Identità cristiana - DIZIONARIO DI PASTORALE

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Identità cristiana

I
di E. Vilanova
Identità cristiana è l'espressione con cui si cerca di determinare gli elementi che definiscono che cosa è cristiano e che cosa non lo è. Questa domanda è posta oggi più fortemente che in altre epoche. I motivi e le circostanze di questa attualità stanno nella situazione di pluralismo religioso, morale e ideologico che sono una caratteristica del nostro tempo. Connesso con questo motivo piuttosto esterno al cristianesimo, ce n'è un altro che tocca dall'interno la comunità cristiana e che nasce dalla crisi di un sistema di ortodossia e di ortoprassi. La confluenza delle due circostanze dà come risultato che l'identità costituisce per i credenti un vero problema.
Ciò non impedisce che ancor oggi numerosi settori cristiani, e principalmente le Chiese ufficiali, continuino ad autoidentificarsi secondo quella ortodossia che in peggio o in meglio si è voluta rinnovare in neo‑ ortodossia. Alla questione attuale dell'identità, si risponde, dunque, in primo luogo, con un tipo di soluzione ereditata dal passato. In particolare, la gerarchia ecclesiastica pensa di poter far fronte alla crisi di identità dei cristiani mediante il puro e semplice ricordo che questa identità è da sempre definita in alcuni dogmi, in alcuni sacramenti, in una moralità tipicamente cristiana. Rispondono, insomma, attribuendo la questione ad una perdita della fede vera e ortodossa.
D'altra parte, al di fuori dai circoli più ufficiali, il sistema di ortodossia è oggetto di critica, perché lo si ritiene imbevuto di essenzialismo, e si pensa che possa avere qualcosa come una sostanza specifica del cristianesimo immutabilmente soggiacente a tutti i suoi cambiamenti storici. La negazione di ogni essenza del cristianesimo e di ogni specificità autenticamente sua, indipendentemente dallo spazio e dal tempo, dà luogo ad altri tipi di risposta. Per questi non si tratta tanto di indicare una oggettività delimitata, come quella di dire che nella « sequela » di Gesù e nel « conformarsi » a Lui, sta il cammino per conseguire l'identità cristiana.
In questo modo, l'identità non è definita semplicemente in funzione di norme esterne, come il battesimo ricevuto, o l'ortodossia accettata (che determinano l'appartenenza alla Chiesa), ma in forza di un intuito di fede in stato di ricerca. Cessa di essere una realtà statica, per essere qualcosa di dinamico. In ultima analisi, il credente che vive di fede può servirsi della mediazione di Cristo e della Chiesa in un modo diverso, a seconda dell'esigenza del suo incontro con Cristo, mai raggiunto in pienezza. Il tema sfocia in quello dell'unità e del pluralismo: riconoscere l'identità cristiana chiede che si riconoscano varie identità.
La diversità di vocazioni umane non impedisce all'uomo di obbedire ad una definizione unica; la diversità di percezioni di Cristo non impedisce a Cristo di essere unico. Però, che cos'è l'uomo? che cos'è Cristo? C'è una definizione astratta, atemporale, a cui ci si debba legare? O invece ogni generazione nella storia, ogni gruppo nello spazio, è invitato a dire qualcosa di più sull'uomo, a far conoscere un nuovo aspetto di Cristo? Siamo condannati alla passività dinanzi una forma verbale del Credo, o siamo cellule che arricchiscono il tessuto di questo Credo che si svolge nel tempo? Questi sono problemi che si pongono quei credenti che cercano l'originalità della fede cristiana, per definire la propria identità. Col desiderio di illustrare un po' questi interrogativi, si può concludere con queste osservazioni:
a) La rivelazione teorica sulla sorte dell'uomo fonda l'aspetto pratico di questa rivelazione, poiché, secondo Cristo, il cammino del Regno è l'amore liberamente vissuto, in quanto è amore.
b) In questo amore, si manifesta l'essenziale del messaggio di Cristo: il cammino della trascendenza è un cammino terrestre; l'amore che realizza il comandamento del Padre e che conduce al Regno è l'amore per l'uomo.
c) Questa complementarietà tra l'amore di Dio e l'amore del prossimo, tra l'aspetto teorico e quello pratico della rivelazione, dà realmente alla coscienza del credente lo statuto di « figlio di Dio ». Di qui, consegue l'esistenza stessa, sempre plurale, percepita come liberata dalla rivelazione dell'amore.
Nessuna meraviglia, dunque, che l'identità cristiana conosca molte espressioni e ammetta un ritmo progressivo e tendenziale verso una configurazione, ogni giorno più matura, alla persona di Cristo.

Bibliografia
Balthasar H.U. von, Chi è il cristiano?, Ed. Queriniana, Brescia, 1965. Boros L., Esistenza redenta, Ed. Queriniana, Brescia, l966. De Dietrich S., Il piano di Dio, Ed. Borla, Torino, 1963. Rey B., Creati in Cristo, Ed. AVE, Roma, 1970. Mongillo D., « Esistenza cristiana », in: Nuovo Dizionario di Teologia, Ed. Paoline, Cinisello B., , pp. 411‑447.
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