazione della lista di Khorsabad e il sincronismo tra H. e Shamsi-Addu I di Assiria risultante dai documenti di Mari, la maggior parte degli studiosi si orienta per situare H. a cavallo dei secoli XVIII e XVII. La data sarebbe confermata dal sincronismo tra la vita di Mari e la XIII dinastia egiziana, dai livelli archeologici dell'Alta Mesopotamia e dai dati delle tavolette di Venere del regno di Hatnmisaduqa. Inoltre attualmente si scarta la identificazione tra H. e Amraphel di Gen. 14. Né si può stabilire con precisione se Abramo e H. siano contemporanei poiché manca una indicazione esatta e sicura del tempo di Abramo. Nel 6.70 anno di regno, H. conquista Uruk, Isin. Quindi si trova di fronte a sé i re di Mari, di Assiria, di Larsa, di Esnunna, di Qatanum e di Aleppo. L'Assiria crea una coalizione di stati ad est del Tigri contro Babilonia, Mari e Larsa. H. sfrutta prima l'alleanza con Larsa e Mari per demolire la coalizione capeggiata dall'Assiria, in seguito, nel 300 anno del suo regno fa forza contro un largo numero di nemici; nel 310 toglie l'indipendenza a Larsa e dà, nel 320 anno, battaglia decisiva contro gli Assiri e conquista Mari che verrà distrutta definitiva mente nel 350 anno di regno. Quindi demolisce Esnunna. Si ignora il motivo che ha arrestato la conquista di H. a Mari sull'Eufrate e a Ninive sul Tigri, ma sembra che già allora gli Hittiti da una parte e i Hurriti dall'altra abbiano tamponato con la loro presenza l'espansione del monarca babilonese. Comunque H. alla fine del suo regno può dirsi non solo "re di Sumer e Accad", ma "re delle quattro regioni", "re dell'universo". La lingua accadica diventa la lingua del paese e lingua internazionale. L'attività di H. non si esaurisce nella politica e nella guerra. La sua corrispondenza con il governatore di provincia Sin-idinnam e col gerente del demanio Shams-hasir e con altri grandi funzionari rivela un complesso di preoccupazioni e mette in rilievo la saggezza nell'amministrazione dell'economia e della giustizia. Prova della sua tendenza a conciliare e a rendere giustizia è la raccolta di leggi che va sotto il nome di H. L'esemplare principale del codice di H. è costituito da un blocco di diorite nera a tronco di cono, di m. 2,25 di altezza, con 51 colonne da destra a sinistra. La stele era stata trasportata nel sec. XII dagli Elamiti a Susa e scalpellata nelle sette colonne di fondo. A Susa fu scoperta in tre pezzi nel 1901-1902 dalla missione francese diretta da de Morgan e decifrata in pochi mesi dal P. domenicano V. Scheil, ed è attualmente conservata al Louvre di Parigi. Il testo è stato copiato in epoche e paesi diversi: i frammenti delle copie hanno permesso di ricostruire approssimativamente le parti danneggiate e fornito delle varianti di un certo interesse. Fino a pochi anni fa H. era considerato il primo grande autore di una raccolta di leggi. Dal 1947 in poi sono stati scoperti tre codici anteriori a quello di H.: nel 1947, a Tell Harmal due tavolette contenenti una raccolta, divisa in 59 paragrafi dagli studiosi, fatta da Bilalama di Esnuuna, anteriore di 235 anni ad H.; nel 1947-48 fu pubblicato il codice di Lipit-Istar della dinastia di Isin, anteriore di 185 anni ad H. e diviso in 37 paragrafi ; nel 1952-53 fu reso di pubblica ragione il codice di Ur-nammu, fondatore della III dinastia di Ur, di pochi paragrafi e anteriore di 350 anni ad H. Il codice di Esnunna e di Ur-Nammu affermano l'anteriorità, nel bacino mesopotamico, della composizione legale al principio del taglione. L'originalità della raccolta di H. consiste forse nel promulgare le varie leggi di un impero, nel completare le tradizioni, nell'armonizzare i costumi con l'estensione a tutti i sudditi dell'impero. Il codice ha un prologo e un epilogo in stile e lingua poetici, un corpo di leggi che si può dividere in 282 paragrafi. La parte legislativa comprende tre sezioni: diritto alla proprietà, diritto familiare, diritto sociale (criminale e civile). Profonde sono le differenze tra il codice di H. e il codice dell'Alleanza (Ex. 20, 22-23, 19). H. consacra lunghe colonne alla famiglia, soggetto nel quale per principio il legislatore ebraico non entra. H. tratta abbondano temente dei problemi relativi alla proprietà, nozione ancora molto semplice e poco evoluta nel codice ebraico che ignora i beni di natura speciale, le proprietà commerciali, tutta la legislazione babilonese sui contratti. Dal § 196 H. si avvicina al codice dell'Alleanza: la parte delle obbligazioni penali. Tuttavia nel codice di H. intervengono considerazioni di classi, di professioni, di tariffe di cui l'ebraico si preoccupa solo in modo secondario. La causa delle divergenze dipende dalla struttura economica e sociale diversa dei due popoli. La società babilonese è evoluta e ha un passato, è ricca ed è su una base economico-commerciale. La società ebraica, alla quale detta legge il Codice dell'Alleanza, è appena costituita, ed è su una base di pastorizia con un inizio di agricoltura. Rimane una decina di accostamenti di interesse: i casi sono raramente identici, le soluzioni quasi sempre diverse e i testi senza parallelismo. I due codici si avvicinano riguardo lo schiavo (Ex. 21, 2-11; §§ 117-118), i danni corporali in seguito a una rissa (Ex. 21, 18; § 206), il taglione (Ex. 21, 33-25; §§ 196, 197, 200), l'aborto (Ex. 21, 22; § 209 s.), il bue che colpisce col corno (Ex. 21, 28-32; §§ 250- 252), il furto di bestiame (Ex. 21, 37; 22, 2b·3; § 8), il furto con breccia nel muro (Ex. 22, 1-2a; § 21), il pascolo illegale (Ex. 22, 4; §§ 57, 58), i depositi di beni (Ex. 22, 6-8; §§ 124- 126), la guardia del bestiame (Ex. 22, 9·12; §§ 262.267). V. Genesi.
[F. V.]

BIBL. - A. DEIMEL, Codex H. Transcriptio et versio latina, ed. A. Pohl - R. Follet, Roma 1953; F. M. TH. BOHL, King H. of Babylon in the Betting of his time (about 1700 B. C.), Amsterdam 1946; M. CRUVEILHIER, Introduction au Code d'H., Parigi 1937; Commentaire du Code d' H., Parigi 1938; H. CAZELLES, Etudes sur le code de l'alliance, Parigi 1946, pp. 147-56; R. nE V A UX, Les patriarches hébreux et les découvertes modernes, in RB, 53 (1946) 328-36; CH.-F. JEAN, Six campagnes de fouille à Mari, in NRTh, 84 (1952) 493-517. 607-633.

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