Cristologia - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Cristologia

C
di J. J. Tamayo
Sembra che la parola cristologia sia apparsa per la prima volta in Germania nel secondo decennio del secolo XIX. Il suo uso andò progressivamente generalizzandosi a partire dalla seconda metà dello stesso secolo, tanto nella teologia cattolica che in quella protestante, per indicare la dottrina riguardante la persona e l'opera di Gesù.
Il punto di partenza della fede cristiana è l'incontro con la storia di Gesù. La cristologia è la risposa dei credenti alla domanda « chi è Gesù ». La professione di fede « Gesù è il Cristo » costituisce, come fa notare Kasper, la sintesi della fede cristiana. La cristologia non è altro che l'esposizione o riflessione sistematica e metodicamente articolata su questa professione, sul significato di Gesù e della fede in Lui.
Questa riflessione possiede i segni di identità propri di ogni contesto storico in cui sorge e si esprime nelle categorie linguistiche proprie di ogni cultura. Bisogna perciò parlare di cristologie al plurale più che di cristologia al singolare, per esprimere la grande ricchezza e la pluralità di modelli o paradigmi cristologici.
Questa pluralità appare già negli scritti del NT, come hanno messo in evidenza i numerosi studiosi esegeti che si sono dedicati ad analizzare i vari ambienti in cui la Chiesa primitiva sviluppò la sua attività. Il biblista Fuller, per esempio, distingue tre strati nei fondamenti della cristologia neotestamentaria: il palestinese primitivo che ha due centri di attenzione: il messaggio e la prassi del Gesù storico da una parte, e la parusìa dall'altra; il giudeo‑ellenistico, che pone l'accento sulla glorificazione di Gesù; il pagano‑ellenistico, che afferma l'incarnazione del Preesistente nella condizione umana e la sua successiva ascensione. La pluralità di concezioni cristologiche continuo nelle tappe successive della riflessione teologica: i Padri apologisti, la cristologia alessandrina e quella antiochena, la cristologia dei Padri occidentali, la Scolastica con la sua assunzione della filosofia aristotelica, ecc.
I concetti di natura e di persona e la teoria della soddisfazione hanno avuto un'importanza decisiva nello schema di costruzione della cristologia, secondo il modello discendente, e della soteriologia. Questo schema si impose nella riflessione teologica e finì quasi sempre per essere considerato l'unico valido per spiegare il nucleo della fede in Gesù. Oggi, i teologi sono consapevoli che questo schema non è la parola primogenita della cristologia, corrisponde a categorie filosofiche di un'epoca determinata ed è necessario sottoporlo a nuove interpretazioni che siano più in accordo con la nostra situazione culturale. In questa linea, vanno collocati gli sforzi ermeneutici di Rahner, Schillebeecks ed altri a partire dalla seconda metà del secolo XX.
In questo stesso periodo, sorge un nuovo fronte nella riflessione cristologica: il ritorno al Gesù della storia, ma senza cadere nelle ingenuità e nei riduzionismi della teologia liberale del secolo XIX. Questo fronte fu aperto dai discepoli di Bultmann i quali superando lo scetticismo del loro maestro riguardo alle possibilità di conoscere il Gesù storico e distanziandosi da lui nella centralità che egli attribuisce al Cristo della fede, ritengono che sia possibile giungere ad una conoscenza del Gesù della storia, stando ai dati del NT, e che la fede in Gesù abbia un fondamento storico. In questo sforzo per conoscere il Gesù storico, essi non si muovono ingenuamente, ma ricorrono ai metodi storico‑critici.
La preoccupazione della scuola post‑bultmanniana non era di liberare il cristianesimo dalle catene del dogma, come succedeva nella teologia liberale: era quello di evitare il pericolo di ridurre la fede cristiana a pura idelogia e a speculazione astratta.
Questa nuova impostazione è entrata ampiamente nelle cristologie cattoliche più significative degli ultimi venticinque anni, tanto in quelle elaborate da autori europei, come in quelle di stampo latinoamericano, sia pure con schemi ben precisi, secondo il contesto socio‑ culturale in cui si compie la riflessione cristologica.
La cristologia è divenuta oggi il centro d'interesse della riflessione teologica. Una prova di ciò sta nella proliferazione di studi cristologici in questi ultimi anni. In mezzo ad una vasta e quasi incontrollabile produzione, si osserva un ampio pluralismo di impostazioni, ma anche importanti punti di confluenza. Risulta pertanto difficile fare una classificazione precisa. Comunque, e con il rischio dello schematismo e della semplificazione, si è soliti parlare di due paradigmi cristologici nel discorso teologico d'oggi: le cristologie « dall'alto », o discendenti, e le cristologie « dal basso », o ascendenti.
Le cristologia « dall'alto » partono dalla divinità di Gesù ed hanno come punto centrale l'idea dell'incarnazione. La critica che si muove a questa impostazione è che dà per scontata la divinità di Gesù, mentre il compito della cristologia è quello di esporre i motivi che fondano la confessione di questa divinità e quello che va impostato in primo luogo è come l'evento storico di Gesù (la sua vita, il suo messaggio, la sua prassi, la sua morte...) porti al riconoscere la sua divinità (Pannenberg).
Le cristologie « dal basso » partono dall'umanità storica di Gesù e ritengono come primo riferimento la persona, l'attività, gli atteggiamenti, la processualità, la sorte e la causa di Gesù, cioè, la totalità della storia di Gesù. La globalità di questa impostazione differisce nelle cristologie latino‑americane scritte sotto l'ottica della liberazione dei poveri e degli oppressi dalle cristologie europee di stampo progressista che hanno per interlocutore l'uomo « illuminato » e post‑cristiano.
Siccome ogni cristologia vuole essere un'esposizione sistematica della professione di fede « Gesù è il Cristo », bisogna che affermi con uguale intensità la realtà storica di Gesù e la totalità della rivelazione del Padre manifestata singolarmente in Gesù di Nazaret.

Bibliografia
Cantalamessa R., Gesù Cristo il Santo di Dio, Ed. Paoline, Cinisello B., 1990. ertosino (un), Il tu del Padre. Cristologia e contemplazione, Ed. Elle Di Ci, Leumann (Torino), 1985. Forte B., Gesù di Nazaret, storia di Dio, Dio della storia, Ed. Paoline, Roma, 1982. González C.I., Cristologia. Tu sei la nostra salvezza, Ed. Piemme, Casale M., 1988. Kasper W., Gesù il Cristo, Ed. Queriniana, Brescia, 1977. Rosa G. De, Gesù di Nazaret. La vita, il messaggio, il mistero, Ed. Elle Di Ci ‑ La Civiltà Cattolica, Roma‑Torino, 1996. Serenità M., Gesù Cristo ieri, oggi e sempre. Saggio di Cristologia, Ed. Elle Di Ci, Leumann (Torino), l991.
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