Rosario - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Rosario

R
di J. Llopis
Il rosario è un esercizio di pietà popolare, che ha avuto origine nel secolo XII ed è stato diffuso dai Cistercensi. Esso consiste nella recita di 150 Ave, Maria, corrispondenti ai 150 Salmi. Per questo; è chiamato anche il « salterio di Maria ». Nel secolo XIII, San Domenico di Guzman ristrutturò la preghiera del rosario, aggiungendovi la contemplazione dei misteri o episodi della vita di Cristo e di Maria. Attualmente, il rosario consta di tre parti, ognuna delle quali comprende cinque decine di Ave, Maria. Esse iniziano con un Padre nostro e si concludono con un Gloria al Padre... La prima parte è dedicata ai misteri gaudiosi (annunciazione, visitazione, nascita di Gesù, presentazione al Tempio, ritrovamento di Gesù nel Tempio). La seconda contempla i misteri dolorosi (la preghiera di Gesù nell'orto, la flagellazione, la coronazione di spine, il viaggio al calvario, la crocifissione e morte di Gesù). Infine, la terza parte concerne i misteri gloriosi (la risurrezione di Gesù, la sua ascensione, la Pentecoste, l'Assunzione di Maria, la sua incoronazione in cielo). Alle volte, si aggiungono le litanie di Maria e alcune preghiere complementarie. Per contare con facilità le Ave, Maria, si usa una corona di grani che si chiama appunto la « corona del rosario ».
Dopo essere stato enormemente popolare, il rosario sta passando ora una certa crisi. Però, il magistero della Chiesa non cessa di raccomandarlo. L'eccellenza di questa pratica proviene, in gran parte, dalla sua somiglianza con la preghiera liturgica. È una preghiera essenzialmente comunitaria, sia nel contenuto delle formule che nel modo di recita che richiede la risposta alternata di due cori. È una preghiera che si ispira alla Sacra Scrittura: l'enunciato dei misteri, il Padre nostro e la prima parte dell'Ave, Maria vengono direttamente dalla Bibbia. La seconda parte dell'Ave, Maria e le litanie sono composizioni popolari che stanno sulla linea dei testi biblici. Infine, è una preghiera che collega la vita del cristiano coi « misteri » di Cristo. Questi, infatti, non si presentano come verità astratte ed incomprensibili, ma come eventi della vita di Cristo, pieni di contenuto salvifico.

NOTA
In aggiunta ai tradizionali misteri gaudiosi, dolori e gloriosi, Giovanni Paolo II ha introdotto la considerazione dei misteri luminosi, indicando cinque eventi legati al ministero pubblico di Gesù, che percorre la Palestina annunciando il Vangelo.
"Ritengo tuttavia che, per potenziare lo spessore cristologico del Rosario, sia opportuna un'integrazione che, pur lasciata alla libera valorizzazione dei singoli e delle comunità, gli consenta di abbracciare anche i misteri della vita pubblica di Cristo tra il Battesimo e la Passione. È infatti nell'arco di questi misteri che contempliamo aspetti importanti della persona di Cristo quale rivelatore definitivo di Dio. Egli è Colui che, dichiarato Figlio diletto del Padre nel Battesimo al Giordano, annuncia la venuta del Regno, la testimonia con le opere, ne proclama le esigenze. È negli anni della vita pubblica che il mistero di Cristo si mostra a titolo speciale quale mistero di luce: «Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo» (Gv 9,5)".
In questo periodo della vita di Cristo Maria rimane sullo sfondo, eccetto a Cana, dove, con la sua intercessione, provoca il primo miracolo della trasformazione dell'acqua in vino, che dà avvio ai "segni" compiuti dal Figlio. Ma il suo sguardo e il suo cuore sono sempre rivolti a Lui, al suo insegnamento e ai suoi gesti: è su questo atteggiamento amante ed orante che tutta la Chiesa è chiamata a sintonizzarsi.

Bibliografia
Balthasar H.U. von, Il rosario, la salvezza del mondo nella preghiera mariana, Ed. Jaca Book, 1978. Borzi A., Il segreto di una corona. Maria e il rosario nella vita dei santi, Ed. Immacolata, Borgonova (Bologna), 1976. Guardini R., Il rosario della Madonna, Ed. Morcelliana, Brescia, . Paolo VI, Esortazione apostolica « Marialis Cultus », 2.2.1974, nn. 42‑55. Staid E.D., « Rosario », in: Nuovo Dizionario di Mariologia, Ed. Paoline, Cinisello B., 1985, pp. 1207‑1215.
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