Azione pastorale - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Azione pastorale

A
di C. Floristán
Per azione pastorale, s'intende la totalità dell'azione della Chiesa e dei cristiani, partendo dal comportamento di Gesù, con l'intento di edificare il Regno di Dio nella società. A seconda di come intendiamo, da una parte, il progetto di Gesù, la realtà della Chiesa e il compito della sua missione nel mondo, e, d'altra parte, a seconda di come interpretiamo il mondo e la società attuale nel suo evolversi, avremo una diversa concezione dell'azione pastorale. Due ermeneutiche si incrociano quando si tratta di definire l'azione pastorale: quella teologica e quella politica. Già il Concilio Vaticano II ci suggerisce due letture imprescindibili che per i cristiani si sovrappongono e che non bisogna né confondere né separare: la lettura della Parola di Dio e la lettura dei segni dei tempi. Per sopprimere una buona volta l'aggettivo pastorale (o il sostantivo: la pastorale), che deriva da pastore, chierico o ecclesiastico, alcuni propongono che si parli piuttosto di prassi ecclesiale. Così, si comprende meglio questa azione come prassi di tutti i cristiani, all'interno di una ecclesiologia integrale di comunione. Ricordiamo che l'espressione teologia pastorale si chiama oggi teologia pratica per gli stessi motivi. Ciò nonostante, dato l'uso comune che hanno queste espressioni, noi le usiamo qui come vengono usate oggi in molti ambienti cristiani.
La prima caratteristica dell'azione pastorale è di essere azione, non puramente pratica. Da una parte, è azione ad intra destinata a edificare la comunità cristiana come ekklesìa; d'altra parte, è azione ad extra in rapporto alla prassi di liberazione della società, il cui soggetto collettivo è senz'altro il gruppo umano. Non si tratta di interpretare la società, ma di trasformare il mondo in regno di Dio. Pertanto, l'azione pastorale o prassi ecclesiale non è prassi del lavoro né politica, ma è prassi simbolica. Cerca di cambiare il mondo delle rappresentazioni e comunicazioni mediante alcuni simboli efficaci ed alcune parole performative che costituiscono una vita umana e credente.
In secondo luogo, l'azione pastorale è l'attualizzazione della prassi di Gesù, prassi di solidarietà coi poveri, connessa con la giustizia del Regno di Dio e con l'obbedienza al Dio del Regno. La pratica messianica di Gesù comporta la proclamazione del kerigma come evangelizzazione del popolo e lo svolgimento della didachè nella catechesi coi suoi discepoli; il servizio o ministero della diakonìa riguardo alla liberazione e alla libertà dei poveri e degli oppressi per edificare la nuova umanità dei figli di Dio; una koinonìa dei discepoli, in comunione con la parola apostolica, l'amore fraterno, i beni e l'Eucaristia; e, infine, la celebrazione della liturgia come banchetto, anticipo del banchetto del Regno.
In terzo luogo, la Chiesa come comunità è il soggetto dell'azione pastorale, comunità locale e universale dei discepoli che seguono Gesù in un modo effettivo, in cui tutti sono fratelli sotto la responsabilità di alcuni servitori. Di fatto, la comunità primitiva era comunità di base con un impulso evangelizzatore, un catecumenato formativo, comunicazione di beni, liturgia domestica e atteggiamento di impegno nella liberazione‑ salvezza del mondo con la venuta del Regno di Dio. Con la riforma del Vaticano II, la Chiesa ha ricuperato alcuni elementi per cui è divenuta soggetto proprio di azione pastorale, trasformandosi, lentamente ma efficacemente, in comunione di comunità. Essa si basa sul Vangelo; ad essa, aderiscono i credenti liberi e responsabili, mentre si incarna in un luogo concreto.
Infine, l'azione pastorale è al servizio del Regno di Dio, che è immanente e trascendente, sacramentale e storico, centrato sulla giustizia e sul diritto dei poveri, ed esige conversione.

Bibliografia
Franchini E., Le due anime della pastorale italiana, Ed. dehoniane, Bologna, 1988. Lanza S., « Pastorale », in: Enciclopedia del Cristianesimo, Istituto De Agostini, Novara, 1977, p. 541. Tonelli R., « Pastorale », in: Dizionario di scienze dell'educazione, Elle Di Ci, LAS, SEI, Torino‑Roma, 1997, pp. 790‑794.
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