Segni dei tempi - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Segni dei tempi

S
di C. Floristán
L'espressione segni dei tempi fu usata per la prima volta ufficialmente nella bolla di Giovanni XXIII Humanae salutis (25.12.1961) con cui convocava il Concilio. Nell'enciclica Pacem in terris (11.4.1963) dello stesso Pontefice, diventa una categoria fondamentale. In modo chiaro, vengono in essa indicati quattro segni dei tempi contemporanei: la socializzazione, l'emancipazione delle classi lavoratrici, l'ingresso della donna nella vita pubblica, la libertà dei popoli oppressi. Paolo VI, nella sua prima enciclica Ecclesiam suam (6.8.1964) ripete questa stessa espressione. Chenu descrive i segni dei tempi come « fenomeni generalizzati , che abbracciano tutta una sfera di attività, e che esprimono i bisogni e le aspirazioni dell'umanità di oggi ». La Costituzione conciliare Gaudium et Spes afferma che « è dovere permanente della Chiesa di scrutare i segni dei tempi e di interpretarli alla luce del Vangelo » (GS 4; cf UR 4; PO 9). Già Gesù stesso aveva invitato i Farisei a saper interpretare i segni dei tempi » (Mt 16,3) per conoscere l' »ora messianica » o « il segno di Giona » (Lc 11,29), cioè, la presenza salvifica di Dio nella storia.
Nell'esposizione preliminare della Gaudium et Spes, il Concilio indica questi segni: il potere economico, che è in contrasto con la fame e con la miseria di una grande parte dell'umanità; un senso acuto della libertà, che è in contrasto con nuove forme di schiavitù sociale e psichica; il desiderio di unità, interdipendenza e solidarietà, che è in contrasto col pericolo costante della guerra; lo scambio delle idee che è in contrasto coi vari significati che si danno alle parole in ideologie differenti; la ricerca di un ordine temporale più perfetto a cui non corrisponde il progresso spirituale (cf GS 4).
In sintesi: segni dei tempi sono gli avvenimenti storici sufficientemente densi, universali e ripetuti, colti dalla coscienza degli uomini, col significato speciale di rivelare la direzione verso cui si orienta consapevolmente l'umanità, in armonia con le sue necessità ed aspirazioni.
I cristiani, per partecipare come credenti in una Chiesa che vive nella società, devono saper leggere evangelicamente gli avvenimenti dotati di un dato orientamento e che, nella loro sostanza più profonda, sono rivelatori di un progresso storico, mondiale ed ecclesiale. La Chiesa percepirà i segni dei tempi nella misura in cui sarà presente nel mondo. Ora, gli avvenimenti possono essere oggetto di interpretazioni differenti, a seconda della varie ideologie. In sé, i segni dei tempi sono ambigui, come è ambiguo tutto l'elemento umano: può essere immagine dell'azione di Dio o ombra di un idolo superbo. Solo la fede può decifrare nei segni dei tempi i disegni di Dio.

Bibliografia
Chenu M.D., I segni dei tempi, in: Aa.Vv., La Chiesa nel mondo contemporaneo, Ed. Queriniana, Brescia, 1966, pp. 85‑102. Gennari G., « Segni dei tempi », in: Nuovo Dizionario di Spiritualità, Ed. Paoline, Cinisello B., , pp. 1400‑1422. Latourelle R., Cristo e la Chiesa segni di salvezza, Ed. Cittadella, Assisi, 1971. O' COLLINS G., Teologia fondamentale, Ed. Queriniana, Brescia, 1982. Pellegrino M., La Chiesa nel mondo, Ed. Esperienze, Fossano, 1967.
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