Ecumenismo - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Ecumenismo

E
di J. A. Estrada
Per ecumenismo, si intendono gli sforzi delle Chiese cristiane per ristabilire l'unità perduta, sia a livello dottrinale che nella prassi ecclesiale. Come movimento, l'ecumenismo è sorto nel secolo XX partendo dalle Chiese e confessioni protestanti che nel 1938 formarono il Consiglio Ecumenico delle Chiese. Nel 1948, si tenne la prima assemblea del Consiglio con la presenza di 150 Chiese e confessioni cristiane; mancavano le Chiese ortodosse e la Chiesa cattolica. I cattolici avevano nel movimento ecumenico una partecipazione molto limitata per una comprensione negativa dell'ecumenismo: c'era il pericolo di un riconoscimento esplicito o implicito del carattere ecclesiale delle altre confessioni. Si manteneva la tesi che la Chiesa cattolica era l'unica Chiesa vera e che fuori di essa, non c'era la Chiesa di Cristo, ma tutt'al più dei frammenti ecclesiali. Pertanto, si esigeva il ritorno degli eretici alla unica Chiesa (quella cattolica), e si diffidava dei teologi cattolici più aperti all'ecumenismo, per lo più francesi e tedeschi.
Una nuova epoca cominciò con Giovanni XXIII e con la creazione di un segretariato per l'Unità dei Cristiani (1960), come anche col decreto del Concilio Vaticano II sull'ecumenismo e col riconoscere come autentiche le Chiese orientali (UR 14‑15), mentre le confessioni protestanti venivano chiamate « comunità ecclesiali » (UR 19). Inoltre, il Concilio modificò l'equiparazione tra Chiesa di Cristo e Chiesa Cattolica: preferì affermare che « l'unica Chiesa di Cristo... sussiste nella Chiesa cattolica » (LG 8). Con questa espressione, si lasciava un largo margine ai vari gradi di ecclesialità delle confessioni cristiane e pertanto ad una pluralità di vincoli di comunione tra di loro. Il riconoscimento di sacramenti e di ministeri autentici fuori della Chiesa cattolica permetteva una nuova impostazione dell'ecumenismo.
Da una prospettiva teologica, va messo in risalto la fine di una teologia di controversie (che accentuava gli aspetti differenti) e lo sviluppo progressivo di una teologia di convergenze: è più importante quello che ci unisce di quello che ci divide; si tratta di fratelli nella fede, anche se sono separati. Come fatti significativi, va sottolineata la possibilità dell'inter‑comunione con le Chiese orientali, la presenza cattolica nel Consiglio ecumenico delle Chiese (sia pure con una integrazione non piena), l'aumento crescente di matrimoni misti interconfessionali e i frequenti dialoghi e incontri di commissioni delle varie Chiese e di teologi. Si è diffusa anche la Settimana di preghiere per l'unità delle Chiese. La dichiarazione conciliare sulla libertà religiosa ha reso possibile un clima più ampio di dialogo e di apertura e ha delegittimato teologicamente quegli Stati confessionali che impediscono la pluralità religiosa.
Rimangono tuttavia delle differenze che ostacolano l'unione. Con le Chiese orientali, l'ostacolo maggiore sta nella diversa concezione circa il primato del Papa e del suo compito nella Chiesa universale. Coi protestanti, ci sono altre divergenze: il problema dei ministeri e della successione apostolica; una diversa interpretazione dei sacramenti, sia per quanto concerne il loro valore salvifico, sia nel determinarne il numero; la mancanza di consenso sul rapporto tra la Scrittura e la Tradizione; ecc. Oggi, c'è anche chi deplora un certo ristagno ecumenico in certi settori della Chiesa. Comunque, il movimento ecumenico continua. Al livello di teologi e di commissioni interconfessionali, si stanno raggiungendo risultati importanti che rendono possibili nuovi orizzonti per l'unità. Bisogna ora che questi accordi teologici ottengano un ricevimento ecclesiale e vengano tradotti nella vita delle Chiese.

Bibliografia
Congar Y.M., Dizionario ecumenico, Ed. Cittadella, Assisi, 1974. Neuner P., Breve manuale dell'ecumene, Brescia, 1986. Pattaro G., Corso di teologia dell'ecumenismo, Brescia, 1985. Sartori L., Teologia ecumenica. Saggi, Padova, 1987. Vercruysse Jos E., « Ecumenismo », in: Dizionario di Teologia fondamentale, Ed. Cittadella, Assisi, 1990, pp. 361‑372.
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