Apostolicità - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Apostolicità

A
di J. M. Castillo
Nell'insegnamento della teologia cattolica d'oggi, si intende per apostolicità la proprietà mediante cui la Chiesa conserva, lungo i secoli, la sua identità fondamentale con la Chiesa degli Apostoli. Questa apostolicità consta di due componenti essenziali: l'apostolicità di ministero e l'apostolicità di vita e di dottrina. La prima sta nel fatto della successione ininterrotta di ministri a capo delle comunità; la seconda è costituita dalla conservazione della forma di vita e di dottrina trasmessa dagli Apostoli. Pertanto, affinché ci sia apostolicità, e più specificamente, perché una Chiesa sia ritenuta apostolica, non basta che a capo di questa Chiesa ci sia un vescovo: si richiede inoltre he questo vescovo conservi la forma di vita e di dottrina che ci hanno tramandato gli Apostoli. È importante sottolineare che queste due forme o componenti della apostolicità vanno tenute sempre unite nella teologia dell'apostolicità e della successione apostolica, come è documentato abbondantemente dalla più antica e più ricca tradizione della Chiesa.
D'altra parte, la successione apostolica è necessaria nella Chiesa per mantenere e assicurare l'apostolicità della Chiesa stessa. E questo per un motivo che si comprende subito: la presenza di ministri, stabiliti ufficialmente nella comunità, è necessaria perché il ministero rappresenta l'elemento dall'alto, cioè, che non proviene dalla comunità, per vegliare su di essa, per esortarla e perfino, sé è necessario, correggerla. Però, bisogna sempre tener presente, in tutto questo, che l'autenticità del ministero ecclesiale non può essere garantita dal solo fatto che il ministro abbia ricevuto validamente l'imposizione delle mani. Più importante ancora di questo gesto è quello che si intende esprimere con esso: da una parte, che il ministero non proviene dalla comunità, ma viene dall'alto ed è un dono di Dio; da un'altra parte, che il ministero è ricevuto ed accettato dalla Chiesa, in modo tale che, come sappiamo bene, il ricevimento e l'accettazione ecclesiale sono il criterio determinante ed ultimo dell'autenticità di un dato ministero.
Qui, però, c'è da chiarire un punto importante: il rapporto tra la successione apostolica e la successione episcopale. Da una parte, che i vescovi siano « i successori degli apostoli » è un dato affermato in modo tale dalla tradizione e dal magistero della Chiesa che si impone come un dato di fede. Però, d'altra parte, bisogna dire, con tutta chiarezza, che non è la stessa cosa parlare di successione apostolica e parlare di successione episcopale. Durante il primo e secondo secolo, sappiamo con certezza che c'era la successione apostolica, ma non sappiamo se c'era o se non c'era la successione episcopale in molte comunità cristiane. Dal secolo terzo in poi, sappiamo che la successione episcopale è stata la forma storica e concreta che ha ricevuto e assunto la successione apostolica nella Chiesa.
Conseguentemente, quando diciamo che l'apostolicità appartiene alla struttura della Chiesa, vogliamo dire, tra l'altro, che l'esistenza di ministri, ufficialmente stabiliti in ogni comunità ecclesiale, è un dato che appartiene alla struttura della Chiesa stessa. Pertanto, la presenza di questi ministri, in ogni comunità ecclesiale, è un fatto e un elemento che non deve mancare in nessuna comunità di credenti in Cristo. Perciò, quando diciamo che nelle comunità cristiane ci devono essere ministeri e ministri ufficialmente stabiliti, vogliamo dire che questo fatto è un dato che non appartiene soltanto all'organizzazione della Chiesa e di ogni comunità, ma, prima ancora, si tratta di un elemento essenzialmente costitutivo della struttura stessa della Chiesa. Perciò se una comunità rifiutasse non tanto un dato ministro, ma il fatto stesso del ministero, essa cesserebbe di essere per ciò stesso una vera comunità di credenti, cioè, cesserebbe di essere Chiesa.
Conseguentemente, si deve dire che appartiene alla struttura della Chiesa non solo l'apostolicità della Chiesa stessa, ma anche il fatto della successione apostolica avvenuta storicamente e che continua nella successione episcopale. Invece, all'organizzazione della Chiesa appartiene il fatto storico che la successione episcopale si è concretizzata e realizzata attraverso forme storiche che questi ministeri sono andati acquistando col tempo.
Infine, bisogna osservare che qui intendiamo per struttura quanto c'è di divino e di immutabile nella Chiesa, mentre per organizzazione intendiamo quanto c'è di umano e mutevole nella stessa Chiesa. Pertanto, la struttura è l'elemento che viene dall'alto, mentre l'organizzazione è quello che viene dal basso. Conseguentemente, la struttura è ciò che nella Chiesa deve rimanere intatto lungo i secoli, appunto perchè viene dall'alto, mentre l'organizzazione può, e alle volte deve, essere cambiata, perchè è una realtà umana, cioè, una realtà che viene dal basso. Stando così le cose, la struttura divina e intoccabile della Chiesa consiste nella sua apostolicità, mentre l'organizzazione è il complesso di forme storiche e di realizzazioni concrete che la struttura acquista nello spazio e nel tempo. Pertanto, intendiamo per apostolicità l'elemento divino e intoccabile che Dio stesso ha elargito come dono alla sua Chiesa e che, perciò, deve rimanere intatto fino alla fine dei tempi. Invece, tutto ciò che non è l'apostolicità in se stessa è il complesso di forme storiche e mutevoli che entrano nel concetto di organizzazione. Esse non sono altro che il risultato dell'iniziativa umana lungo la storia, anche se in certi momenti questa iniziativa umana può godere di una speciale assistenza divina, soprattutto in quei casi in cui, come insegna la dottrina ufficiale della Chiesa, il magistero ecclesiastico è infallibile: si tratta allora dell'infallibilità del Papa, del concilio ecumenico o del magistero ordinario.

Bibliografia
Congar Y., « La Chiesa è apostolica », in: Aa.Vv., Mysterium Salutis, vol. 7, Ed. Queriniana, Brescia, 1972, pp. 639‑707. Idem, La Santa Chiesa. Saggi…, Ed. Morcelliana, Brescia, 1967. Dianich S., La Chiesa mistero di comunione, Ed. Marietti, Torino, 1975. Forte B., La Chiesa della Trinità. Saggio sul mistero della Chiesa comunione e missione, Ed. Paoline,Cinisello B., 1995. Fries H., Teologia fondamentale, Ed. Queriniana, Brescia, 1987, pp. 561‑622. Rahner K., Saggi sulla Chiesa, Ed. Paoline, Roma, 1966. Waldenfels H., Teologia fondamentale nel contesto del mondo contemporaneo, Ed. Paoline, Cinisello B., 1988, pp. 402‑406.
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