Apocrifi - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Apocrifi

A
di A. Salas
Gli apocrifi sono un complesso di scritti giudaici o cristiani che, nonostante il loro contenuto religioso, non furono mai accettati come fonte di rivelazione divina; perciò non sono ritenuti ispirati da Dio. Nei primi secoli del cristianesimo, si diffusero sempre in modo clandestino (apòkryphos = nascosto, segreto) ed erano usati da gruppi minoritari che cadevano spesso in comportamenti ereticali. Siccome la letteratura apocrifa è abbondante, si cerca di classificarla in base alle sue tematiche:

- Apocrifi dell'AT (sec. II a.C. ‑ sec. I d.C.)
È una letteratura molto abbondante, dove la fantasia serve ad avallare la pietà. Esistono varie categorie di apocrifi veterotestamentari:
a) storici, dove l'autore espone le sue idee collocandole in uno scenario concreto collegato con una data epoca o con un evento storico del passato o del presente. Tra questi scritti, si possono citare: il Libro dei Giubilei, 3 Esdra, 3 Maccabei, l'Apocalisse di Mosè, le Vite di Adamo ed Eva, il Testamento di Adamo, l'Assunzione di Isaia, la storia di Giuseppe e di Asenat, il Testamento di Giobbe, il Testamento di Salomone e la Lettera di Aristea.
b) didattici: cercano di fissare norme di comportamento morale. I più importanti sono: i Testamenti dei Dodici Patriarchi, i Salmi di Salomone, la Preghiera di Manasse, 4 Maccabei e le Appendici a Giobbe.
c) apocalittici: si propongono di svelare il futuro, mescolando idee religiose e politiche riguardo alla venuta del Messia. Tra questi, vanno ricordati: il Libro di Enoc, l'Assunzione di Mosè, 4 Esdra, l'Apocalisse di Baruc, di Abramo, di Elia, di Sofonia, di Ezechiele, il Testamento di Abramo e gli Oracoli Sibillini.

- Apocrifi del NT (sec. II‑III d.C.)
Hanno tutti dei riferimenti con l'attività di Gesù o con qualche personaggio importante dell'epoca neotestamentaria. Alcuni sono stati composti per la pietà popolare; altri sono frutto di riflessioni esoteriche, specialmente di carattere gnostico. Si è soliti distinguere le seguenti categorie:
a) Vangeli, scritti con l'intento di colmare presunte lacune nella vita di Gesù. I più importanti sono: il Vangelo degli Egiziani, degli Ebrei, degli Ebioniti, di Pietro, di Mattia, di Bartolomeo, di Nicodemo, dello Pseudo‑Matteo, il Protovangelo di Giacomo, il vangelo arabo dell'infanzia di Gesù, la storia di Giudeppe il falegname, il transito di Maria.
b) Lettere: scritte per valorizzare alcune Chiese locali o per ricuperare l'opera perduta di autori famosi. Si possono ricordare: la Lettera degli Apostoli; la Lettera ai Laodicesi, la Lettera agli Alessandrini, Lettere si Corinzi, la Corrispondenza di Gesù con Abgar, re di Edessa, e la Corrispondenza di Paolo con Seneca.
c) Atti, dove si celebrano le gesta e i portenti di qualche apostolo o discepolo di Gesù. I titoli più noti sono: gli Atti di Pietro, di Paolo, di Andrea, di Giovanni, di Tommaso, di Pietro e Paolo, di Filippo, di Mattia, di Barnaba e la Predicazione di Pietro.
d) Apocalissi, che deplorano il presente auspicando un futuro migliore, e tutto ciò mediante estasi o visioni fantastiche. Le più importanti sono: l'Apocalisse di Pietro, di Paolo, di Tommaso e Stefano, di Giovanni e di Maria.

Bibliografia
Aa.Vv., Il messaggio della salvezza, 1, Ed. Elle Di Ci, Leumann (Torino), 1973, pp. 284‑ 294. Bonsirven J., La Bibbia apocrifa, Milano, 1962. Erbetta M., Gli apocrifi del Nuovo Testamento, 3 voll., Torino, 1966‑1969. Schmithals W., L'apocalittica, Ed. Queriniana, Brescia, 1976. Vanni A., « Apocalittica », in: Nuovo Dizionario di Teologia Biblioa, Ed. Paoline, Cinisello B., 1988, pp. 98‑106.
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