Impegno - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Impegno

I
di C. Floristán
Si intende qui la sollecitudine che uno mette per svolgere un determinato compito. Si parla, per esempio, di impegno cristiano o di cristiani impegnati quando si valuta in un modo nuovo la presenza dei credenti nella società e si mettono in risalto le esigenze sociali della fede. Si trova questo termine anche nel campo dell'apostolato dei laici che assumono la consapevolezza di essere membri attivi della Chiesa. Si usa, inoltre, per parlare dei cristiani impegnati nel settore della politica. Di fatto, si comincia col parlare di impegno temporale, poi, di impegno nel campo socio‑ politico, ed infine, di impegno politico senza altra specificazione.
L'impegno non è il semplice lavoro professionale, ma comporta doveri personali o collettivi, liberamente accettati, dopo seria riflessione, partendo da alcuni imperativi etici, per aiutare gli altri, soprattutto i bisognosi, quando la società è carente di qualcosa di fondamentale rispetto alla giustizia o alla libertà. Impegnarsi equivale a lottare per un cambiamento politico o religioso importante, in una situazione di dipendenza o di oppressione. Di solito, chi si impegna difende i diritti umani e opta a favore dei poveri e degli oppressi; sta dalla parte dei deboli. Non basta impegnarsi a parole, ma è necessario agire, in modo concreto e vincolante, disciplinato e organizzato, inseriti in un progetto o piano.
L'impegno dei cristiani è giustificato teologicamente dalla concezione biblica del « Dio con noi », che si impegna per la liberazione e la salvezza del suo popolo, e questo popolo comprende tutta l'umanità.
Questa concezione di Dio si fa presenza e realtà totale in Gesù Cristo, che si è impegnato fino a dare la sua vita. La comunità dei credenti è il gruppo dei cristiani impegnati per la causa di Gesù: il Regno di Dio. È un impegno che comporta la fratellanza di tutti, il servizio ai bisognosi, la responsabilità e la solidarietà.
Purtroppo, alle volte, la fede è stata intesa senza alcun impegno (come qualcosa di rituale). Oggi, la fede è accettata generosamente come causa o movente dell'impegno. Naturalmente, esiste anche l'impegno senza la fede. Occorre che la fede sia intesa come impegno perché è conversione. L'impegno dei cristiani deve essere una dimensione esplicita della fede. In ultima analisi, l'impegno, inteso in senso cristiano, è una esigenza ineluttabile della fede.

Bibliografia
Borghino G., I laici nella Chiesa, esigenza storica del loro impegno apostolico, Ed. Elle Di Ci, Leumann (Torino), 1966. Flick M., Costruttori del mondo e pellegrini nel mondo, in: « La Civilità Cattolica », 116 (1965), I, 218‑227. Frosini G., Teologia delle realtà terrestri, Ed. Marietti, Torino, 1971. Rahner K., Misssione e grazia, Ed. Paoline, Roma, 1964. Thils G., Teologia delle realtà terrestri, 2 voll., Roma, 1951.
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