Chiesa-Sacramento - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Chiesa-Sacramento

C
di J. M. Castillo
Il Concilio Vaticano II ha affermato ripetutamente che la Chiesa è un sacramento (LG 1; 48; 59; AG 1; 5; GS 45; SC 5; 26). Sono molti i teologi che oggi sono d'accordo nel dire che questa affermazione del Concilio è quanto mai fondamentale per comprendere adeguatamente che cos'è la Chiesa. Dire che la Chiesa è un sacramento equivale ad affermare che la Chiesa prolunga, nel tempo e nello spazio, la presenza salvifica e liberatrice di Gesù tra gli uomini. La Chiesa, infatti, è il Corpo di Cristo. Ora, l'affermare che la Chiesa è il Corpo del Signore indica una relazione molto stretta tra il modo con cui Figlio di Dio si è reso visibile nel mondo, da una parte, e, dall'altra parte, il modo con cui la Chiesa si rende visibile. Questo vuol dire: la persona si rende visibile e presente mediante il corpo e per mezzo del corpo. Così, si è fatto presente nel mondo e nella storia il Figlio Unigenito di Dio. Così, Egli continua a rendersi visibile e presente anche ai giorni nostri, per mezzo del corpo, del suo corpo storico e percettibile, che è la Chiesa. Per questo, allo stesso modo che giustamente si può dire che Cristo è il sacramento originale, si può anche affermare che la Chiesa è un sacramento, il sacramento primordiale o protosacramento.
Però, l'affermazione secondo cui la Chiesa è vero sacramento indica qualcosa di più specifico. Infatti, la Chiesa è spirituale e invisibile, da una parte; è sociale e visibile da un'altra. Di qui, le difficoltà che molti sono soliti incontrare quando si tratta di faccende che sono in relazione con la Chiesa. Infatti, alle volte, la si considera in un modo troppo spiritualizzato o addirittura spiritualista. Questo dà luogo a tanti spiritualismi irresponsabili che sono giustamente deplorevoli. Però, altre volte, si pensa alla Chiesa in un modo troppo umano come ad un semplice fenomeno storico e sociale, e questo produce molti malintesi. Ora, l'affermazione della Chiesa come sacramento supera queste due visuali parziali, donandoci la chiave per interpretare quello che deve essere la Chiesa. In essa, infatti, il mistero di Dio, il suo piano di salvezza per gli uomini, si rende visibile nel corpo sociale ed organizzato che è la Chiesa, in modo tale che né l'elemento spirituale ed invisibile, da una parte, né quello sociale e visibile, dall'altra, possono essere dissociati o sottovalutati in nessun modo. In questo consiste la sacramentalità della Chiesa. Occorre partire da questa sacramentalità per comprendere ed interpretare i simboli concreti che chiamiamo sacramenti. Così, la Chiesa e i sacramenti sono in rapporto reciproco come realtà assolutamente inseparabili, in modo tale che non si può pensare la Chiesa senza la sua proiezione su tutti e su ciascuno dei simboli sacramentali, e non è possibile interpretare e comprendere questi simboli senza vederli radicati nel sacramento primordiale che è la Chiesa.
L'affermazione della Chiesa come sacramento non è propriamente una definizione o descrizione essenziale: è piuttosto funzionale. Ciò vuol dire: considerando la Chiesa come sacramento, noi non riferiamo tanto a quello che la Chiesa è in sé, ma al modo con cui esercita il suo servizio per la salvezza degli uomini. Così, affermiamo, da una parte, che la Chiesa non è semplicemente uno strumento di azione esterna per procurare all'uomo la salvezza; d'altra parte, diciamo che la Chiesa non è essa stessa la salvezza, sebbene questa salvezza sia strettamente legata ad essa.
Da quanto è stato detto, ne consegue che l'elemento esterno e visibile della Chiesa non è qualcosa di assoluto e di inamovibile, ma è relativo e funzionale. Cioè, l'elemento visibile della Chiesa è qualcosa da cui essa non può prescindere, ma nello stesso tempo, è anche qualcosa deve essere sempre in funzione di ciò che è significato e simboleggiato mediante il corpo sociale e visibile della Chiesa. Infatti, proprio in questo consiste la struttura del sacramento in quanto simbolo: qualcosa che è semplicemente visibile e che ci rimanda al di là di se stesso, a ciò che per essenza è invisibile. Ciò vuol dire che nella Chiesa, l'elemento esterno e visibile, quello che si presenta ai nostri occhi, deve essere organizzato in modo tale da portare gli uomini a vedere in esso la salvezza di Dio, la presenza di Gesù nel mondo e nella storia.

Bibliografia
Gherardini B., La Chiesa è sacramento, Roma, 1976. Guardini R., La realtà della Chiesa, Brescia, 1967. Rahner K., La Chiesa e i sacramenti, Ed. Morcelliana, Brescia, . Semmelroth 0., La Chiesa sacramento di salvezza, Ed. D'Auria, Napoli, 1970. Idem, La Chiesa come sacramento di salvezza, in: Feiner J.-Löhrer M. (a cura di), Mysterium Salutis, 7, Ed. Queriniana, Brescia, 1972, pp. 377-437. Schillebercks E., Cristo sacramento dell'incontro con Dio, Ed. Paoline, Roma, 1968.
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