Antico Testamento - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Antico Testamento

A
di A. Salas
I cristiani chiamano Antico Testamento (AT) quel complesso di libri ispirati in cui è riportato il processo storico‑salvifico dalle origini dell'umanità fino alla venuta del Messia promesso (= Gesù di Nazaret). L'AT è ritenuto la fase preparatoria nella storia della salvezza che si propone l'obiettivo di liberare gli esseri umani dal peccato e dalle sue conseguenze. Oggi, si cerca di vedere l'AT soprattutto come una storia viva, di un popolo che interpretava con categorie religiose i ricordi del suo passato, la sua esperienza del presente e perfino la sua attesa del futuro. Tutto questo procedimento storico‑ salvifico ebbe per protagonista il popolo israelita i cui rapporti singolari con Dio (JHWH) gli valsero il titolo di popolo eletto.
Gli scritti veterotestamentari rimasero fissati definitivamente nell'epoca del giudaismo, poiché prima dell'esilio babilonese, si accettava il carattere sacro di soli 22 libri, quelli che erano associati con le 22 lettere dell'alfabeto ebraico. Perciò, come un tutt'uno si ammetteva la legge (Pentateuco) e i profeti come espressione del disegno divino. Anche quando il giudaismo tardivo parlò di introdurre gli scritti postesilici (l32 a.C.), mancò l'unanimità quando si trattò di pronunciarsi sul.carattere ispirato di alcuni libri concreti. Questa incertezza rimase anche nei primi secoli del cristianesimo, tanto che non furono inseriti nel canone se non quando il Magistero ecclesiastico lo decise in forma ufficiale. Questi libri, chiamati per questo deuterocanonici, sono i seguenti: Tobia, Giuditta, Baruc, Sapienza, Siracide, 1 e 2 Maccabei, come anche le aggiunte in greco di Ester e di Daniele.
Anche quando tutta la traiettoria del popolo eletto si suppone integrata nel disegno di Dio, la critica di oggi invita a distinguere varie tappe in questo processo salvifico:
1) la tappa preistorica, che comincia coi racconti della creazione per terminare con l'apparire di Abramo (Gen 1‑11);
2) la tappa protostorica che include tutte le tradizioni dei patriarchi biblici fino all'arrivo di Mosè;
3) la tappa storica, che inizia con l'alleanza sinaitica per terminare quando, a fondamento dell'opera di Cristo (morte‑risurrezione), si instaura la fase di pienezza conosciuta anche come Nuovo Testamento (NT).
Si suppone giustamente che Dio si rivelò al suo popolo nel corso della sua storia, essendo la religione monoteista il segreto della sua sussistenza in un mondo decisamente ostile. Questo è certo. Si deve notare, tuttavia, che Dio si manifesta nel procedimento stesso del suo popolo. Ciò vuol dire: il modo con cui il popolo si apre un varco attraverso la storia permette di scoprire la presenza del Dio che agisce. Molti si chiedono: Dio si è rivelato solo al popolo eletto? Oggi, si parla di una storia generale della salvezza di cui l'esperienza del popolo eletto rappresenta solo un aspetto. Inoltre, noi analizziamo l'esperienza del popolo eletto alla luce del nuouo Israele (= la Chiesa). Ora, la presenza di Gesù, il grande Inviato divino, serve a cónfermare che il procedimento storico del popolo eletto lungo l'AT fa parte in ogni tempo del disegno salvifico di Dio. È certo che qualcosa di simile può essere successo anche con altri popoli dell'antichità. Noi, però, manchiamo di un criterio oggettivo che ci permetta di scoprire nella loro storia la traccia della divinità. Per questo, l'AT acquista un significato così singolare. Solo vedendolo come preparazione, saremo in grado di valorizzare il contributo dell'economia neotestamentaria (= la realizzazione) il cui portavoce indiscusso è Gesù di Nazaret nel quale scopriamo il Dio incarnato.
L'AT riveste un'importanza particolare per tutti quei cristiani che vogliono oggi valorizzare la loro identità religiosa. Questa riceve da Gesù un impulso tale che viene trasformata in un albero frondoso dei cui frutti ci possiamo cibare. Le radici di questo albero vanno, però, cercate nell'AT. Grazie ad esso, è necessario addentrarsi nel suo studio senza nessun pregiudizio e sapendo nello stesso tempo che l'esperienza storico‑salvifica fatta dal popolo eletto è stata mediata dallo stampo socio‑culturale del suo tempo. Ciò vuol dire che molti insegnamenti, validi al loro tempo, hanno bisogno di essere oggi decantati alla luce del messaggio evangelico fatto vita nella comunità ecclesiale.

Bibliografia
Deissler A., L'autorivelazione di Dio nell'AT., in: Feiner J. ‑ Löhrer M. (a cura di), Mysterium Salutis, 3, Ed. Queriniana, Brescia, l969, pp. 285‑344. Festorazzi F., « Antico Testamento », in: Nuovo Dizionario di Teologia, Ed. Paoline, Cinisello B., , pp. 1‑12. Soggin J.A., Introduzione all'AT, Ed. Paideia, Brescia, . Rad (von) G., Teologia dell'AT, 2 voll., Ed. Paideia, Brescia, l972‑l974. Vaux (De) R., Le istituzioni dell'AT., Ed. Marietti, Torino, l964.
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