Magìa - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Magìa

M
di J. Llopis
La magìa è una pratica pseudo‑religiosa che pretende di produrre determinati effetti mediante la manipolazione della divinità o delle forze soprannaturali con certe tecniche particolari.
La magìa nasce da una visuale del sacro dominata dal timore: il mondo della « altarità », in cui si colloca la sfera del sacro e del religioso, appare come una potenza intrusa e minacciosa che bisogna o respingere o dominare. Questo dà origine ad un concetto e ad un modo di vivere il sacro come qualcosa di impuro o tabù, che va circondato da proibizioni. Oppure, si ha un concetto e un modo di vivere il sacro come qualcosa di magico che va maneggiato con tecniche adeguate. Quando l'atteggiamento di fronte al sacro è dominato dal timore di fronte al tabù o dalla temerarietà della magìa, non si può parlare propriamente di religione degna dell'uomo.
Il cristianesimo supera radicalmente entrambe le deviazioni. In primo luogo, nell'atteggiamento religioso cristiano, scompare ogni genere di tabù. Non c'è nulla di cattivo in sé. La manifestazione del sacro non è accompagnata da proibizioni rituali. L'unico male è radicato nella volontà dell'uomo quando, col peccato, si allontana dalla volontà di Dio. In secondo luogo, il cristianesimo è totalmente estraneo alla magìa: il cristiano non si pone di fronte alla divinità con l'intento di appropriarsi della sua forza con fini puramente mondani. Il cristiano vita è soggetta alla provvidenza amorosa del Padre, e che ciò che veramente conta non è l'osservanza meticolosa delle prescrizioni rituali, ma il compimento amoroso della volontà di Dio.
Tuttavia, nella pratica, certi atteggiamenti dei cristiani hanno dato lungo i secoli l'impressione che i sacramenti (e la liturgia in genere) fossero delle realtà circondate da tabùs rituali o suscettibili di un uso magico. Soprattutto, un certo modo di intendere l'efficacia dei sacramenti (chiamata nella teologia scolastica ex opere operato) ha portato a considerarla come un meccanismo quasi magico, per cui, posti alcuni determinati segni e dette alcune determinate parole, avvengono infallibilmente alcuni effetti soprannaturali. La pastorale deve combattere continuamente contro questa comprensione magica dei sacramenti e insistere sulla necessità delle disposizioni interiori per ricevere con frutto la grazia sacramentale.

Bibliografia
Abbagnano N., « Magìa », in: Dizionario di Filosofia, Ed. Utet, Torino, , pp. 553‑554. Faggini G., « Magìa », in: Enciclopedia Filosofica, IV, Ed. Sansoni, Firenze, , coll. 198‑200. Mattai G., « Religiosità popolare », in: Nuovo Dizionario di spiritualità, Ed. Paoline, Cinisello B. , pp. 1316‑1331.
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